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𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 ~ 𝙻𝚊 𝚂𝚝𝚛𝚊𝚍𝚊 𝚍𝚒 𝙲𝚘𝚛𝚖𝚊𝚌 𝙌𝚌𝙲𝚊𝚛𝚝𝚑𝚢

Articolo in evidenza
La Strada di Cormac McCarthy
Ph: Pattypici

𝕋𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠: La Strada

𝔞𝕊𝕥𝕠𝕣𝕖: Cormac McCarthy

𝔌𝕕𝕚𝕥𝕠𝕣𝕖: Einaudi – Collana Super ET – Anno 2014

ℙ𝕒𝕘𝕚𝕟𝕖: 218

𝔟𝕖𝕟𝕖𝕣𝕖 𝕝𝕖𝕥𝕥𝕖𝕣𝕒𝕣𝕚𝕠: Distopico

Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. 

Disse: Se non Ú lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato.

La strada cormac McCarthy

ஜ Un Padre

ஜ Un figlio

ஜ Una pistola

ஜ Un colpo solo in canna

ஜ Unico obiettivo Sopravvivere e non dover usare quel proiettile.

Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la puunti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?

ஜ Un Padre e un Figlio

ஜ Una striscia d’asfalto, la Strada, a tratti disciolta in catrame fluido.

ஜ Un cammino verso la speranza 

Qua e là l’impronta di cose staccate dal catrame e portate via da chi era venuto dopo. Un altro paio di chilometri e cominciarono a trovare i morti. Cadaveri imprigionati nell’asfalto, le braccia strette intorno al corpo, la bocca urlante. 

ஜ Il Padre e il Figlio, l’uno il mondo intero dell’altro

ஜ Intorno solo Cenere 

ஜ E paura

Volumi fradici sugli scaffali di una libreria. Ne prese uno, lo aprì e lo rimise a posto. Tutto era umido. Marcescente. In un cassetto trovò una candela. Non c’era modo di accenderla. Se la mise in tasca. Uscì fuori nella luce livida, rimase lì in piedi e per un attimo vide l’assoluta verità del mondo. Il moto gelido e spietato della terra morta senza testamento. L’oscurità implacabile.

ஜ Tutto intorno Ú tenebra

ஜ Tutto intorno Ú gelido

ஜ Tutto intorno Ú morte


🖌 In questo Mondo Post-Umanità, dove l’orrore toglie le parole ed il Sole livido e nudo svela solo la desolazione, incontriamo il Padre con il Figlio. 

La loro disperata Volontà di Resistenza ci entrerà nelle ossa e il gelo che li circonda ci ghiaccerà il cuore. 


🖌 Il loro dialogo Ú privo di costrutti, di orpelli. Tutta la superficialità Ú sparita per lasciare posto all’essenziale; svaniti inutili aggettivi, tanto quanto le superbe virgolette, vestigia di inutili preamboli. 

Siamo ancora noi i buoni?, disse.
Sì. Siamo ancora noi i buoni.
E lo saremo sempre.
Sì. Lo saremo sempre.
Ok.

🖌 Il racconto si snoda senza interruzioni, non ci sono Capitoli, nÚ Paragrafi per prendere fiato e calmare il batticuore. 

Le normali strutture letterarie si perdono, come stravolte sono le coordinate fisiche ed emotive.

🖌 Le frasi sono un sussurro, come un  piccolo agognato respiro …

Il vento e la pioggia battono il ritmo di questo racconto in bilico tra Allucinazione e Parabola.

🖌 Goccia dopo goccia, Ok dopo Ok, ripetuto come un Mantra, la Storia si insinua nei nostri Sogni, assetata di Colore. 

🖌La scrittura ha una potenza evocativa tale da portare il Lettore oltre i confini del Libro. 

L’ambientazione Ú parte essenziale dell’esperienza di questo Racconto, resa con grande efficacia e maestria. 

Le Pagine che Verranno

Colui che genera un figlio non Ú ancora un padre, un padre Ú colui che genera un figlio e se ne rende degno.

Fëdor Dostoevskij

Cormac McCarthy Ú riuscito a creare il Padre più Degno di tutta la letteratura moderna .

La più commovente e straziante Storia di Fiducia, Rispetto e Amore tra un Padre e il proprio Figlio, che io abbia mai letto. 

Visionario e poetico

🌟🌟🌟🌟🌟

𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 ~ L’Avversario di Emmanuel CarrÚre

Articolo in evidenza
L’Avversario ~ pattypici ~


Titolo: L’avversario

Autore: Emmanuel CarrÚre

Editore: Adelphi Edizioni

Data di Pubblicazione: 2000

Pagine: 169

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👀 Sono Jean- Claude Roman, ho sempre desiderato fare il medico, forse per riuscire a guarire mia madre…

♻ I miei genitori mi hanno insegnato a non mentire… mai… a parte quando mamma stava male… 

📖 Ho frequentato l’università e andavo talmente bene che passavo sempre i compiti ai miei compagni, i miei genitori mi hanno sempre insegnato ad essere onesto…

⛔ Sono un medico ricercatore dell’OMS, questo Ú quello che mi dice l’orgoglio, la testa, in realtà Ú quello che racconto tutti i giorni ai miei cari…. ma l’esame universitario non l’ho passato.. chissà perché… ma da quel momento ho deciso che fossero gli Altri a non capire la potenzialità che potevo esprimere!

l’imputato possedeva le qualità per diventare un buon medico, un medico vero, e alla base della sua scelta c’era una forte motivazione inconscia, condizione necessaria per prendere qualsiasi iniziativa: il desiderio di capire la malattia di sua madre, forse addirittura di guarirla.

L’avversario di Emmanuel CarrÚre

⛔ Tutti i giorni mi alzo, mia moglie mi prepara la colazione e i miei figli mi danno il bacio del buon giorno… poi prendo la macchina e faccio finta di andare a lavorare… ovviamente non possono telefonarmi in ufficio, perché sono un medico con mille responsabilità .. quindi mi possono contattare solo tramite un cerca-persone, poi io li richiamo.

Ovviamente ho un conto in banca all’altezza del mio lavoro… attingo il mio compenso direttamente dai conti che tutte le persone care mi hanno affidato, pensando che io li potessi investire e farli fruttare…. 

⛔ Sono riuscito anche ad innamorarmi… infatti ho un’amante che coccolo e vizio con regali costosissimi… ogni tanto le dico di essere malato di cancro, così non mi può lasciare… anzi, ho visto che questa scusa funziona un po’ con tutti ..

❌ Ho un amico fidato, Luc, lui non si fa domande, non ha sospetti, pensa che io sia veramente una brava persona… 

Lo stesso Luc rammentava di essere rimasto perplesso, pochi mesi prima, quando Florence gli aveva detto che Jean-Claude si era classificato quinto al concorso per medici ospedalieri a Parigi.

