Ehhh sรฌ! Thilliez ci aveva avvertito… ยซ se siete stati attenti alla lettura troverete per forza la risposta alla domanda che vi farete ยป!
Il primo vero indizio lo spiattella subito nella frase che si trova allโinizio dellโinizio del Prologo… vi ricorda qualcosa?
Tutto il romanzo รจ costellato di indizi che fanno pensare al doppio, ma il Lettore viene sviato dai Palindromi sottolineati… la famosa misdirection!
Lโenigma piรน importante che il Lettore deve tenere a mente รจ sicuramente la decifrazione della lettera di Delpierre, perchรฉ รจ quella che lo aiuterร a risolvere lโenigma finale!
Un modo molto ingegnoso per confondere le acque รจ stato quello di far scrivere a Lรฉane lo stesso thriller che sta vivendo lei, ( la matrioska di storie ) tanto che il confine tra fantasia e realtร sfuma e lascia ancora piรน disorientato il Lettore… รจ Lรฉane che รจ vera ed il figlio J.L. Traskman in realtร non esiste… oppure รจ tutta fantasia… ?
Ci stiamo avvicinando al gran finale e la confessione del Gemello di Jullian lascia presagire il peggio… in piรน Lรฉane stessa ci suggerisce un finale tragico…
Ma noi abbiamo seguito le istruzioni e preso il patentino da Investigatore๐ e la soluzione ร LรANE !
Questo Thriller machiavellico mi ha appassionato e coinvolto ed ogni volta penso di essermi lasciata sfuggire qualche altro enigma…
Ci siamo ormai abituati al ritmo dei pensieri di Bloom, agli incastri narrativi che fraseggiano le varie vicende, colorandole di mille sfumature e densitร .
Ora il registro cambia.
Stiamo leggendo l’Ulisse e sappiamo tutti quanto si รจ divertito Joyce a disseminare trappole ed indovinelli.
Siamo consapevoli che l’Ulisse sia poco Reader Friendly, tanto che la maggioranza ha solo millantato la lettura di questo Capolavoro Post- modernista.
Per cui siamo pronti a ribaltare le regole lineari e fluide della nostra percezione letteraria, per dare libero accesso ad un nuovo universo di parole; anarchiche, invadenti.
Il Giornale
Dalle H 12 alle H 13
Redazioni del Freeman’s Journal ( la testata per la quale Mr. Bloom lavora ) e Evening Telegraph, vicino alla colonna di Nelson, nel centro della cittร subito a nord del Liffey
Personaggi: Bloom, Stephen, Ned Lambert, J.J.O’Molloy, Simon Dedalus, il direttore Myles Crawford e il giornalista Lenehan.
L’intero episodio รจ scandito da divertenti titoli che parodiano quelli dei giornali.
La trama รจ ritmata dalla successione di sessantatrรฉ brevi articoli di giornale introdotti da altrettanti titoli, ai quali si intreccia una fittissima rete di dialoghi.
L’ars rethorica, con espliciti richiami allโoratoria civile e politica, viene percorsa in tutte le sue declinazioni possibili.
Joyce dร fondo al dizionario della lingua inglese, per non accontentarsi mai e creare lemmi dal suono gutturale, echi di un sottobosco sociale.
ร CON PROFONDO RAMMARICO CHE ANNUNCIAMO LA SCOMPARSA DI UN EMINENTE CITTADINO DUBLINESE
C’รจ anche Hynes: resoconto del funerale probabilmente. Tonfi, cupi tonfi. Stamattina i resti mortali del defunto Patrick Dignam. Macchine. Ti riducono in briciole un uomo se lo afferrano. Oggi governano il mondo. Anche i suoi macchinari lavorano a tutta forza. E quel vecchio sorcio grigio che spingeva per entrare.
Bloom si reca al giornale per piazzare un annuncio di Alexander Keyes, per cui ha in mente di realizzare un disegno con due chiavi incrociate.
Ma i due si incrociano ancora una volta, senza parlarsi.
Dublino
Battiti e dibattiti
I vari personaggi danno vita, in questo settimo episodio dell’Ulisse, ad un ironico e scanzonato dibattito su personaggi e fatti molto nazional-popolari. Very Very Irish.
Senza dimenticarsi di fare qualche escursione filosofica in altri lidi…
[…] Pensiamo a Roma, imperiale, imperiosa,imperativa.
Tese le braccia elocutorie fuor dai polsini macchiatie sfilacciati, con una pausa:
– Cos’era la sua civiltร ? Vasta, lo concedo: ma volgare. Cloacae: fogne.
I Giudei nel deserto ed in cima alle montagne dissero: Qui star conviene. Eleviamo un altare a Gehova. Il romano, come l’inglese che ne segue le orme, portรฒ a ogni nuovo lido su cui mise piede( sul nostro lido non ce lo mise mai ) solo la sua ossessione cloacale.Si guardรฒ intorno avvolto nella sua toga e disse : Qui star conviene. Costruiamo un Watercloset.
Questo settimo episodio, intitolato ad Eolo, cita filosofi e personaggi storici, letterati e sensitive, accostando sacro e profano con la leggerezza della provocazione, sfrastornando ed incantando il lettore.
Eolo: breeze, breath of fresh air, storm, hurricane, puffโฆ il vento, in tutte le sue possibile forme, diventa protagonista del capitolo, spazzando e disarticolando il canovaccio retorico. Eโ il vento a far sbattere le porte, a creare correnti dโaria improvvise, a portare con sรฉ rumori casuali: urla di strilloni, fruscio di veline, frastuono delle rotative in funzione…
Il Dio del Vento รจ impersonato dal direttore del giornale, regista e maestro nel dare vento ad ogni notizia.
