il Manoscritto ~ Franck Thilliez ~ per la collana Darkside di Fazieditore
Un romanzo Ú un gioco di illusioni, tutto Ú vero quanto Ú falso, Ú la storia inizia a esistere solo nel momento in cui voi la leggete
J.L. Traskman
ðHo letto questo libro ad Ottobre e dopo mesi cercherò di raccontarvi quello che la Storia di Thilliez ha suscitato in me, cercando di condensare un bailamme intellettivo decisamente anarchico!!
Trama
ðIl figlio di Caleb Traskman, illustre esponente del Thriller, trova un Manoscritto del padre, lo legge e si rende conto del potenziale di questa storia… Ma! Il romanzo Ú incompleto! Mancano le ultime 10 pagine… il finale che tiri le fila di tutto il racconto!
âïžUnica soluzione possibile Ú inventare un finale degno del libro… J.L. Traskman.. ci sarà riuscito?
«Questo libro che state per iniziare ( o lâavete già iniziato, forse? ) si intitola Il Manoscritto. à stata una mia idea e tutta la casa editrice ha approvato. Non câerano alternative».
ðNel frattempo viene trovata una ragazza senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata… un poliziotto ~ Vic ~ dalla memoria Portentosa, avrà il compito di incastrare i pezzi del Puzzle e riuscire a capire la verità …..
Il Lettore attento…
âŒïžMa non Ú lui che risolverà il misteroâŒïžbensì VOI LETTORI!! .
ð±Ebbene Sì! Questa storia ha bisogno di voi, di ogni Lettore che ha deciso di sfogliare queste pagine e per curiosità si Ú posto due domande…
ð°Il Manoscritto Ú un giallo dalle tinte forti, prende varie deviazioni splatter e si accomoda sulle note collaudate di King e Doyle e certe scene sembrano uscite dal Silenzio degli Innocenti, ma riesce a creare un colloquio unico con il Lettore, vero protagonista di un Finale con il botto!
ðDa tenere fortissimamente presente: Misdirection = lâarte di distrarre lâattenzione!
Criptomnesia: un processo psicologico attraverso il quale ci si poteva appropriare di idee altrui in modo inconsapevole.
Queste due paroline sono il perno su cui si appoggia il gioco psicologico, fatto di specchi e metamorfosi, dellâAutore.
Stile narrativo
âïžLa penna di Franck Thilliez Ú briosa, fluida, non si perde in orpelli nÚ in tecniche narrative inadeguate, concentra lâattenzione e calca le parole che vogliono incatenare gli eventi.
ðDegna di plauso lâAmbientazione. Corre Sempre parallela alle varie situazioni, sostiene, evidenzia e accentua la Suspense. Ho amato molto lâIspiratrice , le dune e lâalta marea che isola il Forte di Ambleteuse.
ðUna Matrioska di storie … al Lettore capire quale sia vera e quale sia la finzione letteraria…
ðUno scrittore, figlio di Scrittore, che scrive di una scrittrice, che scrive dellâuccisione di uno Scrittore….
âïžâïžâïžâïž1/2 Uno dei più bei Thriller degli ultimi anni !
ðâ Nebbia ovunque. Nebbia su per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume che scorre insudiciato tra le file di navi e le sozzure che giungono alla riva di una grande ( e sporca ) città . Nebbia sulle paludi dellâEssex, nebbia sulle alture del Kent.â.
ðLeggendo Casa Desolata ci troviamo avvolti dalla nebbia, respiriamo odore di muschio e cenere bagnata, la nebbia ci vuole ciechi, infreddoliti …. per trasportarci nella Londra di Dickens, nelle case umide e scrostate dei poveri, nelle case fredde dellâalta società , nelle aule austere della Corte di Giustizia.
ðOgni parola Ú calibrata, dettagliata, posta ad hoc per catturare i sensi del Lettore.
ðGrande tecnico dellâarte narrativa, Charles gioca con le parole, incanta con immagini palpabili, stupisce con metafore dalla pregnanza fisica.
Casa desolata Ú la magistrale testimonianza del talento di Dickens di plasmare il lessico a suo piacimento, dalle metafore alle similitudini, dalle assonanze alle allitterazioni, per non dimenticare le figure retoriche e le ripetizioni evocative.
ðBleak House – Casa Desolata –
Ú il mastodontico ( ben 900 pagine! ) Romanzo_a_sfondo_sociale di Charles Dickens, pubblicato per la prima volta mensilmente fra il marzo 1852 ed il settembre 1853.
L’ultimo Jarndyce, John, Ú il proprietario della tenuta di Bleak House, che dà nome al romanzo. Dickens intreccia alla vicenda principale molte sottotrame, riguardanti le vicende familiari e sentimentali di Esther, la vita nella magione confinante con Casa Desolata, appartenente a Sir Deadlock, le indagini su un omicidio che sembra avere misteriosi legami con la causa.
ðGrande affresco della Società inglese della metà Ottocento, percorso da un caleidoscopio di personaggi ben caratterizzati, racconta, con tanta amara ironia, la sconfitta di un sistema giudiziario pachidermico, la voglia di riscatto del nuovo ceto operaio, figlio primogenito della rivoluzione industriale, la debolezza della stratificazione stagna delle famiglie vittoriane.
