Non câÚ mai stato altro dolore, come questo dolore…
RosIe
Quel dolore Ú umiliante, annichilente, omertoso.
â£ïžMa Rose ha la forza di scappare, di muovere i suoi primi passi verso la libertà con una piccola e timida speranza: non farsi trovare mai più da suo marito!
Questo Romanzo, scritto nel 1995, ha un forte sottofondo fantastico, con uno sguardo verso il paranormale, occhieggiando alla Mitologia Greca. ðUn vero melting pot letterario!
King riesce a raccontare la violenza domestica con acutezza e attenzione, la simbologia greca Ú propedeutica alla visione critica della società americana, consumistica e superficiale.
ð¹ Rose Madder Ú una donna forte, determinata, che dovrà gestire lâistinto di vendetta, evitando di cadere nella cecità della Rabbia. Queste donne attraversano le pagine del Gioco di Gerald e di Dolores Claiborne, per non dimenticare Misery.
ð à una storia di rinascita, di vendetta, di resilienza, Ma…. questo libro Ú scritto da King! e questa tematica così comune prende una piega inquietante….
âïžÂ Il racconto assume forme psichedeliche, la realtà si deforma ed il concetto di spazio si piega a regole mitologiche, dove regna il Minotauro e â la donna con il chitone â.
E non ti scordare di unâaltra cosa: Io ricambio. Quello che fai tu per me io farò per te
Rose Madder
ðŒÂ Un banalissimo quadro sarà lâoggetto orrorifico a cui King affiderà il Pathos, che porterà il lettore a divorare le pagine.
Il Mondo parallelo in cui faremo i primi timidi passi Ú quello che ritroveremo ne La Torre nera.
âïžâïžâïžÂ 1/2
Ho ritrovato il mio Scrittore adolescenziale, ho ripercorso le stesse tracce, ma i solchi sono ora più profondi e la mia visuale più ampia. Condividendo questa lettura con il GdL Non solo Horror, ho potuto arricchire questa storia, con tutte le voci dei lettori neofiti e non.
Lâacutezza psicologica dei personaggi, i disturbi della personalità , così come lâatmosfera carica di angosciosa attesa, si perdono un poâ nella Simbologia dei Protagonisti.
La storia risulta a tratti fumosa, smorzando la drammaticità degli eventi.Â
Eccoci con una bella panoramica sui progetti letterari per questo anno nuovo!
Nell’elenco troverete tutti i titoli che ho già stabilito di leggere con i vari Gruppi di Lettura. Se vi dovesse interessare anche solo un titolo potete condividere la lettura con Noi! Trovate i Classici, i Contemporanei ed un focus particolare sui libri meno Horror di S. King.
GҜɳɳαιÏ
GdL Maratona Classica : Le avventure di Gordon Pym – E.A.Poe
GdL Libri di Roth : Lasciar andare – P.Roth
GdL Libri di Coe : La banda dei Brocchi – J.Coe
GdL Non Solo Horror : Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank ( Stagioni Diverse ) – S.King
GdL Non Solo Horror : Rose Madder – S. King
GdL Sfida dei Classici : Tess D’Urberville – T. Hardy , Lettera al padre – Kafka
Gdl Psicoleggimi : Il tuo anno perfetto – C. Lucas
GdL Non Solo Horror : Il metodo di respirazione ( Stagioni Diverse ) – S. King
GdL Sfida dei Classici : Via dalla pazza folla – T. Hardy
Il Calendario letterario sarà arricchito da Novità editoriali e Titoli che ho già adocchiato ð per approfondire la Letteratura Ergodica e l’Opera di Joyce.
Ma questa Ú un’altra Storia che vi racconterò la prossima voltað
il Manoscritto ~ Franck Thilliez ~ per la collana Darkside di Fazieditore
Un romanzo Ú un gioco di illusioni, tutto Ú vero quanto Ú falso, Ú la storia inizia a esistere solo nel momento in cui voi la leggete
J.L. Traskman
ðHo letto questo libro ad Ottobre e dopo mesi cercherò di raccontarvi quello che la Storia di Thilliez ha suscitato in me, cercando di condensare un bailamme intellettivo decisamente anarchico!!