Una piccola briciola di mistero…
“Voglio che lei scriva qualcosa per me, disse. Qualcosa che abbia del mordente…Dia loro qualcosa che abbia del mordente. Ci metta tutti noi dentro, e al diavolo. Padre, Figlio e Spirito Santo e Jakes M’Carthy.”
Eolo il direttore del Giornale Myles Crawford
Sembrano molto esplicite queste parole e non sono pochi che le considerano autoreferenziali.
Altre briciole sono state disseminate ed il cammino diventa sempre piรน intrigante…
Vi aspetto la prossima settimana con un succulento pranzo in compagnia di Leopold Bloom
Terzo Episodio dell’Ulisse – Stephen Dedalus ed il Flusso di Coscienza
Buongiorno Readers!
Eccoci al primo vero monologo interiore, alstream of consciousness, consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona cosรฌ come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi.
In compagnia dei Pensieri solipsistici di Stephen Dedalus e del suo intricato Labirinto mentale, attraversiamo la Spiaggia di Sandymount, la spiaggia piรน larga di Dublino.
Ineluttabile modalitร del visibile: almeno questo se non altro, il pensiero attraverso gli occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose, uova di pesce e marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa
incipit terzo episodio
Stephen Dedalus andando verso la cittร , passa dalla spiaggia e camminando medita…
Su ciรฒ che non si puรฒ evitare, sulla forma, opposta alla sostanza.
La morte della madre, la ricerca del padre, la miseria morale e materiale dell’Irlanda, l’artista ribelle sono i temi piรน riconoscibili, con un sottofondo ermetico riconducibile ad una ricerca di dialogo personale con Dio.
Stile e Linguaggio
Mentre l’anarchia sintattica dei suoi pensieri mira a depistare il Lettore, gli strati di ricordi e le associazioni mentali, coscienti e subcoscienti, portano a galla tutta la poetica di Joyce.
Il crollo delle strutture narrative tradizionali porta Joyce a ricercare un linguaggio nuovo, sofisticato, come richiede la mente poliedrica di un artista come Stephen Dedalus.
Le parole devono trasmettere immagini, sensazioni, come lampi neurologici e questo si realizza attraverso frasi brevi e discontinue, cambi di scenari temporali e spaziali, un lessico colorato e multilingue.
Il monologo di Stephen Dedalus stravolge la normale percezione di lettura.
Il confine tra realtร e fantasia si annulla e crea quel sottile straniamento che incanta il lettore; non nascondo che la tecnica narrativa risulta ostica al primo impatto, poi, lasciandosi trasportare dal flusso di visioni, piรน o meno percepite, la corrente vi trascinerร !
Chi รจ Proteo?
Il mutevole Proteo, simbolo del mimetismo di Joyce
Getto da me quest’ombra finita, ineluttabile umana forma, la richiamo a me. Infinita, sarebbe mia, forma della mia forma? Chi mi vede qui? Chi mai dovechessia leggerร queste parole scritte? Segni in campo bianco.
nella mente di Stephen Dedalus
Proteo รจ una divinitร greca, figlio di Oceano e Teti, con il dono di saper vedere nel futuro e di poter mutare aspetto e forma in ogni momento. Questo mimetismo viene sfruttato da Proteo ogni qualvolta riceve da qualcuno la richiesta di prevedere ciรฒ che dove ancora accadere. Proteo non accettava questo suo talento. Nel quarto libro dell’Odissea di Omero, Menelao narra a Telemaco di come egli sia riuscito con la forza, a farsi predire gli eventi futuri dal Dio Proteo.
Stephen Dedalus si interroga sulla mutevolezza della forma attraverso la Vista, ricordando la concezione Pansofistica del mistico tedesco Jakob Bรถhme (1575-1624) e l’empirismo aristotelico.
Dietro la figura di Proteo si mimetizza Joyce stesso; Stephen Dedalus rappresenta quella fase esistenziale che vede l’Autore nella sua giovane ribellione artistica. La sua Opera Ritratto dell’artista da giovane ci introduce la figura di Stephen, alter-ego dello stesso scrittore.
La storia Irlandese
Tra le righe del monologo interiore del nostro moderno Telemaco, si trova una riflessione importante sulla storia irlandese.
Viene ricordato Kevin Egan, pseudonimo di Joseph Casey, un ribelle irlandese espatriato e definito โanitra selvaticaโ, soprannome dato a tutti gli esuli politici irlandesi.
Guardando il Forte Pigeon House, Stephen rivive la prigionia di J. Stephens che, secondo la leggenda, riuscรฌ ad evadere travestito da donna.
Joyce auspica l’emancipazione dell’Irlanda dal dominio inglese e riesce nell’impresa di produrre il primo Poema epico della sua Nazione.
Voi trovate oscure le mie parole. L’oscuritร รจ nelle nostre anime, non vi pare?
stephen Dedalus
Vi lascio con un mio personalissimo pensiero…
Leggendo questo episodio si rischia di sentirsi mortificati dai molteplici richiami filosofici, storici, letterari, teologici…
Non lasciatevi schiacciare dalla mole di note e noticine che vi servirebbero per capire tutto! Respirate ed immergetevi nella mente di Stephen, senza se e senza ma, solo cosรฌ potrete divertirvi!
Qui trovate qualche briciola per continuare il cammino …
Eccoci al secondo appuntamento con l’Ulisse di Joyce.