Il grande affabulatore
ðLâintreccio narrativo Ú complesso e labirintico, oltre al tema centrale, il Processo giudiziario Jarndyce contro Jarndyce per una causa di eredità , si intrecciano i canonici filoni romanzeschi a tinte rosa, con relativi orfanelli protagonisti delle pieghe più commoventi del racconto ed infine, per non farci mancare nullað , un pionieristico e non ben riuscito, abbozzo di poliziesco.
ðGrande affabulatore, come lo definisce Nabokov oppure maestro del romanzo canonico, che con Casa desolata ci porta a âsublimi epifanieâ, come afferma Harold Bloom, Dickens sa incantare con descrizioni particolarmente efficaci e ritratti psicologicamente raffinati, ma non riesce a convincere un Lettore sagace, che conosce le tecniche e gli strumenti letterari.
In questo fangoso pomeriggio vogliamo soltanto dare unâocchiata al bel mondo. Non Ú poi così dissimile dalla Corte di Giustizia del Lord Cancelliere da impedirci di passare da una scena allâaltra.
Capitolo sesto
Esther Summerson
ðLa trama risulta scontata, i personaggi interpretano alla perfezione il loro stereotipo, i giudizi e pregiudizi delle varie comparse sono al limite del grottesco, ma lâerrore più grave che Dickens poteva commettere era affidare la narrazione ad un personaggio che non può in alcun modo entrare in empatia con il Lettore: Esther ð°
ðRomanzo simbolo di una letteratura che forgia le sue opere nella fucina del moralismo, strepitoso tessuto connettivo che unisce trasversalmente le più grandi storie dellâOttocento.
Casa Desolata in Tv
ðDopo lâadattamento televisivo del 1985 con Diana Rigg e Denholm Elliott, la BBC ha prodotto un period-drama in 15 episodi trasmesso con grande successo di pubblico e critica nel 2005. Unâedizione con un cast importante composto, tra gli altri, da Gillian Anderson (Lady Honoria Deadlock), Carey Mulligan (Ada Clare), Charles Dance (Talkinghorn) e Anna Maxwell Martin (Esther Summerson).
ðState calmi! Vi vedo già che vi ribolle il sangue a leggere queste parole, ma dobbiamo prendere atto dei luoghi comuni…
ðLeggere Ú una pratica solitaria, il Lettore ha una forte tendenza allâasocialità , il solipsismo, la sostituzione della realtà con mondi immaginari, lâincapacità di affrontare i lati pratici del quotidiano, la rinuncia alla partecipazione sono solo alcuni tra i tratti caratteristici…. insomma il #lettore Ú un soggetto da curare e riabilitare…
Il Lettore e la Lettura
ðIl soggetto soffre di una mania compulsiva che lo porta ad orientare tutti i suoi acquisti verso la carta stampata, vive immerso nel suo mondo fantastico di pagine inchiostrate, si circonda di libri come se fosse un aristocratico troppo sensibile per la crudezza del reale.
ðIl Lettore vive nella costante paura dellâevento che lo costringerà ad alzare gli occhi dal libro che sta leggendo e nellâistante in cui si compie questa orribile azione, la sua mente riscrive la realtà e la popola di personaggi ( sicuramente più interessanti) che ha appena incontrato tra le pagine del libro.
ðI LETTUROPATI trovano irresistibile anche la lettura degli ingredienti sulle scatole dei biscotti!
ðDel resto i grandi Lettori del passato non ci aiutano a confutare queste illazioni!
BORGES ha ideato la sua ( splendida ð) Biblioteca di Babele per rappresentare lâUniverso; PETRARCA dialoga con gli antichi ( Cicerone Ú il suo più caro amico ) mentre giudica aspramente il suo tempo; MACHIAVELLI racconta che la sera si spoglia della veste quotidiana, si pulisce dal fango e indossa panni reali e curiali e così bardato entra nelle antiche corti degli antichi uomini; DE MONTAIGNE ( ð¬) si isola in una torre nella campagna di Bordeaux per poter leggere in santa pace!!!
âïž!!!NO!!!âïž
ðLEGGERE in realtà à Tanto altro!!
à la grande voglia di conoscere per COMUNICARE ( #gdladdicted ), Ú il PRINCIPIO DI OGNI CONVERSAZIONE, Ú allenamento allâEMPATIA, che ci permette di comprendere gli altri , Ú la Consapevolezza a non commettere gli errori del passato!!
ðIl Lettore propone una Risocializzazione, basata sulla Conoscenza, ingrediente fondamentale del RISPETTO .
â£ïžâïžâ£ïžðLe conseguenze dellâatto del Leggere sono più che reali, sono tangibili ( basti pensare alle leggi sui diritti umani sostenute dagli illuministi ) e ne traggono beneficio tutti…. anche chi non leggeð
ðâ£ïžðâ Nessuno ha mai trovato consolazione nella conoscenza, ma tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza per accettare la vita o il desiderio di cambiarla
Eccoci con lâappuntamento del Venerdì interamente dedicato a Joyce e con l’Episodio più musicale dell’intero libro.
Joyce Ú un profondo conoscitore della musica e della sua struttura ritmica, tenore per diletto e per passione, frequenta teatri e concerti; in queste particolari pagine le parole seguono un pentagramma immaginario e i neologismi hanno un suono onomatopeico.