Non era stato quel successo a stupirlo, ma il fatto di non averlo saputo all’epoca. Perché non gliene aveva mai parlato? Davanti a questa domanda Jean-Claude, accusato di fare il misterioso, aveva risposto con un’alzata di spalle, dicendo che non era la notizia del secolo, e aveva cambiato argomento.
Aveva una capacità straordinaria di sviare la conversazione non appena cadeva su di lui. Ci riusciva così bene che era impossibile accorgersene, e alla fine, se uno ci ripensava, era solo per ammirare la discrezione, la modestia, l’impegno con cui metteva in luce gli altri anziché se stesso.

L’AVVERSARIO ~ Emmanuel CarrÚre

 Ãˆ sorto un Problema…ho finito i soldi... la mia amante mi ha lasciato e rivuole il suo investimento … che ovviamente non ho più… ho provato ad ammazzarla, ma io la amo e non le voglio fare del male…

Per tutto il viaggio di ritorno, durato più di due ore perché Romand guidava molto lentamente, ha temuto che venisse colto da un altro raptus omicida: per questo ha cercato a sua volta di distrarlo, parlandogli in veste di amica devota e di psicologa. Lui dava la colpa di tutto alla malattia. Il cancro non si accontentava di ucciderlo, lo faceva anche impazzire.
La famiglia Roman

❌ Mia moglie mi ha chiesto perché io non comparissi negli elenchi dell’Oms.. o me lo voleva chiedere.. perché io non esistessi da nessuna parte… ma io Sono un Grande Medico e lei non può essere afflitta dalla realtà… poi … qual Ú la realtà? 

❌ Ho dovuto ammazzare mia moglie, i miei figli, dopo il bacio …della buonanotte… ho ritirato la posta e poi sono andato dai miei genitori e ho ucciso anche loro… ma per far capire il mio disagio, ho dato fuoco a casa mia e ho detto che volevo uccidermi anch’io.. ovviamente nel momento in cui sapevo sarebbero passati i netturbini…

🔒 Mi hanno messo in carcere e quando mi chiedono ciò che non voglio dire arriva un attacco di Convulsioni…

il romanzo narcisistico continua in carcere, permettendo al protagonista di sfuggire ancora una volta alla violenta depressione che lo ha minacciato per tutta la vita 

🙏🏻 Ho trovato in Dio il modo di aiutare tutti! Prego per l’umanità e coltivo l’orto dell’abbazia… ora che finalmente sono uscito dal carcere… 

Gli incontri con un cappellano e con due volontari, capaci di ascoltare in modo meraviglioso e di parlare con semplicità senza giudicare, mi hanno strappato all’indicibile sofferenza di un esilio che aveva spezzato ogni rapporto con Dio e con il resto dell’umanità.

L’avversario ~ CarrÚre

✍ L’Avversario di CarrÚre, letto assieme a @ psicoleggimi ed un gruppo di lettori molto Buoni , nasconde nel Titolo tutta la Condanna che lo Scrittore avrebbe voluto gridare! 

« Per i vecchi Roman, anziché rappresentare il pieno coronamento, aveva segnato il trionfo della menzogna e del male. Avrebbero voluto vedere Dio e al suo posto avevano visto, sotto le sembianze dell’amato figlio, colui che la Bibbia chiama Satana: l’Avversario».

Emmanuel CarrÚre

📰 Questo non Ú un Romanzo, non Ú una Storia orrorifica creata per divertirci; Questa Ú l’incarnazione del Male trasposta nella realtà e nessuna condanna può essere adeguata per Colui che ammazza i propri figli indifesi, la moglie e i genitori e riesce a manipolare il Prossimo, tanto da risultare un Caso da studiare, una Malattia da comprendere e un Cristiano che ha finalmente trovato la Via…


Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera



Questo Libro, scritto con polso malfermo, ma penna fluida e capace, non lascia indifferenti, nel bene e nel male.

Recensione ~ La Repubblica dell’Immaginazione di Azar Nafisi

Articolo in evidenza

😃Buona Domenica Readers!!

📚 Oggi vi propongo una passeggiata letteraria tra le pagine di Azar Nafisi e la sua REPUBBLICA DELL’IMMAGINAZIONE .

Pattypici

🖌” la mia vera casa: una terra senza frontiere e con poche restrizioni […] gli unici requisiti per l’ingresso sono una mente aperta, un incessante desiderio di conoscere Ú un indefinibile bisogno di fuggire dall’ordinario”.

Azar nafisi

📍 Il viaggio verso una terra libera porterà la Professoressa Nafisi ad abbandonare la sua Teheran, dove la Letteratura era un’arma troppo potente per essere insegnata, se non nel suo Salotto, in segreto.

« Così mi aggrappai all’altra terra, quella dei romanzi. I suoi cittadini vagabondi e a volte infelici mi aiutarono a mantenere la prospettiva mentre la vita di tutti i giorni prendeva sempre più l’aspetto di un bruttissimo incubo.»

Azar Nafisi

📖 L’esilio negli Stati Uniti la porterà ad inseguire il sogno americano attraverso i personaggi più ribelli e rappresentativi della Letteratura americana.

📕 Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain
si intrecciano alle parole dell’amica Farah, la ribellione di Huck diventa quella di ogni Lettore.

Quintessenza dell’individualismo, incarna l’idea di America e diventa il Personaggio simbolo della “ scelta morale che viene da un cuore intatto, da una continua messa in discussione del mondo e di sé stessi… in una società che sembra concedere tutte le libertà possibili e immaginabili â€œ.

📝 L’esperienze personali e quelle letterarie sono intimamente connesse: la dignità umana, la libertà di pensiero, l’uguaglianza non sono solo fantasie velleitarie, ma valori universali decantati dai grandi Classici, tanto temuti dai Regimi Totalitari. 

🖌 Â« «La letteratura Ú un antidoto, un memento sul potere della scelta individuale. Al centro di ogni romanzo c’Ú una scelta compiuta da almeno uno dei protagonisti, la quale ricorda al lettore che anche lui può scegliere di essere indipendente, di opporsi alle cose che i genitori, la società o lo Stato gli dicono di fare, e seguire il debole me essenziale palpito del suo cuore».

Azar Nafisi

📘 Babbit di Lewis Sinclair

~ Premio Nobel per la Letteratura nel 1930, “per la sua arte descrittiva vigorosa e grafica e per la sua abilità nel creare, con arguzia e spirito, nuove tipologie di personaggi”, rappresenta l’apice del materialismo americano.

« Mi sembrava che Lewis avesse ritratto alla perfezione la nostra epoca vuota ma piena di oggetti; era come se i personaggi creati quasi un secolo fa ci facessero il verso Ú gongolassero perché eravamo diventati i loro veri discendenti ».