Trama
ðIl figlio di Caleb Traskman, illustre esponente del Thriller, trova un Manoscritto del padre, lo legge e si rende conto del potenziale di questa storia… Ma! Il romanzo Ú incompleto! Mancano le ultime 10 pagine… il finale che tiri le fila di tutto il racconto!
âïžUnica soluzione possibile Ú inventare un finale degno del libro… J.L. Traskman.. ci sarà riuscito?
«Questo libro che state per iniziare ( o lâavete già iniziato, forse? ) si intitola Il Manoscritto. à stata una mia idea e tutta la casa editrice ha approvato. Non câerano alternative».
ðNel frattempo viene trovata una ragazza senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata… un poliziotto ~ Vic ~ dalla memoria Portentosa, avrà il compito di incastrare i pezzi del Puzzle e riuscire a capire la verità …..
Il Lettore attento…
âŒïžMa non Ú lui che risolverà il misteroâŒïžbensì VOI LETTORI!! .
ð±Ebbene Sì! Questa storia ha bisogno di voi, di ogni Lettore che ha deciso di sfogliare queste pagine e per curiosità si Ú posto due domande…
ð°Il Manoscritto Ú un giallo dalle tinte forti, prende varie deviazioni splatter e si accomoda sulle note collaudate di King e Doyle e certe scene sembrano uscite dal Silenzio degli Innocenti, ma riesce a creare un colloquio unico con il Lettore, vero protagonista di un Finale con il botto!
ðDa tenere fortissimamente presente: Misdirection = lâarte di distrarre lâattenzione!
Criptomnesia: un processo psicologico attraverso il quale ci si poteva appropriare di idee altrui in modo inconsapevole.
Queste due paroline sono il perno su cui si appoggia il gioco psicologico, fatto di specchi e metamorfosi, dellâAutore.
Stile narrativo
âïžLa penna di Franck Thilliez Ú briosa, fluida, non si perde in orpelli nÚ in tecniche narrative inadeguate, concentra lâattenzione e calca le parole che vogliono incatenare gli eventi.
ðDegna di plauso lâAmbientazione. Corre Sempre parallela alle varie situazioni, sostiene, evidenzia e accentua la Suspense. Ho amato molto lâIspiratrice , le dune e lâalta marea che isola il Forte di Ambleteuse.
ðUna Matrioska di storie … al Lettore capire quale sia vera e quale sia la finzione letteraria…
ðUno scrittore, figlio di Scrittore, che scrive di una scrittrice, che scrive dellâuccisione di uno Scrittore….
âïžâïžâïžâïž1/2 Uno dei più bei Thriller degli ultimi anni !
ðâ Nebbia ovunque. Nebbia su per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume che scorre insudiciato tra le file di navi e le sozzure che giungono alla riva di una grande ( e sporca ) città . Nebbia sulle paludi dellâEssex, nebbia sulle alture del Kent.â.
ðLeggendo Casa Desolata ci troviamo avvolti dalla nebbia, respiriamo odore di muschio e cenere bagnata, la nebbia ci vuole ciechi, infreddoliti …. per trasportarci nella Londra di Dickens, nelle case umide e scrostate dei poveri, nelle case fredde dellâalta società , nelle aule austere della Corte di Giustizia.
ðOgni parola Ú calibrata, dettagliata, posta ad hoc per catturare i sensi del Lettore.
ðGrande tecnico dellâarte narrativa, Charles gioca con le parole, incanta con immagini palpabili, stupisce con metafore dalla pregnanza fisica.
Casa desolata Ú la magistrale testimonianza del talento di Dickens di plasmare il lessico a suo piacimento, dalle metafore alle similitudini, dalle assonanze alle allitterazioni, per non dimenticare le figure retoriche e le ripetizioni evocative.
ðBleak House – Casa Desolata –
Ú il mastodontico ( ben 900 pagine! ) Romanzo_a_sfondo_sociale di Charles Dickens, pubblicato per la prima volta mensilmente fra il marzo 1852 ed il settembre 1853.