Bronzo accanto a oro udirono i ferrei zoccoli, acciai-sonanti.
Questo episodio si svolge nella Sala da Concerto dell’ Ormond Hotel di Dublino
Personaggi : Miss Kennedy e Miss Douce, le due (Sirene) bariste, Bloom, Simon Dedalus, il redattore sportivo per l’ippica Lenehan, l’avvocato Richie Goulding, Boylan, Padre Cowley, il pingue Ben Dollar, Mr Lidwell, un avvocato che corteggia Miss Douce, il commerciante di tÚ Tom Kernan ed altri personaggi minori.
Bloom decide di andare proprio in questo albergo a scrivere la lettera di risposta alla dattilografa Marta, dopo aver comprato la carta da lettere.
Tutto l’undicesimo episodio Ú intriso di ricordi, pensieri, rimpianti amorosi.
Le due sensuali sirene, bariste che intrattengono gli avventori del bar, ricordano a Leopold Bloom le sue donne.
Le sirene ammiccano e scherzano con ogni cliente, anche con Blazes Boylan e Lenehan, prima che il conquistatore scappi per il suo incontro segreto.
Boylan, che ha un appuntamento galante alle h16 proprio con Molly , moglie di Bloom, sarà il centro dei pensieri ed entrerà prepotentemente nel flusso di coscienza di Leopold, come una nota stridente e stonata.
Bloom sentì un esile suono. Se n’Ú andato. Lieve singulto d’alito. Bloom sospirò sui silenti fiori blu. Tintinnante. Andato. Tintinnio. Senti.
Ogni frase ricorda una cadenza musicale, si va dalla toccata e fuga , al minuetto; ogni citazione riguarda una canzone, tutte le allusioni hanno un sottofondo ritmato.
Per Bachelor’s tintinnava calessobalzante Blazes Boylan, scapolone, in pieno sole, in pieno calore, lucide terga di giumenta al trotto, con schiocco di frusta, su molleggianti gomme: abbandonato, caldoseduto, Boylante d’impazienza, ardentardito. Corna. Prudon le? Corna. Prudon le? Coccorna.
Un grandioso Pentagramma, tutto Ú fluido, osmotico, modulabile.
Nella sala c’Ú un pianista e si trovano ad invitare Simon Dedalus a cantare, mentre Padre Cowley e ben Dollar si divertono a spettegolare alle spalle di Leopold e di sua Moglie.
La romanza di Flotow e l’aria M’apparì
Ach! so fromm, ach! so traut (M’apparì tutt’amor) Lyonel
Martha Ú un’opera di gusto elegante e di stile francese. Flotow era francese nella sua formazione musicale, come lo erano sia le origini della trama sia la partitura di questo lavoro. La melodia tradizionale irlandese The Last Rose of Summer, inserita nel II atto, fu una geniale idea.
à la Marta. Coincidenze. Sto proprio per scrivere. L’aria di Lionello. Bel nome che hai. Non posso scrivere. Accetta il mio piccolo reg. Toccare del cuore e quelle della borsa anche. à una. Ti ho chiamato ragazzaccio. Però il nome: Marta. Che stranezza! Oggi.
L’amore romantico di Lyonel per Lady Harriett, ricorderà a Bloom il languore di una passione travolgente e corrisposta e saranno diverse le assonanze tra i due personaggi, tanto che Leopold si identificherà con il giovane Lionello.
Dopo Dedalus, Kernan convince Ben Dollar a cantare una canzone patriottica The Croppy boy
“Good men and true in this house who dwell, To a stranger bouchal* I pray you tell: Is the priest at home, or may he be seen? I would speak a word with Father Green.”
Questo 11° Episodio Ú l’espressione più importante della correlazione tra la poetica di Joyce e la musica.
Joyce ricerca trasversalmente tutte le possibilità sonore che la lingua gli concede e a ” reggere le fila della narrazione, in certi punti, non Ú più una grammatica delle parole ma una semantica dei suoni “ come sostiene Terrinoni in Introduzione agli episodi.
Bloom esce dall’Hotel Ormond per riuscire finalmente a concentrarsi sulla sua lettera amorosa e si dirige verso la Taverna di Kiernan…ma questo accadrà nel 12° Episodio ð
Vi aspetto la prossima settimana con l’episodio più scorretto dell’intero libro… e ricordatevi…
â°Le Simplegadi sono, nella mitologia greca, un gruppo di isole, note anche come Isole Cianee, all’ingresso del Ponto Eusino. Si narrava che queste isole si scontrassero continuamente fra loro (da qui il nome), costituendo così un pericolo per i marinai.
â° Il parallelismo tra la mitologia ed i nostri personaggi dellâUlisse di Joyce si può semplificare con lâazione in sÚ e con la sua metafora: lâERRARE per la città , il vagabondare del pensiero e dello spazio, il seguire un percorso apparentemente casuale e caotico, che in realtà svela una sua perfetta logica. .
Joyce, maestro dellâinganno, ci consegna un episodio diviso in 18 sottoparti ( stesso numero degli episodi di tutto il libro ) ed un epilogo corale.
Ogni spezzone Ú indipendente dallâaltro, ogni interludio rappresenta una parte della mappa, tutti si incrociano, ma si sfiorano senza toccarsi…
Ma dove siamo rimasti?