Azar nafisi

📝 L’analisi del Romanzo di  Sinclair porterà Azar a ragionare sul sistema scolastico americano e sulla possibile sconfitta della potenza creativa, dovuta all’erosione tecnologica di tanti educatori utilitaristi e orientati al business, ma non ci riusciranno:

“ … perché la Poesia, come l’amore Ú la pazzia, Ú la parte della condizione umana, come la paura e il coraggio di essere liberi “

📙 Il cuore Ú un cacciatore solitario di Carson McCullers Ú un romanzo americano dove il paesaggio Ú parte integrante dell’universo morale.

È la storia del calore urbano, dell’isolamento in cui vivono personaggi disadattati, incapaci di instaurare legami. 

Azar esamina la narrativa del sud come se fosse un genere peculiare, dove il sole brucia come il senso della sconfitta e riveste tutte le pagine scritte. 

Le vicende dell’amico Mick si dissolvono nella trama del romanzo e come tante scatole cinesi, la narrazione cancella i confini tra realtà e immaginazione, rendendo tutti Personaggi di una unica Storia.

🖋 Attraverso questi racconti, frammentati da ricordi e vicende personali, Azar Nafisi prende possesso della sua Cittadinanza americana e traccia nuovi percorsi, alla continua ricerca di una Identità che sia degna di essere definita universale. 

Racconta se stessa attraverso le sue letture e descrive la quotidianità attraverso la letteratura. 

La sua missione Ú quella di ogni Lettore, trasmettere le storie, per ritrovare le basi del nostro umanesimo, che non ha confini, né censure. 

🖌 â€œ tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato nei libri la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza – in breve, hanno incontrato la capacità di accettare la vita o il desiderio di cambiarla “

La repubblica dell’immagi nazionE

🖋 A primo impatto questo libro Ú ostile, distante, la Repubblica dell’immaginazione sembra un piccolo Principato monarchico.

La sensazione che Azar parli con se stessa e con i propri trascorsi, cercandone un senso, Ú fortissima! 

Ma “ ogni buon lettore Ú un rilettore” dice Nabokov e la prospettiva cambia nel momento in cui lasciamo sedimentare le parole e ne osserviamo i contorni da più lontano. 

Nafisi riesce a dare corpo e anima ad ogni Personaggio, riesce a vivere la Fantasia in modo concreto, regalandoci una Casa vera, un luogo dove i Sogni ci danno la forza per cambiare la Realtà! 

LA REPUBBLICA DELL’IMMAGINAZIONE 

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àŒºLEGGERE È ASOCIALE ! àŒ»

Il Lettore e la Lettura

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😜State calmi! Vi vedo già che vi ribolle il sangue a leggere queste parole, ma dobbiamo prendere atto dei luoghi comuni…

📖Leggere Ú una pratica solitaria, il Lettore ha una forte tendenza all’asocialità, il solipsismo, la sostituzione della realtà con mondi immaginari, l’incapacità di affrontare i lati pratici del quotidiano, la rinuncia alla partecipazione sono solo alcuni tra i tratti caratteristici…. insomma il #lettore Ú un soggetto da curare e riabilitare…

Il Lettore e la Lettura

📚Il soggetto soffre di una mania compulsiva che lo porta ad orientare tutti i suoi acquisti verso la carta stampata, vive immerso nel suo mondo fantastico di pagine inchiostrate, si circonda di libri come se fosse  un aristocratico troppo sensibile per la crudezza del reale. 

📖Il Lettore vive nella costante paura dell’evento che lo costringerà ad alzare gli occhi dal libro che sta leggendo e nell’istante in cui si compie questa orribile azione, la sua mente riscrive la realtà e la popola di personaggi ( sicuramente più interessanti) che ha appena incontrato tra le pagine del libro.

📚I LETTUROPATI trovano irresistibile anche la lettura degli ingredienti sulle scatole dei biscotti!

📜Del resto i grandi Lettori del passato non ci aiutano a confutare queste illazioni! 

BORGES ha ideato la sua ( splendida ðŸ˜) Biblioteca di Babele per rappresentare l’Universo; PETRARCA dialoga con gli antichi ( Cicerone Ú il suo più caro amico ) mentre giudica aspramente il suo tempo; MACHIAVELLI racconta che la sera si spoglia della veste quotidiana, si pulisce dal fango e indossa panni reali e curiali e così bardato entra nelle antiche corti degli antichi uomini; DE MONTAIGNE ( ðŸ˜¬) si isola in una torre nella campagna di Bordeaux per poter leggere in santa pace!!!

❗!!!NO!!!❗

📚LEGGERE in realtà È Tanto altro!!

È la grande voglia di conoscere per COMUNICARE ( #gdladdicted ), Ú il PRINCIPIO DI OGNI CONVERSAZIONE, Ú allenamento all’EMPATIA, che ci permette di comprendere gli altri , Ú la Consapevolezza a non commettere gli errori del passato!!

Tutte le grandi opere di narrativa, per quanto cupa sia la realtà che descrivono, hanno in sé il nocciolo della rivolta, l’affermazione della vita contro la sua stessa precarietà

Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi

📖Il Lettore propone una Risocializzazione, basata sulla Conoscenza, ingrediente fondamentale del RISPETTO .

❣⭐❣📚Le conseguenze dell’atto del Leggere sono più che reali, sono tangibili ( basti pensare alle leggi sui diritti umani sostenute dagli illuministi ) e ne traggono beneficio tutti…. anche chi non legge😉

📖❣📖“ Nessuno ha mai trovato consolazione nella conoscenza, ma tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza per accettare la vita o il desiderio di cambiarla

La Repubblica dell’immaginazione di Azar Nafisi

📝🗞Queste considerazioni sono personali, ma basate sulla lettura di due Testi molto interessanti:

TRANCE-Autobiografia di un Lettore di Alan Pauls.

Una meravigliosa solitudine – Lina Bolzoni – @einaudieditore 

Il Lettore e la Lettura
Una meravigliosa solitudine

Sarei curiosa di conoscere la vostra opinione🀓 lasciate un commento LETTUROPATI del Web 😁

Recensione – Numero undici di Jonathan Coe

Pattypici

Numero undici. Storie che testimoniano la follia riprende il titolo del film horror del 1973 diretto da Freddie Francis, uscito in Italia con il titolo Delirious. Il baratro della follia.

“PerchÚ arriva il momento Michael”, e qui si chinò innanzi puntandogli addosso la siringa, ” arriva il momento in cui rapacità e follia diventano preticamente indistinguibili l’una dall’altra. Si potrebbe quasi dire che diventano una e una sola cosa. E poi arriva un altro momento in cui anche tollerare la rapacità, e viverci fianco a finaco, o addirittura prendersene carico, diventa una sorta di follia.”

Jonathan coe ” la famiglia winshaw”

È con queste parole che Coe ci introduce nel suo Undicesimo Romanzo, presentato come il seguito del suo capolavoro “What a Carve Up!” del 1974 – La Famiglia Winshaw –

Undici come il numero civico della casa della Pazza del Gheppio

Undici come la linea dell’autobus che percorre la cerchia esterna di Birmingham

Undici come il magazzino che custodisce scatole di ricordi e dolori

Undici come il tavolo apparecchiato dal gioco della Morte

Undici come il numero civico di Downing Street sede del Ministro delle Finanze

Undici come i piani interrati che svelano tutto l’orrore dell’animo umano.