” Parlami,o Musa, dell’uomo versatile e scaltro che andรฒ vagando tanto a lungo, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia. Egli vide le cittร di molti uomini e ne conobbe i costumi: soffrรฌ molte traversie in mare cercando di salvar la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma neppure cosรฌ i compagni li salvรฒ, sebbene lo desiderasse e lo volesse. Morirono per le loro colpe e follie, quegli insensati: chรฉ mangiavano i buoi del sole Iperione. E il dio gli tolse il ritorno”. ~~~~~~ ~~ ~~
INCIPIT ~Odissea di Omero
Il ritorno รจ il tema centrale dell’Ulysses
I nostri personaggi si vivono, si intrecciano, si studiano, mentre la loro giornata trascorre in previsione del Ritorno.
Il Ritorno รจ il Leitmotiv di tutta l’opera. Ritorno dal passato, che anima i pensieri dei nostri personaggi; ritorno al presente, a sรจ stessi, alla contingenza; ritorno a Casa, luogo pregno di tutti gli intrecci che i protagonisti, assieme alla moltitudine di posti, persone, discorsi, pensieri che hanno animato la giornata, sono diretti.
Dublino, statica e decadente funge da teatro e qui i nostri eroi moderni incastrano pensieri passati con presente e futuro, in un dialogo continuo con la Storia, la Religione e la Filosofia. Leopold Bloom รจ il nostro Odisseo che con incertezza e gentilezza mostra la fragilitร dell’epoca moderna.
La struttura di questa Opera la suggerisce Joyce inviando a Carlo Linati uno schema che fungesse da chiave interpretativa alla ” enorme mole e alla piรน che enorme complessitร del suo romanzo mostruoso”.
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3 PROTAGONISTI โก๏ธLeopold ~ Stephen~~Molly
3 SEZIONI โก๏ธ I ~ II ~ III
SEZIONE I โก๏ธ 3 EPISODI ~ Protagonista Stephen .
Telemaco ~ Nestore ~ Proteo
SEZIONE II โก๏ธ 12 EPISODI ~ Protagonista Leopold Bloom .
Calipso, Lotofagi, Ade, Eolo, Lestrigoni, Scilla e Cariddi, Rocce erranti, Sirene, Ciclopi, Nausicaa, Armenti del sole, Circe.
SEZIONE III โก๏ธ 3 EPISODI Protagonista Molly.
Eumeo, Itaca, Penelope.
Da notare l’ossessione di Joyce per il numero TRE e per tutti i significati esoterici dei numeri che si susseguono nella mente matematica e massone di Leopold Bloom. Ogni numero ha un proprio significato ed il significato cabalistico ci dona un’ulteriore prospettiva, nella visione giร enigmatica di questo Capolavoro.
Tre Persone comuni alle prese con le vicende quotidiane, prototipi dell’Umanitร alla ricerca del senso della vita e della morte, in un fiume di pensieri ed emozioni; la perfetta rappresentazione teatrale dell’Uomo.
Secondo Episodio
2ยบ EPISODIO della prima sezione.
Quando
H 9/10 del mattino.
Con Chi
Protagonista Stephen Dedalus e Mr. Deasy, Preside della scuola, scozzese, nazionalista, filobritannico e antisemita.
Dove
Scuola di Dalkey Avenue _ Localitร sul mare, presso Summerfield.
Storia
Stephen insegna Storia, che per lui rappresenta un incubo dal quale vorrebbe svegliarsi.
Dalkey teatro del secondo episodio dell’ulisse di Joyce
Mentre in classe le vicende si susseguono, noi lettori abbiamo la possibilitร di guardare tutto dal punto di vista delle associazioni mentali di Stephen; il flusso di coscienza, il percorso mentale che segue il nostro protagonista al di lร delle contingenze.
” – Pirro, professore? Pireo, un molo. Tutti risero. Alta inamena malevola risata. Armstrong volse lo sguardo ai compagni, profilo di una stolida gaiezza. Tra un momento rideranno piรน forte, consci della mia scarsa autoritร e delle rette che i loro babbi pagano”.
Stephen dedalus in classe
Lo Stipendio
Troviamo poi Stephen che riscuote il suo stipendio nello studio di Mr Deasy.
” – Tre e dodici, disse. Credo che troverร che il conto torna”.
Mr Deasy
๐จ Il preside chiederร a Stephen un favore che sarร causa di futuri accadimenti:
“– A proposito, disse Mr Deasy. Lei puรฒ farmi un favore, Mr Dedalus, con qualcuno dei suoi amici letterati. Ho qui una lettera per la stampa…..[…]”
Questa lettera, che parla dell’afta epizootica del bestiame, s’intreccia con la corsa di cavalli e con il giornale dove lavora Leopold Bloom come pubblicista.
L’antisemitismo delle comparse dell’Ulisse
๐ Il dialogo che segue รจ sicuramente quello che stupisce per intolleranza e parzialitร
– Mi stia bene a sentire Mr Dedalus, disse. L’Inghilterra รจ nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni piรน in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L’ho visto venire in questi anni. Come รจ vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono giร intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo”.
Mr Deasy
In queste parole, nel secondo episodio, c’รจ tutta la marea bigotta e antisemita che investirร Leopold Bloom. Per tutta la giornata il nostro protagonista si troverร ad affrontare allusioni, piรน o meno palesi, sulle sue origini ebraiche intente a mortificare la dignitร di Bloom…..come ne uscirร ??
Una risposta stupenda e tra le piรน rimarchevoli di Stephen Dedalus chiuderร la bocca all’antisemitismo borghese di Mr Deasy:
” – Un mercante, disse Stephen, รจ uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?”.
Storia Religione Filosofia
Tra queste pagine del Secondo Episodio troviamo la frase piรน citata di Joyce, pronunciata da Stephen Dedalus mentre dialogava con il Preside della scuola, prototipo del bigotto filisteo razzista:
– Le vie del creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un’unica grande meta, la manifestazione di Dio. Stephen accennรฒ col pollice alla finestra dicendo : -โ quello รจ Dio. Urrร ! Ahi! Fiuuuu! โ Che cosa? Chiese Mr Deasy. โ Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle”.
stephen e mr deasy nel secondo episodio della primasezione dell’ulisse
Queste briciole di curiositร vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo piรน divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.