Sono le h 15 di una splendida giornata , precisamente il giovedì 16 Giugno 1904.
.ðšð® Percorriamo le strade di Dublino assieme ad una cinquantina di personaggi. .
Lo stile Ú lineare, fluido, si riescono a distinguere i vari momenti di sincronizzazione tra i personaggi… tutto Ú liquido come il fiume Liffey… tutto scorre senza barriere, tutto Ú istinto intellettivo, come libere sinapsi .
Incrociamo le sorelle di Stephen Dedalus, che ritornano dal banco dei pegni a mani vuote.
â
Incontriamo Stephen che parla con il suo ex insegnante di italiano Almidano Artifoni. â£ïžAlle 15 e 15 incominciamo a seguire Boylan che si reca al suo appuntamento galante con Molly.
Vediamo Bloom che si attarda oziosamente a passare in rivista i libri della biblioteca circolante, soffermandosi sul Capolavoro di Aristotele ed I racconti del ghetto .
OGNI PICCOLA PARTE COMPONE UN PEZZO DEL PUZZLE
La strada, i palazzi, le botteghe sono importanti tanto quanto le
persone che le percorrono, ogni piccolo elemento di questa scena corale Ú
lo specchio del Romanzo.
.
Questo Episodio si vive, si guarda, si respira con i polmoni del Popolo irlandese .
Vi aspetto la prossima settimana con la musica di Joyce ð
Ottavo Episodio dedicato ai Lestrigoni dell’Odissea
Buon giorno Readers !
Eccoci arrivati al Capitolo più mangereccio dell’Ulisse e non a caso Joyce lo dedica ai Lestrigoni incontrati da Odisseo.
Ma chi sono i Lestrigoni?
I Lestrigoni sono un popolo leggendario di giganti antropofagi, che per ordine del loro re, Antifate, distrussero la flotta di Ulisse ed uccisero tutti i marinai infilzandoli con enormi spiedi. Si salvò dalla strage solo la nave dell’eroe, rimasta all’ancora fuori dal porto.
Tutto l’Ottavo episodio dell’Ulisse ruota intorno al tema del Cibo; la Fame, non solo fisica, ma anche mentale; la Sensualità dell’atto del mangiare e tutte le varie connessioni sensitive che il cibo sa smuovere.
Fammi vedere come mangi e ti dirò chi sei
Il pranzo
Sono le H 13 del 16 Giugno 1904
Per le strade di Dublino, a sud della colonna di Nelson, Bloom passeggia e si ferma poi a pranzo al Davy Byrne’s Pub
Personaggi: Leopold Bloom incontra per la strada varie persone a lui note, tra cui una vecchia fiamma Mrs Breen, al pub parlerà con un conoscente dal nome Nosey Flynn ( Joyce gioca sempre con le parole Nosey= curioso) che ovviamente sa tutto di tutti ed un ragazzo cieco.
Lo stile Ú lineare e segue il dialogo interiore di Bloom, intrecciato a parti dialogiche che innescano il movimento del ricordo.
Tutte le parole hanno in qualche maniera un rimando al cibo
Bloom: ebreo non osservante e massone
Come se fosse un Puzzle da ricostruire,Joyce disseminain questo ottavo episodio, diversi pezzi che ci consentono di delineare in modo più completo la figura del nostro Odisseo.
Rete trippe ammuffite gargarozzi attortigliati e sminuzzati. Rompicapo a trovare la carne. Kosher. Mai carne e latte insieme. Igiene la chiamano ora. Digiuno di Yom Kippur pulizie primaverili delle budella. La pace e la guerra dipendono dalla digestione di un individuo. Religioni.
Bloom nell’ottavo episodio
Come abbiamo visto nel quarto episodio, Bloom fa tranquillamente colazione con rognone di maiale cotto nel burro. Tutta la cultura ebraica che consiglia di cibarsi di cibi Kosher, perchÚ il cibo Ú nutrimento, non solo del corpo, ma anche dello spirito, viene bellamente ignorata!
Che serataccia di vento quando andai a prenderla c’era quella riunione della loggia per quei biglietti di lotteria dopo il concerto di Goodwin nella sala dei banchetti o dei ricevimenti del municipio.
bloom
Le riunioni delle Logge sono per i soli massoni…
– à nella società , disse
– Ma cosa mi dice! fece Davy Byrne.
– E come, disse Nosey Flynn. Ordine antico libero ed accettato. Luce, vita e amore, perdio. Gli dà nno una mano. Me l’ha detto un, ehm, non starò a dire chi.
nel Davy Byrne’s pub
chissà come mai, c’Ú sempre qualche personaggio che deve parlare e sparlare di Bloom … possibilmente alle spalle….
Sincronie
Il sorriso gli svanì dalle labbra mentre camminava, una nube pesante nascondeva lentamente il sole, ombreggiando la facciata aggrondata di Trinity college.
Durante l’arco della giornata si possono notare delle sincronie tra ciò che attrae l’attenzione di Bloom e ciò che osserva Stephen. Minuzie che acquisiscono un significato solo nel momento in cui le notiamo.
La nube che passa lentamente in cielo viene notata da entrambi i nostri personaggi, trascinando con sÚ pensieri e riflessioni differenti.