Seguendo il filo della tela il Ragno ci intrappola nella sua ragnatela…

Alison e Rachel, due amiche diversamente equipaggiate per vivere le loro ordinarie esistenze, ci conducono per le strade di questa Inghilterra contemporanea, ricca di forti contraddizioni e disaccordi sociali.

Jonathan Coe ci presenta con sarcasmo e sagacia la complessità della vita urbana, abile nel catturare le dissonanze e a regalarci un ritratto grottesco della società inglese.

A tratti surreale, a volte realista, sempre implacabile nel portare a galla gli abissi dell’animo umano e l’inconsistenza dei rituali narcisistici dei tempi moderni.

Le vite dei Personaggi si intrecciano, si allontanano e si avvicinano, rincorrendo, con rassegnazione, una nuova opportunità, un nuovo inizio. Profondamente soli, fanno i conti con la realtà rimanendo aggrappati ai loro sogni.

È una Storia dissonante, generi narrativi si mescolano per evidenziare l’assoluta superficialità della società del XXI° secolo.

Sotto il mirino del sarcasmo corrosivo dello scrittore di Birmingham finiscono i Reality show, l’edilizia londinese, il giornalismo corrotto e corrosivo, i Premi internazionali ed ovviamente l’industria della carta stampata.

Il Lettore riconoscerà i personaggi , divenuti iconici, della Famiglia Winshaw, che rifulgono nello spazio narrativo illuminando i soggetti che ruoteranno loro intorno; la capacità dei personaggi di Coe Ú proprio quella naturale predisposizione a creare connessioni, dove sembra ci sia solo il vuoto.

Questa Ú una Storia circolare ed il Lettore rischia di rimanere intrappolato… la fine lo riporta all’inizio… ma il Numero 11 Ú palindromo… si legge da destra a sinistra o da sinistra a destra.

Ottima lettura, scorrevole ed intrigante, la penna di Coe si fa riconoscere, anche se non tocca vette altissime, consiglio di leggere prima La famiglia Winshaw

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╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮11

Undicesimo Episodio dell’Ulisse di Joyce : Sirene

😃

Eccoci con l’appuntamento del Venerdì interamente dedicato a Joyce e con l’Episodio più musicale dell’intero libro.

Joyce Ú un profondo conoscitore della musica e della sua struttura ritmica, tenore per diletto e per passione, frequenta teatri e concerti; in queste particolari pagine le parole seguono un pentagramma immaginario e i neologismi hanno un suono onomatopeico.

Bronzo accanto a oro udirono i ferrei zoccoli, acciai-sonanti.

Impertnt tntntn.

Schegge, levando schegge dall’unghia rocciosa schegge.

Orrore! E oro arrossì ancora.

Una nota roca di piffero la sbloccò.

11° episodio

Dove siamo e dove stiamo andando…

Sono le H 16

Questo episodio si svolge nella Sala da Concerto dell’ Ormond Hotel di Dublino

Personaggi : Miss Kennedy e Miss Douce, le due (Sirene) bariste, Bloom, Simon Dedalus, il redattore sportivo per l’ippica Lenehan, l’avvocato Richie Goulding, Boylan, Padre Cowley, il pingue Ben Dollar, Mr Lidwell, un avvocato che corteggia Miss Douce, il commerciante di tÚ Tom Kernan ed altri personaggi minori.

Ormond Hotel

Bloom decide di andare proprio in questo albergo a scrivere la lettera di risposta alla dattilografa Marta, dopo aver comprato la carta da lettere.

Tutto l’undicesimo episodio Ú intriso di ricordi, pensieri, rimpianti amorosi.

Le due sensuali sirene, bariste che intrattengono gli avventori del bar, ricordano a Leopold Bloom le sue donne.

Le sirene ammiccano e scherzano con ogni cliente, anche con Blazes Boylan e Lenehan, prima che il conquistatore scappi per il suo incontro segreto.

Boylan, che ha un appuntamento galante alle h16 proprio con Molly , moglie di Bloom, sarà il centro dei pensieri ed entrerà prepotentemente nel flusso di coscienza di Leopold, come una nota stridente e stonata.

Bloom sentì un esile suono. Se n’Ú andato. Lieve singulto d’alito. Bloom sospirò sui silenti fiori blu. Tintinnante. Andato. Tintinnio. Senti.

Ogni frase ricorda una cadenza musicale, si va dalla toccata e fuga , al minuetto; ogni citazione riguarda una canzone, tutte le allusioni hanno un sottofondo ritmato.

Per Bachelor’s tintinnava calessobalzante Blazes Boylan, scapolone, in pieno sole, in pieno calore, lucide terga di giumenta al trotto, con schiocco di frusta, su molleggianti gomme: abbandonato, caldoseduto, Boylante d’impazienza, ardentardito. Corna. Prudon le? Corna. Prudon le? Coccorna.

Un grandioso Pentagramma, tutto Ú fluido, osmotico, modulabile.

Nella sala c’Ú un pianista e si trovano ad invitare Simon Dedalus a cantare, mentre Padre Cowley e ben Dollar si divertono a spettegolare alle spalle di Leopold e di sua Moglie.

La romanza di Flotow e l’aria M’apparì

Ach! so fromm, ach! so traut (M’apparì tutt’amor) Lyonel

Martha Ú un’opera di gusto elegante e di stile francese. Flotow era francese nella sua formazione musicale, come lo erano sia le origini della trama sia la partitura di questo lavoro. La melodia tradizionale irlandese The Last Rose of Summer, inserita nel II atto, fu una geniale idea.

È la Marta. Coincidenze. Sto proprio per scrivere. L’aria di Lionello. Bel nome che hai. Non posso scrivere. Accetta il mio piccolo reg. Toccare del cuore e quelle della borsa anche. È una. Ti ho chiamato ragazzaccio. Però il nome: Marta. Che stranezza! Oggi.

L’amore romantico di Lyonel per Lady Harriett, ricorderà a Bloom il languore di una passione travolgente e corrisposta e saranno diverse le assonanze tra i due personaggi, tanto che Leopold si identificherà con il giovane Lionello.

Dopo Dedalus, Kernan convince Ben Dollar a cantare una canzone patriottica The Croppy boy

“Good men and true in this house who dwell,
To a stranger bouchal* I pray you tell:
Is the priest at home, or may he be seen?
I would speak a word with Father Green.”

“Croppy” Ú il soprannome dato ai ribelli irlandesi del 1798; significa “taglio corto dei capelli” perché, secondo George Denis Zimmerman (in “Songs of Irish Rebellion 1780-1900” -1966 ) i ribelli volevano emulare gli antichi romani al tempo della Repubblica, così come facevano i coevi rivoluzionari francesi.

Questo 11° Episodio Ú l’espressione più importante della correlazione tra la poetica di Joyce e la musica.