L’ultimo Jarndyce, John, Ú il proprietario della tenuta di Bleak House, che dà nome al romanzo. Dickens intreccia alla vicenda principale molte sottotrame, riguardanti le vicende familiari e sentimentali di Esther, la vita nella magione confinante con Casa Desolata, appartenente a Sir Deadlock, le indagini su un omicidio che sembra avere misteriosi legami con la causa.
ðGrande affresco della Società inglese della metà Ottocento, percorso da un caleidoscopio di personaggi ben caratterizzati, racconta, con tanta amara ironia, la sconfitta di un sistema giudiziario pachidermico, la voglia di riscatto del nuovo ceto operaio, figlio primogenito della rivoluzione industriale, la debolezza della stratificazione stagna delle famiglie vittoriane.
Il grande affabulatore
ðLâintreccio narrativo Ú complesso e labirintico, oltre al tema centrale, il Processo giudiziario Jarndyce contro Jarndyce per una causa di eredità , si intrecciano i canonici filoni romanzeschi a tinte rosa, con relativi orfanelli protagonisti delle pieghe più commoventi del racconto ed infine, per non farci mancare nullað , un pionieristico e non ben riuscito, abbozzo di poliziesco.
ðGrande affabulatore, come lo definisce Nabokov oppure maestro del romanzo canonico, che con Casa desolata ci porta a âsublimi epifanieâ, come afferma Harold Bloom, Dickens sa incantare con descrizioni particolarmente efficaci e ritratti psicologicamente raffinati, ma non riesce a convincere un Lettore sagace, che conosce le tecniche e gli strumenti letterari.
In questo fangoso pomeriggio vogliamo soltanto dare unâocchiata al bel mondo. Non Ú poi così dissimile dalla Corte di Giustizia del Lord Cancelliere da impedirci di passare da una scena allâaltra.
Capitolo sesto
Esther Summerson
ðLa trama risulta scontata, i personaggi interpretano alla perfezione il loro stereotipo, i giudizi e pregiudizi delle varie comparse sono al limite del grottesco, ma lâerrore più grave che Dickens poteva commettere era affidare la narrazione ad un personaggio che non può in alcun modo entrare in empatia con il Lettore: Esther ð°
ðRomanzo simbolo di una letteratura che forgia le sue opere nella fucina del moralismo, strepitoso tessuto connettivo che unisce trasversalmente le più grandi storie dellâOttocento.
Casa Desolata in Tv
ðDopo lâadattamento televisivo del 1985 con Diana Rigg e Denholm Elliott, la BBC ha prodotto un period-drama in 15 episodi trasmesso con grande successo di pubblico e critica nel 2005. Unâedizione con un cast importante composto, tra gli altri, da Gillian Anderson (Lady Honoria Deadlock), Carey Mulligan (Ada Clare), Charles Dance (Talkinghorn) e Anna Maxwell Martin (Esther Summerson).
ðState calmi! Vi vedo già che vi ribolle il sangue a leggere queste parole, ma dobbiamo prendere atto dei luoghi comuni…
ðLeggere Ú una pratica solitaria, il Lettore ha una forte tendenza allâasocialità , il solipsismo, la sostituzione della realtà con mondi immaginari, lâincapacità di affrontare i lati pratici del quotidiano, la rinuncia alla partecipazione sono solo alcuni tra i tratti caratteristici…. insomma il #lettore Ú un soggetto da curare e riabilitare…
Il Lettore e la Lettura
ðIl soggetto soffre di una mania compulsiva che lo porta ad orientare tutti i suoi acquisti verso la carta stampata, vive immerso nel suo mondo fantastico di pagine inchiostrate, si circonda di libri come se fosse un aristocratico troppo sensibile per la crudezza del reale.
ðIl Lettore vive nella costante paura dellâevento che lo costringerà ad alzare gli occhi dal libro che sta leggendo e nellâistante in cui si compie questa orribile azione, la sua mente riscrive la realtà e la popola di personaggi ( sicuramente più interessanti) che ha appena incontrato tra le pagine del libro.
ðI LETTUROPATI trovano irresistibile anche la lettura degli ingredienti sulle scatole dei biscotti!