Nessuno Ú niente.
Questa Ú proprio la peggiore ora del giorno. Vitalità . Opaca, oscura: odio quest’ora. Mi par d’essere stato mangiato e vomitato.
Bloom
Il pranzo
Davy Byrne’s Pub
Dopo aver chiacchierato con Mrs Breen, una vecchia amica di Leopold ed essersi aggiornato sullo stato di salute di Mina Purefoy, una conoscente comune, che avrebbe partorito da lì a poche ore; Bloom si perde nel suo flusso di pensieri.
In questo Libro da cosa nasce sempre cosa e l’incontro con la sua vecchia fiamma mette in moto nella mente di Bloom ricordi legati al passato felice con Molly e riflessioni sul presente amaro e sgradevole.
Nel frattempo Bloom Ú entrato nel ristorante rumoroso e sporco di Burton, per uscirne subito e dirigersi verso il pub di Byrne.
Mi piacerebbe anche qualche oliva, se ci fosse. Le preferisco italiane. Un bel bicchiere di borgogna portalo via. Lubrifica. Una bella insalata fresca come un cetriolo. Tom Kernan la sa condire. Ci mette il tocco da maestro. Puro olio d’oliva
bloom a pranzo
Il ragazzo cieco
Uscito dal pub Bloom incontra un ragazzo che svelerà il lato più umano e compassionevole di Leopold.
Un giovanotto cieco era fermo sul marciapiede battendone l’orlo con il bastoncino. Nessun tram in vista. Vuol traversare.
bloom e il ragazzo cieco
Questo giovanotto e la sua cecità invaderà la mente di Bloom, portando il lettore a leggere, incantato, parole dalla splendida e fulgida bontÃ
Poveretto! Un ragazzo ancora. Terribile. Proprio terribile. Che sogni potrà fare, se non vede? La vita Ú un sogno per lui. Dov’Ú la giustizia quando si nasce così?
bloom nell’ottavo episodio
Mano a mano che prosegue la lettura dell’Ulisse ci troviamo sempre più legati a questo bizzarro e umanissimo Personaggio, Leopold Bloom, riscoprendo nei suoi pensieri più semplici, una profonda ed ammirevole Tolleranza.
Vi aspetto la prossima settimana con Stephen e la sua versione tutta personale dell’Amleto!
Ci siamo ormai abituati al ritmo dei pensieri di Bloom, agli incastri narrativi che fraseggiano le varie vicende, colorandole di mille sfumature e densità .
Ora il registro cambia.
Stiamo leggendo l’Ulisse e sappiamo tutti quanto si Ú divertito Joyce a disseminare trappole ed indovinelli.
Siamo consapevoli che l’Ulisse sia poco Reader Friendly, tanto che la maggioranza ha solo millantato la lettura di questo Capolavoro Post- modernista.
Per cui siamo pronti a ribaltare le regole lineari e fluide della nostra percezione letteraria, per dare libero accesso ad un nuovo universo di parole; anarchiche, invadenti.
Il Giornale
Dalle H 12 alle H 13
Redazioni del Freeman’s Journal ( la testata per la quale Mr. Bloom lavora ) e Evening Telegraph, vicino alla colonna di Nelson, nel centro della città subito a nord del Liffey
Personaggi: Bloom, Stephen, Ned Lambert, J.J.O’Molloy, Simon Dedalus, il direttore Myles Crawford e il giornalista Lenehan.
L’intero episodio Ú scandito da divertenti titoli che parodiano quelli dei giornali.
Joyce dà fondo al dizionario della lingua inglese, per non accontentarsi mai e creare lemmi dal suono gutturale, echi di un sottobosco sociale.
à CON PROFONDO RAMMARICO CHE ANNUNCIAMO LA SCOMPARSA DI UN EMINENTE CITTADINO DUBLINESE
C’Ú anche Hynes: resoconto del funerale probabilmente. Tonfi, cupi tonfi. Stamattina i resti mortali del defunto Patrick Dignam. Macchine. Ti riducono in briciole un uomo se lo afferrano. Oggi governano il mondo. Anche i suoi macchinari lavorano a tutta forza. E quel vecchio sorcio grigio che spingeva per entrare.
Bloom si reca al giornale per piazzare un annuncio di Alexander Keyes, per cui ha in mente di realizzare un disegno con due chiavi incrociate.
Ma i due si incrociano ancora una volta, senza parlarsi.
Dublino
Battiti e dibattiti
I vari personaggi danno vita, in questo settimo episodio dell’Ulisse, ad un ironico e scanzonato dibattito su personaggi e fatti molto nazional-popolari. Very Very Irish.
Senza dimenticarsi di fare qualche escursione filosofica in altri lidi…
[…] Pensiamo a Roma, imperiale, imperiosa,imperativa.
Tese le braccia elocutorie fuor dai polsini macchiatie sfilacciati, con una pausa:
– Cos’era la sua civiltà ? Vasta, lo concedo: ma volgare. Cloacae: fogne.
I Giudei nel deserto ed in cima alle montagne dissero: Qui star conviene. Eleviamo un altare a Gehova. Il romano, come l’inglese che ne segue le orme, portò a ogni nuovo lido su cui mise piede( sul nostro lido non ce lo mise mai ) solo la sua ossessione cloacale.Si guardò intorno avvolto nella sua toga e disse : Qui star conviene. Costruiamo un Watercloset.