Joyce ricerca trasversalmente tutte le possibilità sonore che la lingua gli concede e a ” reggere le fila della narrazione, in certi punti, non Ú più una grammatica delle parole ma una semantica dei suoni “ come sostiene Terrinoni in Introduzione agli episodi.

Bloom esce dall’Hotel Ormond per riuscire finalmente a concentrarsi sulla sua lettera amorosa e si dirige verso la Taverna di Kiernan…ma questo accadrà nel 12° Episodio 😉

Vi aspetto la prossima settimana con l’episodio più scorretto dell’intero libro… e ricordatevi…

#divertirsiconjoyce si può !

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮8

Ottavo Episodio dell’Ulisse di Joyce: Lestrigoni

Ottavo Episodio dedicato ai Lestrigoni dell’Odissea
🍀
😃

Buon giorno Readers !

Eccoci arrivati al Capitolo più mangereccio dell’Ulisse e non a caso Joyce lo dedica ai Lestrigoni incontrati da Odisseo.

Ma chi sono i Lestrigoni?

I Lestrigoni sono un popolo leggendario di giganti antropofagi, che per ordine del loro re, Antifate, distrussero la flotta di Ulisse ed uccisero tutti i marinai infilzandoli con enormi spiedi. Si salvò dalla strage solo la nave dell’eroe, rimasta all’ancora fuori dal porto.

Lestrigoni

Tutto l’Ottavo episodio dell’Ulisse ruota intorno al tema del Cibo; la Fame, non solo fisica, ma anche mentale; la Sensualità dell’atto del mangiare e tutte le varie connessioni sensitive che il cibo sa smuovere.

Fammi vedere come mangi e ti dirò chi sei 

Il pranzo

⏰

Sono le H 13 del 16 Giugno 1904

📍

Per le strade di Dublino, a sud della colonna di Nelson, Bloom passeggia e si ferma poi a pranzo al Davy Byrne’s Pub

👥

Personaggi: Leopold Bloom incontra per la strada varie persone a lui note, tra cui una vecchia fiamma Mrs Breen, al pub parlerà con un conoscente dal nome Nosey Flynn ( Joyce gioca sempre con le parole Nosey= curioso) che ovviamente sa tutto di tutti ed un ragazzo cieco.

📝

Lo stile Ú lineare e segue il dialogo interiore di Bloom, intrecciato a parti dialogiche che innescano il movimento del ricordo.

Tutte le parole hanno in qualche maniera un rimando al cibo

Bloom: ebreo non osservante e massone

Come se fosse un Puzzle da ricostruire, Joyce dissemina in questo ottavo episodio, diversi pezzi che ci consentono di delineare in modo più completo la figura del nostro Odisseo.

Rete trippe ammuffite gargarozzi attortigliati e sminuzzati. Rompicapo a trovare la carne. Kosher. Mai carne e latte insieme. Igiene la chiamano ora. Digiuno di Yom Kippur pulizie primaverili delle budella. La pace e la guerra dipendono dalla digestione di un individuo. Religioni.

Bloom nell’ottavo episodio

Come abbiamo visto nel quarto episodio, Bloom fa tranquillamente colazione con rognone di maiale cotto nel burro. Tutta la cultura ebraica che consiglia di cibarsi di cibi Kosher, perchÚ il cibo Ú nutrimento, non solo del corpo, ma anche dello spirito, viene bellamente ignorata!

Che serataccia di vento quando andai a prenderla c’era quella riunione della loggia per quei biglietti di lotteria dopo il concerto di Goodwin nella sala dei banchetti o dei ricevimenti del municipio.

bloom

Le riunioni delle Logge sono per i soli massoni…

– È nella società, disse

– Ma cosa mi dice! fece Davy Byrne.

– E come, disse Nosey Flynn. Ordine antico libero ed accettato. Luce, vita e amore, perdio. Gli dànno una mano. Me l’ha detto un, ehm, non starò a dire chi.

nel Davy Byrne’s pub

chissà come mai, c’Ú sempre qualche personaggio che deve parlare e sparlare di Bloom … possibilmente alle spalle….

Sincronie

Il sorriso gli svanì dalle labbra mentre camminava, una nube pesante nascondeva lentamente il sole, ombreggiando la facciata aggrondata di Trinity college.

Durante l’arco della giornata si possono notare delle sincronie tra ciò che attrae l’attenzione di Bloom e ciò che osserva Stephen. Minuzie che acquisiscono un significato solo nel momento in cui le notiamo.

La nube che passa lentamente in cielo viene notata da entrambi i nostri personaggi, trascinando con sÚ pensieri e riflessioni differenti.

Nessuno Ú niente.

Questa Ú proprio la peggiore ora del giorno. Vitalità. Opaca, oscura: odio quest’ora. Mi par d’essere stato mangiato e vomitato.

Bloom

Il pranzo

Davy Byrne’s Pub

Dopo aver chiacchierato con Mrs Breen, una vecchia amica di Leopold ed essersi aggiornato sullo stato di salute di Mina Purefoy, una conoscente comune, che avrebbe partorito da lì a poche ore; Bloom si perde nel suo flusso di pensieri.

In questo Libro da cosa nasce sempre cosa e l’incontro con la sua vecchia fiamma mette in moto nella mente di Bloom ricordi legati al passato felice con Molly e riflessioni sul presente amaro e sgradevole.

Nel frattempo Bloom Ú entrato nel ristorante rumoroso e sporco di Burton, per uscirne subito e dirigersi verso il pub di Byrne.

Il pranzo di Leopold Bloom

– C’Ú un tramezzino al formaggio?

– Sì Signore.

Mi piacerebbe anche qualche oliva, se ci fosse. Le preferisco italiane. Un bel bicchiere di borgogna portalo via. Lubrifica. Una bella insalata fresca come un cetriolo. Tom Kernan la sa condire. Ci mette il tocco da maestro. Puro olio d’oliva

bloom a pranzo

Il ragazzo cieco

Uscito dal pub Bloom incontra un ragazzo che svelerà il lato più umano e compassionevole di Leopold.

Un giovanotto cieco era fermo sul marciapiede battendone l’orlo con il bastoncino. Nessun tram in vista. Vuol traversare.

bloom e il ragazzo cieco

Questo giovanotto e la sua cecità invaderà la mente di Bloom, portando il lettore a leggere, incantato, parole dalla splendida e fulgida bontà

Poveretto! Un ragazzo ancora. Terribile. Proprio terribile. Che sogni potrà fare, se non vede? La vita Ú un sogno per lui. Dov’Ú la giustizia quando si nasce così?

bloom nell’ottavo episodio

Mano a mano che prosegue la lettura dell’Ulisse ci troviamo sempre più legati a questo bizzarro e umanissimo Personaggio, Leopold Bloom, riscoprendo nei suoi pensieri più semplici, una profonda ed ammirevole Tolleranza.

