
Titolo: Amico mio
Autore: Gianmarco Perale
Editore: NN
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 208
Prezzo: 17€
Claustrofobico, disfunzionale all’ennesima potenza, sovversivo e profondamente intimo.
Amico mio è uno splendido esempio di narrativa contemporanea. Nello stile, nello sguardo, tutto ci porta ai grandi maestri che oggi fanno parte dei nuovi classici; da McCarthy a Raymond Carver, da Roth a Murakami.
Tommaso e Poni
Due amici
Ragazzini che affrontano i disagi di una vita che li vuole grandi e responsabili.
Ma la responsabilità può essere travisata e superare il limite dell’accettabile.
Come si manifesta il disagio durante la crescita di un ragazzo?
Dove può portare un rapporto d’amicizia sbilanciato e tossico?
La fragilità di una mente in divenire trova in queste pagine tutta la sua forza corrosiva e risulta inevitabile portare con sé Tommaso e Poni ben oltre il confine dell’ultima pagina.
Ogni gesto, pensiero e decisione che Tommaso prende, il lettore la vive in diretta, in questa potentissima pièce narrativa recitata in prima persona, dando vita ad un monologo solipsista che ha il sapore di una lunga confessione.
« Comunque non ho segreti»
«Puoi dirmi tutto»
«No»
«Sì»
«No»
Travi di sostegno di un narrato laconico ed essenziale, le parti dialogiche suggeriscono al lettore l’urlo dietro i silenzi e le mille parole mai dette.
Il lavoro di sottrazione che Perale opera sulla prosa è totalizzante, mirato ad amplificare l’eco di quegli spazi bianchi, disturbanti più che mai.
Risultante di questa scelta di stile è un ritmo frenetico di lettura e un morboso magnetismo emotivo, che tiene aggrappati al libro, ben oltre la parola Fine.
L’impianto dialogico di questo racconto lungo segue il flusso caustico della struttura narrativa minimalista di Raymond Carver, dove lo sguardo nell’abisso non viene oscurato da inutili barocchismi verbali, ma si posa senza veli sulla densità delle tenebre.
Amico mio è un romanzo che scioglie il sangue nelle vene, che gioca a poker con i canoni narrativi e ci mostra la ferocia dei sentimenti ossessivi
Sfugge ogni etichetta e ne racchiude molte, a dispetto della sua volontà.
Romanzo nero, nerissimo, di formazione, o meglio di deformazione; Amico mio ci spinge a sedere accanto al profondo disagio psicologico di un ragazzino che s’aggrappa all’amicizia e al suo piccolo amico, per non perdere la bussola della sua vita interiore.
Ma la bussola ha l’ago magnetico impazzito.
Nell’universo bulimico della carta stampata la voce di Gian Marco Perale è limpida, anzi fluorescente; sia nello stile che nella visione. Un modo finalmente diverso di far scivolare le parole sulla carta e uno sguardo che riserva sorprese.
Amico mio è la cartina tornasole di un modo nuovo di percepire la narrativa, dove le parole hanno il potere dell’immediatezza e i moti dell’anima si esibiscono nel coraggio dell’onestà.

AUTORE
Gianmarco Perale vive fra Milano e Venezia.
Ha frequentato la scuola di scrittura Belleville.
Il suo romanzo d’esordio Le cose di Benni (Rizzoli 2021) è stato finalista al Premio POP, al Premio Severino Cesari e nella cinquina finale del Premio Flaiano under 35. Ha lavorato con Walter Siti al podcast Perché Pasolini? realizzato da Chora Media. Amico mio è il suo secondo romanzo.
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