Questo settimo episodio, intitolato ad Eolo, cita filosofi e personaggi storici, letterati e sensitive, accostando sacro e profano con la leggerezza della provocazione, sfrastornando ed incantando il lettore.
Il Dio del Vento Ú impersonato dal direttore del giornale, regista e maestro nel dare vento ad ogni notizia.
Una piccola briciola di mistero…
“Voglio che lei scriva qualcosa per me, disse. Qualcosa che abbia del mordente…Dia loro qualcosa che abbia del mordente. Ci metta tutti noi dentro, e al diavolo. Padre, Figlio e Spirito Santo e Jakes M’Carthy.”
Eolo il direttore del Giornale Myles Crawford
Sembrano molto esplicite queste parole e non sono pochi che le considerano autoreferenziali.
Altre briciole sono state disseminate ed il cammino diventa sempre più intrigante…
Vi aspetto la prossima settimana con un succulento pranzo in compagnia di Leopold Bloom
Eccoci al nostro appuntamento con Joyce e tutti i suoi succulenti enigmi. Dopo aver fatto colazione, prima con Stephen Dedalus nella Torre Martello, poi con Leopold Bloom ad Eccles Street, vediamo i nostri protagonisti incamminarsi per le loro normalissime esistenze, incrociando lo sguardo sulla stessa nuvola di passaggio…
Il nostro viaggio con l’Ulisse di Joyce ci porta a leggere pagine tristi, dense di speranze sfumate, di vite mai vissute.
L’Episodio Ú dedicato all’Ade di Omero, ma il confronto con il nostro Ulisse Ú sconfortante. Odisseo conoscerà nell’Ade il suo destino e quello dei suoi compagni, mentre per Bloom la discesa nel Regno dei morti Ú l’ennesima riprova della sua limitatezza.
Leopold Bloom ricorda con dolore la perdita del padre e del figlio Rudy
In queste pagine la morte riveste ogni spiraglio di realtà , dai ricordi, ai palazzi decadenti, ai discorsi su persone ed eventi luttuosi… tutto Ú frustrazione, dolore, perdita; al centro di questo mondo paralizzato, vi Ú Leopold Bloom e la sua inadeguatezza, che lo porterà a dissolvere i suoi contorni con la spettralità del suo isolamento.
Sesto episodio: cominciamo dall’inizio.
H 11 del mattino
A partire dalla casa di Dignam in Newbridge Avenue 9 a Sandymount, fino al cimitero di Glasnevin
Protagonisti: Leopold Bloom, Martin Cunningham, un brav’uomo cortese e raffinato, Mr Power e Simon Dedalus, padre di Stephen; tutti amici di Paddy Dignam, morto presumibilmente per un eccessiva dose di alcool; riuniti nella stessa carrozza del corteo funebre. Intorno a questo episodio ruotano altri personaggi secondari, come Joe Hynes il cronista.
Lo stile narrativo di questo episodio Ú fluido e scorrevole. La terminologia religiosa Ú declinata con un un registro farsesco. I dialoghi ed il monologo interiore di Bloom si alternano con una cadenza armoniosa.
Mr Bloom spostò lo sguardo dai suoi baffi iracondi al volto mite di Mr Power e agli occhi e alla barba, col suo grave tremito, di Mr Cunningham. Uomo caparbio rumoroso. Pieno di suo figlio. Ha ragione. Qualcosa da lasciare in retaggio. Se il piccolo Rudy fosse vissuto. Vederlo crescere. Sentire la voce in casa. A passeggio accanto a Molly con la divisa di Eton. Mio figlio.
Questi i pensieri che tormentano Leopold Bloom durante il viaggio verso cimitero.
Il rapporto padre/figlio investe una parte importante nel sottomondo psicologico di Bloom. Il figlio Ú morto prematuramente a 11 giorni dalla nascita ed il padre Ú morto suicida con una dose di veleno.
La percezione che Leopold abbia bisogno di trasferire l’amore paterno su Stephen Dedalus diverrà sempre più prepotente nel prosieguo della giornata.
Tra battute poco eleganti e i commenti riguardanti fatti di cronaca dublinese, il gruppetto di amici palesa una forte inclinazione antisemita che acuirà il senso di inferiorità che assilla Bloom e ci delinea un prototipo di Antieroe per eccellenza, simbolo di ogni decadenza.
- Affogare Barabba! urlò Mr Dedalus. Cristo volesse che ci fosse riuscito!
Simon Dedalus schernisce con cattiveria Reuben J.Dodd, usuraio ebreo, il cui figlio Ú quasi morto annegato. Bloom cerca di arginare le offese razziali, intervenendo nel racconto, ma viene messo a tacere.
Giudizi e pregiudizi
– Ma peggio di tutti, disse Mr Power, Ú chi si toglie la vita.
Martin Cunningham tirò fuori di scatto l’orologio, tossì e lo rimise a posto.
– La vergogna più grande che ci possa essere in una famiglia, aggiunse Mr Power.
– Pazzia momentanea, naturalmente, disse decisamente Mr Cunningham. Dobbiamo vedere la cosa con un po’ più di comprensione.