Per chi vuole ripercorrere il primo episodio lo trova Qui
#divertirsi con Joyce si puรฒ
Vi aspetto Venerdรฌ prossimo per continuare il cammino
Si; รจ vero! Sono un uomo nervoso, spaventevolmente nervoso; e lo sono sempre stato; ma perchรจ volete pretendere che io sia pazzo? La malattia ha aguzzato i miei sensi, ma non li ha distrutti, non li ha ottusi. Piรน di tutti gli altri, avevo finissimo il senso dell’udito. Ho sentito tutte le cose del cielo e della terra. Ne ho sentite molte dell’inferno. E dite che sono pazzo? State attenti! E osservate con quanta precisione e con quale calma vi posso raccontare tutta la storia.
Il cuore rivelatore – edgar allan poe
Sette sono i racconti neri ed uno bizzarro del piccolo Libricino della Abeditore, che hanno fatto leva ed hanno dato inizio ad una settimana di sublime rilettura di tutti i racconti di POE che avevo a disposizione.
Atmosfera e stile narrativo
Animalesche, primordiali ed istintive sono le parole che scauriscono dalla penna essenziale e corrosiva di Poe; creano, come per magia, un Palazzo Fantastico che radica negli strani domini del Pensiero, dove ogni Stanza sussurra la sua Storia….
Il suo รจ un linguaggio onirico, visionario, il Sogno รจ la cifra dominante del suo stile; delinea il suo Mondo ribaltando la percezione intuitiva, sfumando le linee rette che la nostra Razionalitร ci disegna.
Poe ha attraversanto il ponte tra veglia e sonno, luce e tenebre, riportando oltre il confine del possibile, le immagini impresse nella sua memoria.
La brevitร dei suoi Racconti si sposa perfettamente con l’esigenza di creare un legame emotivo, totalizzante e fulmineo , con il Lettore.
Il Climax รจ crescente, i luoghi sempre piรน cupi, il vortice di terrore รจ lucidamente freddo e calcolatore.
Poe scrive e descrive con estrema precisione, senza fronzoli, con l’acutezza dei sensi allertati e ricettivi. Ubriaca il Lettore con la cura del dettaglio, che riesce a rendere credibile l’Impossibile.
Pazzia, luoghi malsani, soprannaturale, l’incubo e la perversione; sono i Paesaggi di Poe, che catturano la mente e rimangono impressi nell’anima del Lettore e qui vi rimarranno.
Personaggi
I Protagonisti dei Racconti di Poe sono soggiogati dalle allucinazioni che la loro mente ha prodotto; veicoli narranti di molecole di Infinito orrore; scardinano il Senso travolgendo il Lettore in un perfetto e ordinato Non-Senso.
Lucido e perspicace, Poe utilizza la voce narrante dei suoi folli personaggi, per condurre il lettore tra i miasmi della Paura; indimenticabili i volti deformati dei suoi Incubi piu visionari; forte e potente la sua Creativitร immaginifica ha illuminato orde di Scrittori ed i suoi Protagonisti sono diventati oggetto di una raccolta Mitologica.
Come Henry James trova nei Racconti Neri di Guy de Maupassant un ” concerto di odori “, cosรฌ in Poe si percepisce l’acuta Solitudine, la perversa Sinfonia del male, resa, con millimetrica sagacia, da tanti piccoli Frame che penetrano, ammorbandolo, il nostro Mondo dell’Immaginazione.
Leggere Poe e guardare il mostro della Paura negli occhi
Se la Letteratura ci aiuta a comprenderre le varie sfumature dell’animo umano, leggendo i Racconti di Poe dobbiamo avere il coraggio di addentrarci nei recessi piรน bui della nostra mente…
Attraverso il Racconto Poe ci trasporta, con affilata precisione, negli abissi della Coscienza umana.
La domanda รจ : siamo pronti ad affrontare questo viaggio?
Siamo pronti a sostenere lo spietato sguardo del Male?
… sarรฒ anch’io invaso dai miei pensieri terribili, dalle mie vicende efferate, dai miei personaggi folli e terribili?
Ho spiato le mie azioni.
Ho spesso ascoltato i miei discorsi cercandovi nelle pieghe qualche sintomo maligno.
Sempre con la paura che il vaso delle sventure mi si aprisse sotto i piedi.
dario argento
Ubriaco e lacero vagava per i sobborghi della cittร , invitato alla Casa Bianca , arrivรฒ in uno stato cosรฌ miserevole che ne fu cacciato.
Alla fine dei suoi giorni, alcolizzato e disperato, fu lasciato in coma in mezzo alla strada, dove morรฌ di delirium tremens.
Lui che ha tracciato le strade e si รจ perduto.
Lui che ci ha indicato le vie degli arcani Segreti che sono scritti nel mostro che รจ in ognuno di noi.
la veritร รจ uno specchio caduto dalle mani di Dio e andato in frantumi: ogni pezzo restituisce, a chi lo tiene, una parte della veritร
mistico iraniano- Rumรฌ
Con Nafisi ci siamo trovati a respirare l’aria secca e calda di Teheran, ci siamo messe a forza un velo, per nascondere i pensieri e abbiamo urlato di rabbia e pianto d’impotenza.
Ma facciamo un passo indietro e guardiamoci intorno…
Teheran รจ la Capitale dell’Iran, un Paese grande cinque volte e mezza l’Italia. Al centro di tante vie carovaniere: la via della seta, la via delle spezie, la via delle pietre preziose. Vie solcate da mercanti, intellettuali, artisti, uomini di fede.