Vi aspetto la prossima settimana con Stephen e la sua versione tutta personale dell’Amleto!

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#divertirsiconjoyce si Può!!

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮7

Settimo Episodio dell’Ulisse di Joyce : Eolo

Settimo Episodio – Eolo –
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Buon giorno Readers !!

La settimana scorsa abbiamo lasciato Leopold Bloom, mesto e pensieroso, al funerale dell’amico Paddy Dignam.

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Ci siamo ormai abituati al ritmo dei pensieri di Bloom, agli incastri narrativi che fraseggiano le varie vicende, colorandole di mille sfumature e densità.

Ora il registro cambia.

Stiamo leggendo l’Ulisse e sappiamo tutti quanto si Ú divertito Joyce a disseminare trappole ed indovinelli.

Siamo consapevoli che l’Ulisse sia poco Reader Friendly, tanto che la maggioranza ha solo millantato la lettura di questo Capolavoro Post- modernista.

Per cui siamo pronti a ribaltare le regole lineari e fluide della nostra percezione letteraria, per dare libero accesso ad un nuovo universo di parole; anarchiche, invadenti.

Il Giornale

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Dalle H 12 alle H 13

Redazioni del Freeman’s Journal ( la testata per la quale Mr. Bloom lavora ) e Evening Telegraph, vicino alla colonna di Nelson, nel centro della città subito a nord del Liffey

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Personaggi: Bloom, Stephen, Ned Lambert, J.J.O’Molloy, Simon Dedalus, il direttore Myles Crawford e il giornalista Lenehan.

L’intero episodio Ú scandito da divertenti titoli che parodiano quelli dei giornali.

La trama Ú ritmata dalla successione di sessantatré brevi articoli di giornale introdotti da altrettanti titoli, ai quali si intreccia una fittissima rete di dialoghi.

L’ars rethorica, con espliciti richiami all’oratoria civile e politica, viene percorsa in tutte le sue declinazioni possibili.

Freeman’s Journal

Joyce dà fondo al dizionario della lingua inglese, per non accontentarsi mai e creare lemmi dal suono gutturale, echi di un sottobosco sociale.

È CON PROFONDO RAMMARICO CHE ANNUNCIAMO LA SCOMPARSA DI UN EMINENTE CITTADINO DUBLINESE

C’Ú anche Hynes: resoconto del funerale probabilmente. Tonfi, cupi tonfi. Stamattina i resti mortali del defunto Patrick Dignam. Macchine. Ti riducono in briciole un uomo se lo afferrano. Oggi governano il mondo. Anche i suoi macchinari lavorano a tutta forza. E quel vecchio sorcio grigio che spingeva per entrare.

Bloom si reca al giornale per piazzare un annuncio di Alexander Keyes, per cui ha in mente di realizzare un disegno con due chiavi incrociate.

Nello stesso momento anche Stephen Dedalus deve mantenere la promessa fatta al Preside Mr Deasy e fargli pubblicare la lettera sull’afta epizootica.

Ma i due si incrociano ancora una volta, senza parlarsi.

Dublino

Battiti e dibattiti

I vari personaggi danno vita, in questo settimo episodio dell’Ulisse, ad un ironico e scanzonato dibattito su personaggi e fatti molto nazional-popolari. Very Very Irish.

Senza dimenticarsi di fare qualche escursione filosofica in altri lidi…

[…] Pensiamo a Roma, imperiale, imperiosa,imperativa.

Tese le braccia elocutorie fuor dai polsini macchiatie sfilacciati, con una pausa:

– Cos’era la sua civiltà? Vasta, lo concedo: ma volgare. Cloacae: fogne.

I Giudei nel deserto ed in cima alle montagne dissero: Qui star conviene. Eleviamo un altare a Gehova. Il romano, come l’inglese che ne segue le orme, portò a ogni nuovo lido su cui mise piede( sul nostro lido non ce lo mise mai ) solo la sua ossessione cloacale.Si guardò intorno avvolto nella sua toga e disse : Qui star conviene. Costruiamo un Watercloset.

Questo settimo episodio, intitolato ad Eolo, cita filosofi e personaggi storici, letterati e sensitive, accostando sacro e profano con la leggerezza della provocazione, sfrastornando ed incantando il lettore.

Eolo: breeze, breath of fresh air, storm, hurricane, puff
 il vento, in tutte le sue possibile forme, diventa protagonista del capitolo, spazzando e disarticolando il canovaccio retorico. E’ il vento a far sbattere le porte, a creare correnti d’aria improvvise, a portare con sé rumori casuali: urla di strilloni, fruscio di veline, frastuono delle rotative in funzione…

Il Dio del Vento Ú impersonato dal direttore del giornale, regista e maestro nel dare vento ad ogni notizia.

Una piccola briciola di mistero…

“Voglio che lei scriva qualcosa per me, disse. Qualcosa che abbia del mordente…Dia loro qualcosa che abbia del mordente. Ci metta tutti noi dentro, e al diavolo. Padre, Figlio e Spirito Santo e Jakes M’Carthy.”

Eolo il direttore del Giornale Myles Crawford

Sembrano molto esplicite queste parole e non sono pochi che le considerano autoreferenziali.

Altre briciole sono state disseminate ed il cammino diventa sempre più intrigante…

Vi aspetto la prossima settimana con un succulento pranzo in compagnia di Leopold Bloom

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#divertirsiconjoyce si può !!

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮6

Sesto Episodio dell’Ulisse : Ade

sesto episodio dell’Ulisse – Ade
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Buongiorno Readers !

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Eccoci al nostro appuntamento con Joyce e tutti i suoi succulenti enigmi. Dopo aver fatto colazione, prima con Stephen Dedalus nella Torre Martello, poi con Leopold Bloom ad Eccles Street, vediamo i nostri protagonisti incamminarsi per le loro normalissime esistenze, incrociando lo sguardo sulla stessa nuvola di passaggio…

Stephen, passando dalla spiaggia di Sandymount, si recherà alla redazione del giornale; Leopold, dopo un bagno ristoratore, segue in carrozza il corteo funebre di Patrick Dignam.

Per queste strade si incroceranno, inconsapevolmente, più volte.

Odisseo nell’Ade incontra Tiresia e conoscerà il suo destino
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Il nostro viaggio con l’Ulisse di Joyce ci porta a leggere pagine tristi, dense di speranze sfumate, di vite mai vissute.

L’Episodio Ú dedicato all’Ade di Omero, ma il confronto con il nostro Ulisse Ú sconfortante. Odisseo conoscerà nell’Ade il suo destino e quello dei suoi compagni, mentre per Bloom la discesa nel Regno dei morti Ú l’ennesima riprova della sua limitatezza.

Leopold Bloom ricorda con dolore la perdita del padre e del figlio Rudy

In queste pagine la morte riveste ogni spiraglio di realtà, dai ricordi, ai palazzi decadenti, ai discorsi su persone ed eventi luttuosi… tutto Ú frustrazione, dolore, perdita; al centro di questo mondo paralizzato, vi Ú Leopold Bloom e la sua inadeguatezza, che lo porterà a dissolvere i suoi contorni con la spettralità del suo isolamento.