– Si dice che chi lo fa Ú un vigliacco, disse Mr Dedalus.
– Non sta a noi giudicare, disse Martin Cunningham.
Questo corrosivo scambio di battute mette in luce la totale diversità di Leopold Bloom rispetto ai presenti.
Ebreo di nascita, battezzato in seno alla Chiesa protestante ed infine divenuto cattolico solo per poter sposare Marion Tweedy.
Il padre morto suicida, sarà per Bloom fonte di vergogna ed origine di un baratro che la morte del figlio renderà più profondo. Outsider per destino, fantasma di una umanità laica, gentile e compassionevole.
Il suo Giudaismo latente e il suo finto cattolicesimo, lo marchia e lo esilia. Esule, come lo stesso Joyce a Trieste, in una Società di conformisti.
Cimitero monumentale di Glasnevin Dublino nel sesto episodio dell’Ulisse
«Trovati nel letto del fiume attaccati ai giunchi»
Interessante l’allusione a Shakespeare e alla sua Ofelia, simbolo di un amore devoto e folle; morta suicida per annegamento … che ricorda il figlio di J. Dodd e il padre di Bloom.
Un Mistero mai svelato…
Ma chi Ú quello spilungone laggiù col macintosh? Chi Ú vorrei sapere? Pagherei qualche cosa per sapere chi Ú. Spunta fuori sempre qualcuno che non ti sognavi neanche. Uno potrebbe vivere nel suo buco solo tutta la vita.
l’uomo con il macintosh nel sesto episodio dell’Ulisse di Joyce
L’uomo con il macintosh si affaccerà tra le pieghe di questa giornata, altre 11 volte, tutte in contesti differenti, lasciando dietro pochi piccoli indizi per decifrarne l’identità .
Sono molteplici le affermazioni che vedono in questa figura misteriosa l’alterego di Joyce – come sostieneNabokov – ma sono intriganti anche le supposizioni che vedono in questa figura indecifrabile la rappresentazione dell’ignoto, dell’inconscio; argomento caro a Joyce ed al massone ed alchimista Bloom.
A voi la parola e alle conclusioni che trarrete a fine lettura…
Per oggi le briciole si sono moltiplicate e gli enigmi divenuti meno fumosi…
Vi aspetto Venerdì prossimo con un divertentissimo 7° episodio, che vedrà Bloom alle prese con il linguaggio giornalistico e tutte le sue declinazioni.
Il viaggio con il nostro Ulisse continua con l’episodio dedicato ai Lotofagi, che vede Leopold Bloom passeggiare per le strade della città di Dublino, perso nei suoi pensieri.
H 10 del mattino
Per le strade a sud di Liffey, passando per il negozio Oriental Tea Company, l’ufficio postale e la farmacia Sweny di Piazza Lincoln
Protagonisti: Leopold Bloom, M’Coy un conoscente la cui moglie canta, come Molly e Bantam Lyons che scommetterà sul cavallo inconsapevolmente suggerito da Bloom
Lo stile narrativo di questo episodio segue il flusso di pensieri di Bloom, che mescola immagini reali e sensazioni, ponendole sullo stesso piano.
I Lotofagi ( letteralmente mangiatori di loto ) sono un popolo mitologico presente nell’Odissea.
Questo popolo accolse Odisseo ed i suoi compagni dando loro da mangiare il frutto del loto, che aveva la proprietà di far perdere la memoria e di trascinarli nell’oblio.
L’oblio, la pigra sensualità , la perdita della rude consapevolezza, sono i temi dominanti di questo episodio, che intravediamo tra le pieghe delle parole.
Il fascino dell’Oriente
L’Estremo Oriente. Bel posticino deve essere: giardino del mondo, grandi foglie pigre da galleggiarci sopra, cactus, prati fioriti, liane serpentine le chiamano. Chi sa se Ú proprio così. Quei singalesi che oziano al sole, in dolce far niente. Non alzano un dito tutto il giorno. Dormono sei mesi su dodici. Troppo caldo per arrabbiarsi. Influsso del clima. Letargo. Fiori dell’ozio.
Leopold Bloom
Questo piccolo estratto ci porta nei meandri della mente di Bloom, ponendo lo sguardo sulla sottile sensualità che sarà presente per tutto il tempo narrativo.
L’attenzione del nostro protagonista riesce a catturare piccoli momenti di dolcezza erotica. Basta il profumo di una miscela di ThÚ orientale, una calza intravista, il tocco di una lettera tanto attesa e la fantasia trova uno spazio tutto suo.
Guarda! Guarda! Barbaglio di seta ricche calze bianche. Guarda!
Un pesante tranvai scampanellando si frappose.
Perduta.
Leopold Bloom 5° episodio
ðš La lettera di Martha
Leopold Bloom si reca nell’ufficio postale e ritira la lettera intestata a Henry Flower.
Scopriamo così che il nostro Leopold ( Bloom = Flower ) intrattiene una corrispondenza segreta con una certa signorina Martha, donna dai pensieri semplici e dalla penna sgrammaticata.
Divertente sarà l’approccio goffo ed impacciato che Leopold Bloom avrà nel leggere la lettera, ulteriore esempio di sentimenti repressi ed avviliti.