Tremila anni di storia hanno raffinato l’anima del popolo.
L’Iran รจ un Paese complesso, profondamente orientale, un Paese senza tempo il cui nome richiama giardini rigogliosi e solitudini desertiche, ma al tempo stesso molto piรน Occidentale degli Stati a lui vicini.
Ai tempi dello Sciร Reza Phlavi, “monarca illuminato“, come aveva l’abitudine di presentarsi, le donne ottennero il diritto di voto, la possibilitร di camminare per la strada senza velo, il diritto al divorzio…ma ogni totalitarismo ha un rovescio della medaglia…
E l’Iran nel 1979 cede il posto ad un altro tipo di totalitarismo, quello che si veste di ideologia religiosa e porta in dono un Dogma, dietro al quale trovare rifugio.
Tra le pieghe di questa Rivoluzione, troviamo loro, le Donne dell’Iran, sguardi sfuggenti nella polvere del deserto, anime forti che pretendono la luce.
Per la legge della Repubblica islamica dell’Iran, valgono la metร di un uomo.
Farian Sabahi, editorialista per il Corriere della sera, racconta l’Islam tra le pagine culturali del Sole24Ore e scrive un racconto, “Noi donne di Teheran”, molto femminile, per un Paese troppo maschile.
Farian ci parla del coraggio, dell’orgoglio, delle conquiste delle donne di Teheran e con naturale immediatezza ed ironia, ci svela il significato di ogni loro gesto.
Donne abituate a studiare (giร nel 1937 erano ammesse all’universitร ), a protestare e lottare per la loro dignitร e libertร .
I problemi di tutti i giorni vanno aggirati; i bambini maschi non si possono portare in piscina, il velo deve essere indossato, lo sci si pratica solo se accompagnate da un famigliare, la mano non puรฒ stringere quella di un uomo se non รจ il marito, ma non importa…la pazienza darร i suoi frutti.
A questo si sono dovute abituare le figlie, le mamme, le nonne che con lo Sciร potevano uscire senza velo e mettere i pantaloncini e le minigonne!
Lo spirito combattivo e tenace soffia prepotente tra i veli delle iraniane. Robabeh Marashi รจ una delle prime insegnanti, nel 1891 insegna alle bambine, nella sua abitazione…. vi ricorda qualcuno?
Nafisi ed un futuro che si allontana
Questo รจ il mondo in cui si muove Nafisi, questa la cittร dove ha protestato assieme a migliaia di giovani universitari, per queste strade camminano le ragazze del corso ribelle di Azar, qui ed ora ci troviamo noi lettrici coinvolte ed appassionate, del gruppo #ateheranconnafisi
In questo secondo Capitolo di Leggere Lolita a Teheran, l’Autrice ci catapulta, facendoci trattenere il respiro, negli anni Settanta, quando tutto il mondo da lei conosciuto, decise di sgretolarsi fra le dita.
Ci aspettavamo il salotto delle libertร e dei colori, invece ci troviamo in quegli anni ..in cui ci sentivamo tutti rivoluzionari – studenti iraniani, come quelli americani ed europei.
Negli Stati Uniti i nostri ยซMorte a questoยป o ยซMorte a quelloยป erano simbolici, quasi astratti, e li ripetevamo con tanta piรน virulenza quanto piรน sapevamo che tali sarebbero rimasti. Nella Teheran del 1979, invece, quegli stessi slogan si trasformavano in realtร con macabra, spietata precisione.
azar nafisi
La Rivoluzione Islamica ha cominciato a demolire le fondamenta di un popolo antico e sapiente, ma assolutamente impreparato alla cecitร di un Regime totalitario religioso.
Accenni di una Storia mai conclusa da un Articolo di Internazionale del 13 Febbraio 2019
Nei mesi successivi alla rivoluzione, Khomeini e i suoi sostenitori piรน agguerriti, soprannominati โbarbutiโ, presero decisioni che spinsero il paese su una strada terribile. Oggi lโIran รจ meno religioso di quanto i mullah vorrebbero, meno prospero di quanto dovrebbe e meno collegato al mondo della maggior parte dei paesi.
La popolazione ha perso da tempo il suo zelo rivoluzionario. Si calcola che piรน di 150mila iraniani istruiti lascino il paese ogni anno, una delle fughe di cervelli piรน consistente di tutto il mondo. I giovani iraniani frequentano le moschee meno assiduamente di quanto facessero i loro genitori. โLe persone ridono delle assurditร che gli dicono i mullahโ, spiega Darioush Bayandor, un ex diplomatico iraniano.
Eppure il regime si comporta come se la rivoluzione ci fosse stata ieri. Lโapparato giudiziario ha di recente proibito le passeggiate in pubblico con i propri cani (lโislam considera i cani impuri). Questo mese Khamenei si รจ scagliato contro le donne che non indossano il loro hijab. โQuesto sintetizza lโessenza del governo islamico in Iran: dei religiosi settantenni dogmatici che impongono la loro visione obsoleta delle cose a una societร giovane e diversificataโ, scrive Karim Sadjadpour.https://www.internazionale.it/notizie/2019/02/13/iran-quarant-anni-rivoluzione
Unica arma di difesa รจ la Saggezza, derivata dall’Arte in tutte le sue forme. La Letteratura della Professoressa Nafisi รจ tagliente come una spada e lei combatterร fino all’ultima pagina.