ðDel resto i grandi Lettori del passato non ci aiutano a confutare queste illazioni!
BORGES ha ideato la sua ( splendida ð) Biblioteca di Babele per rappresentare lâUniverso; PETRARCA dialoga con gli antichi ( Cicerone Ú il suo più caro amico ) mentre giudica aspramente il suo tempo; MACHIAVELLI racconta che la sera si spoglia della veste quotidiana, si pulisce dal fango e indossa panni reali e curiali e così bardato entra nelle antiche corti degli antichi uomini; DE MONTAIGNE ( ð¬) si isola in una torre nella campagna di Bordeaux per poter leggere in santa pace!!!
âïž!!!NO!!!âïž
ðLEGGERE in realtà à Tanto altro!!
à la grande voglia di conoscere per COMUNICARE ( #gdladdicted ), Ú il PRINCIPIO DI OGNI CONVERSAZIONE, Ú allenamento allâEMPATIA, che ci permette di comprendere gli altri , Ú la Consapevolezza a non commettere gli errori del passato!!
ðIl Lettore propone una Risocializzazione, basata sulla Conoscenza, ingrediente fondamentale del RISPETTO .
â£ïžâïžâ£ïžðLe conseguenze dellâatto del Leggere sono più che reali, sono tangibili ( basti pensare alle leggi sui diritti umani sostenute dagli illuministi ) e ne traggono beneficio tutti…. anche chi non leggeð
ðâ£ïžðâ Nessuno ha mai trovato consolazione nella conoscenza, ma tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza per accettare la vita o il desiderio di cambiarla
Eccoci al nostro appuntamento con Joyce e tutti i suoi succulenti enigmi. Dopo aver fatto colazione, prima con Stephen Dedalus nella Torre Martello, poi con Leopold Bloom ad Eccles Street, vediamo i nostri protagonisti incamminarsi per le loro normalissime esistenze, incrociando lo sguardo sulla stessa nuvola di passaggio…
Il nostro viaggio con l’Ulisse di Joyce ci porta a leggere pagine tristi, dense di speranze sfumate, di vite mai vissute.
L’Episodio Ú dedicato all’Ade di Omero, ma il confronto con il nostro Ulisse Ú sconfortante. Odisseo conoscerà nell’Ade il suo destino e quello dei suoi compagni, mentre per Bloom la discesa nel Regno dei morti Ú l’ennesima riprova della sua limitatezza.
Leopold Bloom ricorda con dolore la perdita del padre e del figlio Rudy
In queste pagine la morte riveste ogni spiraglio di realtà , dai ricordi, ai palazzi decadenti, ai discorsi su persone ed eventi luttuosi… tutto Ú frustrazione, dolore, perdita; al centro di questo mondo paralizzato, vi Ú Leopold Bloom e la sua inadeguatezza, che lo porterà a dissolvere i suoi contorni con la spettralità del suo isolamento.
Sesto episodio: cominciamo dall’inizio.
H 11 del mattino
A partire dalla casa di Dignam in Newbridge Avenue 9 a Sandymount, fino al cimitero di Glasnevin
Protagonisti: Leopold Bloom, Martin Cunningham, un brav’uomo cortese e raffinato, Mr Power e Simon Dedalus, padre di Stephen; tutti amici di Paddy Dignam, morto presumibilmente per un eccessiva dose di alcool; riuniti nella stessa carrozza del corteo funebre. Intorno a questo episodio ruotano altri personaggi secondari, come Joe Hynes il cronista.
Lo stile narrativo di questo episodio Ú fluido e scorrevole. La terminologia religiosa Ú declinata con un un registro farsesco. I dialoghi ed il monologo interiore di Bloom si alternano con una cadenza armoniosa.
Mr Bloom spostò lo sguardo dai suoi baffi iracondi al volto mite di Mr Power e agli occhi e alla barba, col suo grave tremito, di Mr Cunningham. Uomo caparbio rumoroso. Pieno di suo figlio. Ha ragione. Qualcosa da lasciare in retaggio. Se il piccolo Rudy fosse vissuto. Vederlo crescere. Sentire la voce in casa. A passeggio accanto a Molly con la divisa di Eton. Mio figlio.