Passando sotto il ponte della ferrovia tirò fuori la busta, la strappò alla svelta in tanti pezzettini e li gettò per la strada. I pezzettini volarono via, discesero nell’aria umida: un bianco fluttuare poi tutti discesero.
Il piano temporale, nella lettura dell’Ulisse di Joyce, Ú spesso subordinato ai ricordi di un passato vivido e penetrante.
Il presente, con il suo pigro incedere, si mescola con un passato ricco di perdite importanti per i protagonisti.
La malattia fatale della madre di Stephen, il suicidio del padre di Bloom e la morte del figlioletto Rudy, si intrecciano con il funerale dell’amico Dignam, creando un dialogo osmotico tra vivi e morti.
Leopold Bloom in chiesa
Mentre scorrono piccoliframe intellettivi, i passi di Leopold Bloom ci portano nella Chiesa di Ognissanti ed il flusso di coscienza, acutamente sarcastico, ci dona la visione religiosa di Bloom.
Il prete passava davanti a loro, mormorando, tenendo il coso in mano. Si fermava davanti a ognuna, tirava fuori un’ostia, ne scuoteva una goccia o due ( le tengono nell’acqua? ) e gliela metteva per benino in bocca. Cappello e testa sprofondavano. Poi la successiva: una vecchietta.Il prete si curvò per mettergliela in bocca, seguitando a borbottare. Latino. La successiva. Chiudi gli occhi e apri la bocca. Cosa? Corpus. Corpo. Cadavere. Buona idea il latino. Per prima cosa l’imbambola.
[…] C’Ú dietro una grande trovata, il sentimento che il regno di Dio Ú dentro di voi. Prime comunioni. Abracadabra un soldino al pezzo.
Leopold Bloom e la chiesa cattolica
I freddi rituali e le inconguenze delle pratiche religiose trovano in Bloom un asettico interpretatore.
Ebreo di nascita, ma non osservante, cresciuto in un ambiente cattolico, ma non praticante, con una gentile mentalità laica.
Trasversale quanto basta per porsi al di sopra delle parti e farci sorridere delle sue mille ironiche osservazioni.
Devono essere gente con la testa sulle spalle quei signori di Roma: dirigono tutto lo spettacolo. E non rastrellano anche i quattrini?
Profumo di limone
La farmacia Sweny dove Bloom compra la saponetta al limone
Uscendo dalla chiesa Leopold Bloom si reca in Farmacia – Il farmacista voltò una pagina dopo l’altra. Odore di sabbia e di seccume sembra che abbia…. Ricerca della pietra filosofale. Gli alchimisti – per ordinare la lozione per la moglie e comprare quella saponetta al limone che porterà con sÚ per tutto il giorno.
Il profumo di agrumi, le visioni di un Oriente misterioso, lascivo, l’eco del significato dei fiori, attinente al cognome di Leopold, l’oblio avvolgente del fiore di loto e la lettera adultera; tutto l’ordito di questa trama, così ben calibrata, ci porta ad immergerci nella tinozza del bagno con Poldy ed a spogliarci di una realtà troppo concreta ed avvilente.
La danza dei malintesi
Giornale sotto l’ascella e sapone dalla fresca fascetta nella sinistra, Leopold Bloom incontra Bantam Lyons e il dialogo che ne consegue Ú carico di spassosi equivoci.
_ Voglio vedere un po’ di quel cavallo francese che corre oggi, disse Bentam Lyons. Dov’Ú quel fottuto?
Spiegazzò le pagine piegate sporgendo il mento dal colletto alto. Impetigine: Collettostretto, perderà i capelli. Meglio lasciargli il giornale e piantarlo.
_ Lo tenga pure, disse Mr Bloom.
_Ascot. La coppa d’oro. Aspetti, borbottò Bantam lyons. Momento. Maximum secondo.
_ Stavo proprio per buttarlo via, disse Bloom.
Bantam Lyons alzò a un tratto gli occhi e ghignò debolmente.
_ Cosa? disse la sua voce acuta.
_ Dico che lo può tenere, rispose Mr Bloom. Stavo per buttarlo via in quel momento.
Bantam Lyons esitò un istante, ghignando; poi rimise il giornale aperto tra le braccia di Bloom.
_ La rischio, disse. Ecco, grazie.
Il 16 Giugno del 1904 si svolgerà la corsa dei cavalli nella Ascot Gold Cup. Il lettore non può sapere il tranello che Joyce piazzerà proprio all’interno di questo dialogo, a meno che non sia un fanatico di corse storiche di cavalli o abbia in mano il testo originale.
L’inganno risiede nei nomi dei Cavalli in gara.
Maximum II : francese e vincitore dell’anno precedente
Zinfandel I : il favorito
Sceptre : prescelto dal redattore sportivo Lenehan
Throwaway : un outsider
Sapendo che il termine throwaway in inglese significa Buttalovia, riusciamo a comprendere l’equivoco e l’inconsapevole soffiata che Bloom, ignaro di tutto ciò, farà a Bantam Lyons.
Alla fine di questo episodio troviamo Bloom immerso in un agrumato bagno ristoratore, pronto, poi, per andare al funerale di Dignam.
Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio
le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio
insieme a Joyce.
#divertirsiconJoyce si può
Vi aspetto la prossima settimana con il Sesto Episodio!