Solo attraverso la Letteratura ci si puรฒ mettere nei panni di qualcun altro, comprenderlo negli aspetti piรน reconditi e contraddittorii del suo carattere ed evitare cosรฌ di emettere condanne troppo severe.Al di fuori della sfera letteraria, di ogni persona si riesce a cogliere soltanto la superficie. Ma se si arriva a capire davvero qualcuno, a conoscerlo, non รจ facile mandarlo al patibolo…Se avessimo imparato questa lezione, oggi le cose da noi andrebbero molto meglio
leggere Lolita a teheran
Contro la Censura strisciante e minacciosa, che chiude le librerie ed incendia le sale cinematografiche, Nafisi, donna istruita e occidentalizzata, difende la libertร di pensiero mettendo il libro di F.S.Fitzgerald “Il Grande Gatsby”, sul banco degli imputati.
L’Accusa
Gatsby incarna il materialismo estremo, mette a nudo l’immoralitร e la decadenza della societร americana! Sfasciafamiglie! Peccatore menzognero e traditore. Al Bando!
La Difesa
…La libertร di stile dell’autore รจ quasi garanzia della sua purezza morale. … Puรฒ dirsi morale tuttavia, quando ci scuote dal nostro torpore e ci costringe ad affrontare i valori assoluti in cui diciamo di credere…Gatsby ha colpito nel segno.
Questo, libro condanna le classi piรน abbienti, come uno qualsiasi dei libri rivoluzionari. Il Sogno che incarnano รจ un sogno svilito, che distrugge chiunque tenti di avvicinarsi.
L’Imputato
Il Grande Gatsby รจ uno splendido romanzo che ci insegna ad inseguire i nostri sogni, ma anche a diffidarne, รจ Democratico, nel senso che riesce a dare voce a tutti i personaggi ed a mostrarci la complessitร degli individui. ร un Sognatore tragico che crede in un’llusione romantica.
Le nostre impressioni….tra rabbia ed impotenza
Io ripenso a me stessa allโuniversitร e alla gioia infinita che ho provato nello studiare. Questa gioia Fede la trasmette con parole piene d’emozione.
Non riesco davvero a capacitarmi di come si possono arrivare a censurare i romanzi perchรฉ considerati scandalosi se parlano di una realtร diversa dalla propria. Come se il semplice fatto di non leggere, non dire, non conoscere certe cose salvi lโanima e se invece si conoscono si รจ dannati a vita.
Interessante e riflessivo il punto di vista di Vittoria.
Il tema dei desideri torna, piรน forte in questo capitolo. Era giร stato accennato nel capitolo su Lolita, avevo giร avuto l’impressione che molto di questo libro ruotasse intorno a questo desiderio di rivoluzione andato in frantumi, l’idea di dover essere cauti con quel che si desidera perchรฉ coinvolge necessariamente anche gli altri e i loro desideri; nel primo capitolo si chiedeva se sarebbe riuscita a distinguere quel che voleva da ciรฒ che รจ giusto e la risposta forse รจ negativa: quel desiderio di rivoluzione per cui era scesa in piazza non era piรน giusto del desiderio di Gatsby di riportare a sรฉ Daisy, riportare indietro il tempo per ricominciare daccapo perchรฉ coinvolgeva inevitabilmente altre persone e i loro desideri.
Quel che piรน mi turba รจ come tutte le religioni siano usate come strumento che dร diritto a far tutto ciรฒ che si vuole. Se รจ in nome di Dio allora รจ sicuramente giusto. Purtroppo lo sconcerto di Alessia si puรฒ constatare aprendo i giornali…
… Sono continue stilettate al cuore. Lei amava Teheran, non vedeva l’ora di tornarci, invece il suo sogno (di rivivere il passato) si sgretola come quello di Gatsby. Ma al tempo stesso l’amore profondo per la Letteratura ci porta oltre tutto questo schifo e ci dona poesia, e ancora una volta, ritrasmette l’amore. Adoro Azar. Valentina
L’idea di combattere per un ideale e realizzare tardi che quel ideale si รจ trasformato in un incubo mi ha fatto riflettere parecchio anche alla luce di tanti fatti odierni. Mi sconvolge il pensiero che le migliori intenzioni possano poi trasformarsi cosรฌ. “Che dobbiamo farne di tutti i cadaveri di cui siamo responsabili? ” Straziante la considerazione finale di Azir. La chiosa finale di Monica, commovente e significativa.
Difficile, sconvolgente e travolgente… quello che abbiamo letto non รจ solo un Capitolo su un libro stampato, non sono voli pindarici su fogli di carta, ma รจ un Cammino che noi Lettrici, assieme a Nafisi, stiamo affrontando; per capovolgere le nostre certezze ed imparare dai Sogni disattesi.
Il viaggio continua con Nafisi, Henry James ed il gruppo #ateheranconnafisi
di recente mi hai domandato perchรจ mai sostengo aver paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in particolare proprio per la paura che ho di te, in parte perchรจ questa paura si fonda su una quantitร tale di dettagli che parlando non saprei coordinarli neppure passabilmente.
lettera al padre – franz kafka
Scrittore geniale degli inizi Novecento, Franz Kafka scrive di getto, soprattutto di notte nella sua cantina, senza capoversi nรจ punteggiatura, liberando quelle parole che stridono e strepitano per veder la luce.
“ tutto il mio corpo mi mette in guardia da ogni parola, ogni parola prima di lasciarsi scrivere da me si guarda in giro da tutte le parti ” scriveva nei suoi Tagebรผcher – i diari del 1910-1923
Perfezionista a livelli estremi, ama il linguaggio giuridico e scientifico, si muove agevolmente nelle atmosfere flaubertiane, donando loro una nuova valenza Metafisica.
La sua penna รจ precisa e formale; le parole, scelte con meticolositร , delineano con tratti essenziali personaggi irrequieti, che si muovono in ambienti asettici, intensificando cosi il Pathos letterario.