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Sesto episodio: cominciamo dall’inizio.

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H 11 del mattino

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A partire dalla casa di Dignam in Newbridge Avenue 9 a Sandymount, fino al cimitero di Glasnevin

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Protagonisti: Leopold Bloom, Martin Cunningham, un brav’uomo cortese e raffinato, Mr Power e Simon Dedalus, padre di Stephen; tutti amici di Paddy Dignam, morto presumibilmente per un eccessiva dose di alcool; riuniti nella stessa carrozza del corteo funebre. Intorno a questo episodio ruotano altri personaggi secondari, come Joe Hynes il cronista.

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Lo stile narrativo di questo episodio Ú fluido e scorrevole. La terminologia religiosa Ú declinata con un un registro farsesco. I dialoghi ed il monologo interiore di Bloom si alternano con una cadenza armoniosa.

Mr Bloom spostò lo sguardo dai suoi baffi iracondi al volto mite di Mr Power e agli occhi e alla barba, col suo grave tremito, di Mr Cunningham. Uomo caparbio rumoroso. Pieno di suo figlio. Ha ragione. Qualcosa da lasciare in retaggio. Se il piccolo Rudy fosse vissuto. Vederlo crescere. Sentire la voce in casa. A passeggio accanto a Molly con la divisa di Eton. Mio figlio.

Questi i pensieri che tormentano Leopold Bloom durante il viaggio verso cimitero.

Il rapporto padre/figlio investe una parte importante nel sottomondo psicologico di Bloom. Il figlio Ú morto prematuramente a 11 giorni dalla nascita ed il padre Ú morto suicida con una dose di veleno.

La percezione che Leopold abbia bisogno di trasferire l’amore paterno su Stephen Dedalus diverrà sempre più prepotente nel prosieguo della giornata.

Joyce

Tra battute poco eleganti e i commenti riguardanti fatti di cronaca dublinese, il gruppetto di amici palesa una forte inclinazione antisemita che acuirà il senso di inferiorità che assilla Bloom e ci delinea un prototipo di Antieroe per eccellenza, simbolo di ogni decadenza.

- Affogare Barabba! urlò Mr Dedalus. Cristo volesse che ci fosse riuscito!

Simon Dedalus schernisce con cattiveria Reuben J.Dodd, usuraio ebreo, il cui figlio Ú quasi morto annegato. Bloom cerca di arginare le offese razziali, intervenendo nel racconto, ma viene messo a tacere.

Giudizi e pregiudizi

– Ma peggio di tutti, disse Mr Power, Ú chi si toglie la vita.

Martin Cunningham tirò fuori di scatto l’orologio, tossì e lo rimise a posto.

– La vergogna più grande che ci possa essere in una famiglia, aggiunse Mr Power.

– Pazzia momentanea, naturalmente, disse decisamente Mr Cunningham. Dobbiamo vedere la cosa con un po’ più di comprensione.

– Si dice che chi lo fa Ú un vigliacco, disse Mr Dedalus.

– Non sta a noi giudicare, disse Martin Cunningham.

Mr Bloom, in procinto di parlare, richiuse la bocca. I grandi occhi di Martin Cunningham. Ora guarda altrove. Persona umana e comprensiva. Intelligente. Assomiglia a Shakespeare di viso. Sempre una buona parola. Non perdonano qui né il suicidio né l’infanticidio. Rifiutano la sepoltura cristiana. Si usava infilargli un palo di legno nel cuore dentro la fossa. Come se non fosse già spezzato

Questo corrosivo scambio di battute mette in luce la totale diversità di Leopold Bloom rispetto ai presenti.

Ebreo di nascita, battezzato in seno alla Chiesa protestante ed infine divenuto cattolico solo per poter sposare Marion Tweedy.

Il padre morto suicida, sarà per Bloom fonte di vergogna ed origine di un baratro che la morte del figlio renderà più profondo. Outsider per destino, fantasma di una umanità laica, gentile e compassionevole.

Il suo Giudaismo latente e il suo finto cattolicesimo, lo marchia e lo esilia. Esule, come lo stesso Joyce a Trieste, in una Società di conformisti.

Cimitero monumentale di Glasnevin Dublino nel sesto episodio dell’Ulisse

«Trovati nel letto
del fiume attaccati ai giunchi»

Interessante l’allusione a Shakespeare e alla sua Ofelia, simbolo di un amore devoto e folle; morta suicida per annegamento … che ricorda il figlio di J. Dodd e il padre di Bloom.

Un Mistero mai svelato…

Ma chi Ú quello spilungone laggiù col macintosh? Chi Ú vorrei sapere? Pagherei qualche cosa per sapere chi Ú. Spunta fuori sempre qualcuno che non ti sognavi neanche. Uno potrebbe vivere nel suo buco solo tutta la vita.

l’uomo con il macintosh nel sesto episodio dell’Ulisse di Joyce

L’uomo con il macintosh si affaccerà tra le pieghe di questa giornata, altre 11 volte, tutte in contesti differenti, lasciando dietro pochi piccoli indizi per decifrarne l’identità.

🔎

Sono molteplici le affermazioni che vedono in questa figura misteriosa l’alterego di Joyce – come sostiene Nabokov – ma sono intriganti anche le supposizioni che vedono in questa figura indecifrabile la rappresentazione dell’ignoto, dell’inconscio; argomento caro a Joyce ed al massone ed alchimista Bloom.

A voi la parola e alle conclusioni che trarrete a fine lettura…

Per oggi le briciole si sono moltiplicate e gli enigmi divenuti meno fumosi…

😊

Vi aspetto Venerdì prossimo con un divertentissimo 7° episodio, che vedrà Bloom alle prese con il linguaggio giornalistico e tutte le sue declinazioni.

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#divertirsiconjoyce si può !!

╰☆ Il Venerdì con Joyce ☆╮4

4° episodio : Leopold Bloom

Calypso
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Buongiorno Readers !

Eccoci arrivati alla Seconda parte dell’Ulisse, dove incontreremo il nostro moderno Odisseo: Leopold Bloom

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H 8 del mattino.

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Protagonisti Leopold Bloom e Molly Bloom

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A casa dei coniugi Bloom, in Eccles Street 7 a Dublino

Dipinto degli anni Sessanta – Eccles Street 7

Casa Bloom

Eccles Street si trova nella parte settentrionale di Dublino ed era all’epoca, un quartiere borghese rispettabile.

L’appartamento di Bloom non ha né acqua calda, né stanza da bagno, ma c’Ú un gabinetto sul pianerottolo e una latrina piuttosto desolante nel giardino sul retro.

Dal 1908 al 1910 fu residenza di un caro amico di Joyce, ma la casa venne demolita negli anni Sessanta. Unico elemento autentico preservato nella sede del Joyce Centre di Dublino Ú la porta, insieme alla struttura in mattoni nella quale Ú incastonata.

