TITOLO: Il Corredo

AUTRICE: Patrizia Rinaldi

EDITORE: Piemme

GENERE: Romanzo storico – narrativa

PAGINE: 256

PREZZO: 18,90

LINK AMAZON

“L’ipocondria numero uno di Don Saverio riguardava un certo male che si era radicato nella sua dinastia.”


Con questa frase si entra nel regno de Il Corredo, il sorprendente esordio di Patrizia Rinaldi nel romanzo storico, ma sarebbe più corretto parlare di una fantastoria, una narrazione che si muove tra l’allucinazione barocca e la cronaca trasfigurata.

L’autrice, nota per le sue incursioni nella narrativa noir e per ragazzi, ci consegna un’opera spiazzante, ricamata con stile sontuoso e vibrante ironia, che riecheggia atmosfere tanto gotiche quanto mediterranee.

Come in un multiversum blochiano, dove la storia è organismo fluido e mai finito, Rinaldi costruisce un microcosmo che rielabora il Settecento napoletano attraverso l’immaginario.

L’idea germina da una lettura accademica – Doti nuziali a Napoli nel Settecento di Maria Franco – ma sboccia in un romanzo dove la realtà documentaria si fonde con la visionarietà, evocando suggestioni vicine a Il maestro e Margherita di Bulgakov per tono grottesco e alla Storia dei Santi e delle Streghe di Michela Murgia per tensione simbolica.

Il centro pulsante del racconto è un piccolo regno affacciato sul mare, un feudo mentale più che geografico, in cui il Marchese Saverio Contardo de Vedina dirotta le sue ossessioni e le sue paure ereditarie: teme la follia, la peste del sangue nobile, e crede di esorcizzarla attraverso la carne giovane e innocente.

Ma è Lauretana, cerusica, fuggitiva e manipolatrice, a dominare davvero la scena, incarnando una stregoneria di potere che sa mimetizzarsi nei secoli.

“No,  muori, ma non di subito, prima mi devi dare terra, denaro e il terrore delle genti”

La sua voce, affilata come la lama che porta nascosta nel busto, è quella del dominio cieco, privo di etica, che usa la paura come leva e l’illusione come moneta di scambio. Non lontana, per architettura narrativa, dalla Macondo di García Márquez, la comunità che si muove intorno a lei è un coro di anime spezzate, prigioniere di una società che ha fatto del corpo femminile moneta, bottino e condanna.

Su tutto, il mare. Presenza materna e crudele, elemento che culla e travolge, fa da fondale a una narrazione dal respiro epico, e introduce la figura di Altagracia Valiago, la gitana che porta con sé non solo un salvacondotto, ma il germe della rivoluzione. La sua comparsa rompe il sortilegio, destabilizza l’equilibrio tra vittima e carnefice, e innesca il principio di un rovesciamento inarrestabile.

“La paura di Altagracia c’era, ma ancora una volta non poteva permettersela”

“Ma Altagracia Valiago scese dalla barca

E per il Marchese iniziò il fuoco a mare”

La lingua di Rinaldi è sontuosa, arcaica e barocca, a tratti volutamente fronzolosa, come un merletto che non vuole piacere a tutti, ma che pretende attenzione e pazienza. Si avvertono echi di Gadda, per la sintassi irregolare e la commistione dialettale, e della Ortese, per quella dolente umanità che si agita nei margini del racconto, fra miseria e poesia.

Il Corredo non è solo un romanzo storico, né un’allegoria femminista, né una parodia gotica: è tutto questo insieme. Una novella nera, che affonda le radici nel fiabesco e nel mitico, ma che parla con inquietante chiarezza al presente, perché il potere, la paura e l’amore – e il modo in cui ci travolgono – non passano mai di moda.


Come a ricordarci che “le streghe stanno negli artigli della vita, quindi ovunque.”

Patrizia Rinaldi

Patrizia Rinaldi - Autrice de Il Corredo - Le pagine che verranno -

Vive e lavora a Napoli. È laureata in Filosofia e specializzata in scrittura teatrale. Ha partecipato per diversi anni a progetti letterari presso l’Istituto penale minorile di Nisida. Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen come Miglior Scrittore.
Pubblica romanzi per ragazzi e per adulti.
È autrice della fortunata serie gialla Blanca, pubblicata da Edizioni e/o, e della serie della Signora, edita da Rizzoli. Dal 2010 partecipa a progetti letterari presso l’Istituto Penale minorile di Nisida.

Il corredo segna la sua prima, personalissima avventura nel territorio del romanzo storico.

CORRELATI

Spread the love