Come Flaubert, che scrive lettere tormentate alla fidanzata Louise Colet, Kafka affida all’epistolario la parte piu indomita della sua esistenza e tutta la sua Opera letteraria, tra l’altro quasi interamente pubblicata postuma, acquista una particolare tridimensionalitร .
Scrive Lettere intime a Felicia Bauer, fidanzata per due volte, mai sposata; con naturalezza confidรฒ a Milena, in diverse Lettere, i suoi piรน profondi segreti ed infine riversa nella Lettera al padre, rimasta per sempre in un cassetto, tutto il suo disagio, che vedrร nell’insetto della Metamorfosi la sua Catarsi.
Kafka รจ la sua Storia, la sua Storia รจ Kafka!
Non si puรฒ scindere il Personaggio, l’Uomo dalla sua Storia. In pochi grandi artisti del Novecento si trova un connubio cosรฌ stretto e cosรฌ definitivo. Kafka ha patito la delimitazione sociale, dovendo seguire le orme giร ben definite dal padre per lui; questa gabbia lo porterร a odiare l’organismo tirannico della famiglia, tema centrale dei suoi scritti.
Incomprensibile mi รจ stata la tua totale mancanza di sensibilitร per il dolore e la vergogna che potevi infliggermi con le tue parole e i tuoi giudizi; era come se non avessi la benchรจ minima idea del tuo potere.
lettera la padre – Kafka
“Lettera al padre” rappresenta uno dei piรน importanti documenti umani e letterari della Letteratura tedesca del ‘900, in cui Franz Kafka srotola, con tutto il suo dolore, la sua coscienza filosofica, religiosa e razionale.
Ma il suo Capolavoro rimane per tutta l’umanitร La Metamorfosi .
Una mattina Gregor Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovรฒ mutato in un insetto mostruoso.
la metamorfosi – kafka
La genialitร di questo incipit, cosรฌ assoluto e deterministico, ci apre le porte, ben tre, della stanza dove tutto inizia ed ha una fine.
Rileggendo questo testo con il #megagdl di LeggoQuandoVoglio, forte รจ stata, in tutti noi, la consapevolezza di non poter piรน scindere la critica letteraria, con tutte le svariate interpretazioni, dalla pura e semplice lettura di queste splendide Pagine kafkiane.
La vita reale, quella unica e meccanica, che vive Kafka, si riflette amplificata, nella parabola tragica e grottesca dell’insetto Samsa.
Le ferree regole convenzionali che ritmano la vita dell’Autore, trovano in quest’opera tutta la loro tragicomica Vacuitร .
Gregor Samsa รจ l’insetto piรน minuziosamente umano della Letteratura.
Nota รจ l’ossessione di Franz Kafka per il suo debole ed impacciato corpo fisico. Si allenava per ore, passeggiava, nuotava, si esponeva seminudo all’aria; solo per domare il suo Guscio Umano.
Il suo corpo gli impediva lo sviluppo intellettuale e spirituale.
L’annientamento sistematico di ogni brandello di forma fisica socialmente accettata, rappresenta per Gregor la Libertร assoluta; piรน lui perde il ricordo di essere umano, piรน si amplifica la sua compassione, la sua grande estrema bontร nei confronti dei suoi cari…piรน i suoi famigliari si ricordano di essere delle bestie mostruose.
Ho provato una pena struggente per Gregor, ho sentito sulla mia pelle le ferite che lui trascurava e forti in pancia , i pugni infami dei famigliari traditori.
Una Lettura necessaria, dovuta, che rimane nelle viscere… per sempre.
Felice di condividere questa Grande Storia con te Lettore!
Ti aspetto per il prossimo appuntamento con #domenicaclassico.
Nell’autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico, decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse che avevo di venire a casa mia il giovedรฌ mattina per parlare di letteratura.
Azar Nafisi
Entriamo in punta di piedi nel salottino di Azar e sediamoci anche noi sul divano, dove prendono posto le nostre amiche lettrici, vestiamoci di colori e libertร , per assaporare le Pagine che verranno…
Il caso vuole, che per la nostra prima discussione, il gruppo #ateheranconnafisi sia composto proprio di 8 Lettrici!
Come incantate rimaniamo a guardare queste ragazze, che giorno dopo giorno cominciano a prendere confidenza con la propria identitร e ad assaporare timidamente quella piccola oasi di felicitร .
La prima immagine che abbiamo di loro e che rimane impressa a tutto il gruppo, รจ vedere che sotto il Chador hanno un mondo di colori!
” La Repubblica islamica ha involgarito i miei gusti in fatto di colori… Ho solo voglia di colori sfacciati, come il fucsia ed il rosso pomodoro. Sono troppo affamata di colori per vederli come un’espressione poetica, da scegliere con cura” queste sono le parole di Manna, la poetessa.
Questo tratto cosi saliente delle donne iraniane, ha fatto riflettere ognuna di noi, in particolar modo ci siamo stupite di aver notato che molte donne islamiche che incontriamo per le nostre strade, vestono con tinte particolarmente forti, per i nostri gusti occidentali, molto piรน annacquati!
Leggere insieme significa anche condividere le nostre esperienze ed arricchirci cercando di comprendere gli altri.
Assieme a Nafisi e le sue allieve leggeremo i testi che verranno presi in esame durante le sue lezioni.