Una curiosità storica Ú legata proprio alla porta di questa casa.

La forma di questa porta richiama lo stile giorgiano sviluppatosi tra il 1714 ed il 1830, che vide il sorgere di numerose case a schiera con le tipiche porte colorate; Porte che divennero il simbolo di benvenuto a Dublino.

Con l’Ulisse di Joyce ci apprestiamo a percorrere le strade di Dublino, a conoscere la città nella sua variegata storicità ed a incontrare l’umanità che la vive e la sopravvive; seguendo il sottile biasimo che Joyce nutre per una Irlanda corrotta.

Un grigio orrore gli gli consumava la carne. Zeppando il foglio in tasca prese per Eccles Street, affrettandosi verso casa. Freddi umori gli scorrevano per le vene, gelandogli il sangue: la vecchiaia lo incrostava di una scorza salina. Ecco, ci sono. Boccaccia della mattina brutti pensieri. Svegliato male. Devo riprendere quegli esercizi di Sandow. Giù sulle mani. Case di mattoni marrone chiazzato. Il numero ottanta ancora sfitto. PerchÚ poi?

Leopold Bloom

Accanto a Bloom, Joyce scrisse in greco l’inizio del proemio dell’Odissea di Omero: «Musa, quell’uom di multiforme ingegno/ dimmi, che molto errò».

Leopold Bloom

Chi Ú l’Ulisse di Joyce?

È figlio dell’ebreo ungherese Rudolph Virag ( in ungherese = fiore ) che cambierà il suo cognome in Bloom ( appunto fiore in inglese ) e di madre irlandese ed ungherese.

Il padre si toglierà la vita dopo la morte della moglie.

Leopold Bloom Ú un ebreo non praticante, materialista, massone, mite ed insicuro. La sua curiosità per i dettagli lo rende a volte pedante e ripetitivo.

La sua mente ha un’intelligenza mediamente raffinata, ma non eccelsa come quella di Stephen Dedalus, quindi il lessico che userà Joyce per delineare la trama dei suoi pensieri, sarà più grezzo.

Mr Bloom guardava curioso, gentile, la flessuosa forma nera. Pulita a vedersi: la lucidità del pelo liscio, il bottoncino bianco sotto la radice della coda, i lampeggianti occhi verdi. Si chinò verso di lei, mani sulle ginocchia.

_ latte per la miciolina, disse

_ Mrkgnao! piagnucolò la gatta

li chiamano stupidi. Capiscono quello che si dicemeglio di quanto noi non si capisca loro.

Compassionevole e premuroso; nel corso delle mille e passa pagine ci affezioneremo a lui e seguiremo il filo dei suoi pensieri con crescente empatia.

Personaggio simbolo di una Umanità frustrata, rappresentante di un popolo perseguitato, incarnazione dello sguardo disilluso del suo Creatore.

Leopold Bloom percorrerà questa giornata di Giugno a testa bassa, non opponendosi al suo destino di marito tradito, di ebreo deriso e di uomo perdente. Non c’Ú ribellione o fastidio nelle pieghe dei suoi pensieri, ma una lenta e pigra accettazione.

Colazione irlandese

A colazione con Leopold Bloom

Uova e prosciutto, no. Niente uova buone con questa siccità. Ci vuole acqua fresca pura. Giovedì non Ú nemmeno giornata per rognone di castrato da Buckley. Fritto nel burro, un zinzino di pepe. Meglio un rognone di maiale da Dlugacz. Aspettando che l’acqua bolla.

In perfetta sincronizzazione con Stephen e la sua colazione con Mulligan ed Haines, il nostro Poldy ( nomignolo che mi piace veramente tanto 🙂 e che gli darà Molly ) si sveglia, va in cucina a preparare la prima colazione alla moglie Molly, che si attarda assonnata, a letto, coccola la gatta e poi esce a comprare il rognone di maiale ( molto poco Kosher ).

Il monologo interiore di Leopold Bloom, seguendo la concezione Bergsoniana per cui gli istanti non si dipanano in linea retta, ma si dilatano e si restringono a seconda dei percorsi mentali della persona, ci porta su differenti piani temporali e con immediatezza percettiva ci introduce nei ricordi più personali del Personaggio.

La prima scena che Joyce ha scelto per presentarci il suo Ulisse Ú significativa.

Un uomo premuroso, che si appresta a preparare la colazione per la moglie, che tranquillamente si fa servire.

I canoni famigliari vengono ribaltati, così come saranno stravolte tutte le regole del romanzo classico.

La ninfa Calypso

Ninfa al bagno

Questo episodio Ú stato dedicato da Joyce alla ninfa Calypso.

Trovare un parallelismo tra Molly e Calypso Ú pressochÚ impossibile. La Ninfa trattiene per sette anni Odisseo nella sua isola di Ogigia, perchÚ Ú innamorata. Molly, per contro, non vorrebbe mai che Poldy rimanesse a casa, in quanto, nel pomeriggio, attende il suo amante: l’impresario Boylan.

Troviamo una sorta di fil rouge che lega Bloom alle vicende di Odisseo, in un piccolo quadretto che Leopold dice sia appeso sopra il loro letto. La Ninfa al bagno.

Metempsicosi

Fammi vedere – disse lei. Ci ho messo un segno. C’Ú una parola che vorrei chiederti.

Inghiottì una sorsata di tÚ dalla tazza che reggeva non dalla parte del manico e dopo esseresi pulita rapidamente i polpastrelli sulla coperta cominciò a cercare nel testo con una forcina fino a quando non arrivò alla parola.

“Mette cosa?” chiese lui.

“Qui” disse lei. ” Cosa significa?”.

Lui si chinò e lesse vicino alla lucina unghia della moglie.

” Metempsicosi?”

” Che cosa si mette?”

” Metempsicosi” ripetÚ lui aggrottando le ciglia ” È greco: dal greco. Significa trasmigrazione delle anime”.

“Oh che palle !” disse lei ” Ma parla come mangi!”.

Dopo averle preparato la colazione, portato la posta e letto la lettera della figlia Milly, Leopold cerca di istruire il grezzo e ruvido intelletto della moglie, proponendoci uno dei dialoghi più divertenti del romanzo; ovviamente sotto le semplici parole, vi Ú un mondo di simboli ed allusioni che faremo finta di aver compreso 😉

Leopold Bloom entrerà nella vostra vita per non uscirne più, Ú e sarà sempre un Personaggio che amerete con tutte le sue manie e piccolezze di uomo normale.

Troveremo Poldy che, uscendo dalla latrina, dove ci descrive con precisione ogni suo movimento intestinale, mentre legge il giornale, dovrà andare al Funerale del suo amico Dignam.

Ma questo succederà Venerdì prossimo.

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Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.

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#divertirsiconjoyce si può

Se volete, qui trovate il Primo, Secondo e Terzo Episodio

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Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino

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