Il nostro Programma segue queste tappe:
il 6 Maggio nella nostra prima riunione virtuale abbiamo letto e discusso il 1ยฐ capitolo di “Leggere Lolita a Teheran”. Tutte noi avevamo letto di recente “Lolita” di Vladimir Nabokov e le nostre opinioni sul testo si sono ampiamente arricchite grazie alla lezione di Nafisi.
il prossimo 13 Maggio leggeremo parte del Grande Gatsby di Fitzgerald condividendo le varie impressioni.
il 20 Maggio finiremo la lettura del Grande Gatsby e tireremo le somme di questo testo.
il 27 Maggio leggeremo e discuteremo poi il 2ยฐ Capitolo -Gatsby- di “Leggere Lolita a Teheran”
il 3 Giugno inizieremo a leggere ” Daisy Miller ” di Henry James
il 10 Giugno finiremo e discuteremo ” Daisy Miller ” di James
il 17 Giugno ci aspetta il 3ยฐCapitolo – James – di “Leggere Lolita a Teheran” con le varie considerazioni di Nafisi.
il 24 Giugno finiremo il libro di Nafisi con la lettura dell’ultimo Capitolo – Austen – e so giร che ci lascerร con un grande vuoto…che colmeremo con nuove proposte di lettura..;)
Il tema del Seminario di Azar era il rapporto tra realtร e finzione letteraria.
Inizia la Lezione… e ci troviamo a Nabokovlandia.
Le opere che Azar prende in considerazione hanno una caratteristica in comune: sono tutte storie di oppressi, perseguitati, vittime di Persecutori in grado di annientare la loro identitร .
Cincinnatus C. รจ un condannato a morte, colpevole di ยซturpitudine gnosticaยป, in Invito a una decapitazione .
Nabokov ci rende spettatori di una tortura annichilente e continuativa, che costringe il Protagonista a ricreare un mondo parallelo, fatto di parole magiche, che aiutano il nostro eroe involontario, a non conformarsi con le regole del Regime totalitario.
Ma la vera eroina che incarna la denuncia dell’essenza stessa di ogni totalitarismo รจ Lolita.
La potenza verbale, la forza narrativa, la scintillante alterigia di Humbert Humbert, รจ un inno alla rivolta, all’affermazione della vita contro la sua stessa precarietร !
La perfezione e la bellezza del linguaggio si ribella alla mediocritร e alla squallore di ciรฒ che descrivono.
Azar Nafisi
Torniamo per un istante nel salottino letterario di casa Nafisi, dove sette ragazze iraniane leggono Lolita, libro proibito dal Regime.
La Rivoluzione islamica del 1979 ha sconvolto gli assetti monarchici, dall’impronta occidentale, che aveva il Paese, per instaurare un Regime, poco incline alle concessioni, ispirato dalla legge coranica.
In questa atmosfera repressiva, dominata dal silenzio della paura, dove le donne, obbligate ad indossare il Chador e a camminare per le strade a testa bassa, dove la musica, i film, i libri passano sotto il vaglio di un cieco censore; le nostre studentesse seguono le vicende di Lolita e Cincinnatus, trasposizioni letterari delle loro angosce.
La letteratura diventa per loro una necessitร , unica via per assaporare quella felicitร a loro negata. Quella felicitร che altro non รจ che Disperazione capovolta, come la definisce Pietro Citati.
La letteratura trova la sua gioia chissa dove, in zone cosi profonde e segrete, che la realtร non riesce a penetrare.
Pietro Citati in la felicitร di nabokov
La lezione su Nabokov di Nafisi รจ commovente e coinvolgente, inframmezzata dai ricordi spezzati delle ragazze, dalla stima strabordante che Azar ha nei confronti di Nabokov, dal parallelismo naturale che viene a galla, nei silenzi e nei gesti, tra vittime vere e vittime di fantasia.
Il nostro gruppo si รจ ritrovato coeso nello strazio che le parole di queste ragazze hanno suscitato in noi, increduliti di fronte a tali comportamenti oppressivi, in grado di annullare l’individualitร in nome di una cieca ideologia.
Valentina che ha finito il capitolo su Lolita in una sorta di gioiosa malinconia: ยซPersonalmente, mentre leggevo, mi sembrava di leggere un distopico in stile 1984, ma al tempo stesso la consapevolezza che quanto descritto fosse reale, mi ha fatto esclamare ad alta voce quanto tutto questo fosse assurdo ed ingiustoยป.
La discussione del gruppo ha toccato vari temi portati alla luce da Nafisi, che ci affascinato e coinvolto. Professoressa illuminata ed appassionata, ci ha fatto apprezzare ancora di piu la lettura dei testi di Nabokov e ci ha portato a riflettere sull’equilibrio precario tra realtร e fantasia.
“Azar riesce a dar voce ad alcuni miei pensieri, che non riuscivo a formulare” dice Monica, ” Il lavoro critico che fa รจ interessantissimo… vorrei una Professoressa cosi!”
” Vivere in un regime totalitarista non deve essere semplice. Le continue contraddizioni di una repressione culturale devono essere talmente ingiuste da creare proprio quegli incubi che ha Azar” afferma Rita
La risposta ad Azar Nafisi, sullo stretto rapporto tra Quotidiano ed Immaginazione, la sintetizza la risposta di Vitto!” …nell’arte non cerchiamo la veritร , ma epifanie della veritร , ovvero quelle finzioni letterarie che mettono in moto qualcosa in noi che ci sembra famigliare”.
Fede ci ricorda con passione da lettrice ” …ogni lettore quando legge legge se stesso, questo รจ uno degli aspetti meravigliosi dei libri, riescono ad adattarsi a tutti, indipendentemente dalla razza, dall’etร o dal paese di provenienza…”
Infine tutte concordi con Gilda: ” …il livello di coinvolgimento provato in questa parte di Nafisi non lo provavo da un po’”
Sperando di aver dato il giusto Colore alle voci di tutte le Lettrici coinvolte, aspetto con gioia il prossimo appuntamento!