Questi i pensieri che tormentano Leopold Bloom durante il viaggio verso cimitero.
Il rapporto padre/figlio investe una parte importante nel sottomondo psicologico di Bloom. Il figlio Ú morto prematuramente a 11 giorni dalla nascita ed il padre Ú morto suicida con una dose di veleno.
La percezione che Leopold abbia bisogno di trasferire l’amore paterno su Stephen Dedalus diverrà sempre più prepotente nel prosieguo della giornata.
Tra battute poco eleganti e i commenti riguardanti fatti di cronaca dublinese, il gruppetto di amici palesa una forte inclinazione antisemita che acuirà il senso di inferiorità che assilla Bloom e ci delinea un prototipo di Antieroe per eccellenza, simbolo di ogni decadenza.
- Affogare Barabba! urlò Mr Dedalus. Cristo volesse che ci fosse riuscito!
Simon Dedalus schernisce con cattiveria Reuben J.Dodd, usuraio ebreo, il cui figlio Ú quasi morto annegato. Bloom cerca di arginare le offese razziali, intervenendo nel racconto, ma viene messo a tacere.
Giudizi e pregiudizi
– Ma peggio di tutti, disse Mr Power, Ú chi si toglie la vita.
Martin Cunningham tirò fuori di scatto l’orologio, tossì e lo rimise a posto.
– La vergogna più grande che ci possa essere in una famiglia, aggiunse Mr Power.
– Pazzia momentanea, naturalmente, disse decisamente Mr Cunningham. Dobbiamo vedere la cosa con un po’ più di comprensione.
– Si dice che chi lo fa Ú un vigliacco, disse Mr Dedalus.
– Non sta a noi giudicare, disse Martin Cunningham.
Questo corrosivo scambio di battute mette in luce la totale diversità di Leopold Bloom rispetto ai presenti.
Ebreo di nascita, battezzato in seno alla Chiesa protestante ed infine divenuto cattolico solo per poter sposare Marion Tweedy.
Il padre morto suicida, sarà per Bloom fonte di vergogna ed origine di un baratro che la morte del figlio renderà più profondo. Outsider per destino, fantasma di una umanità laica, gentile e compassionevole.
Il suo Giudaismo latente e il suo finto cattolicesimo, lo marchia e lo esilia. Esule, come lo stesso Joyce a Trieste, in una Società di conformisti.
Cimitero monumentale di Glasnevin Dublino nel sesto episodio dell’Ulisse
«Trovati nel letto del fiume attaccati ai giunchi»
Interessante l’allusione a Shakespeare e alla sua Ofelia, simbolo di un amore devoto e folle; morta suicida per annegamento … che ricorda il figlio di J. Dodd e il padre di Bloom.
Un Mistero mai svelato…
Ma chi Ú quello spilungone laggiù col macintosh? Chi Ú vorrei sapere? Pagherei qualche cosa per sapere chi Ú. Spunta fuori sempre qualcuno che non ti sognavi neanche. Uno potrebbe vivere nel suo buco solo tutta la vita.
l’uomo con il macintosh nel sesto episodio dell’Ulisse di Joyce
L’uomo con il macintosh si affaccerà tra le pieghe di questa giornata, altre 11 volte, tutte in contesti differenti, lasciando dietro pochi piccoli indizi per decifrarne l’identità .
Sono molteplici le affermazioni che vedono in questa figura misteriosa l’alterego di Joyce – come sostieneNabokov – ma sono intriganti anche le supposizioni che vedono in questa figura indecifrabile la rappresentazione dell’ignoto, dell’inconscio; argomento caro a Joyce ed al massone ed alchimista Bloom.
A voi la parola e alle conclusioni che trarrete a fine lettura…
Per oggi le briciole si sono moltiplicate e gli enigmi divenuti meno fumosi…
Vi aspetto Venerdì prossimo con un divertentissimo 7° episodio, che vedrà Bloom alle prese con il linguaggio giornalistico e tutte le sue declinazioni.
Terzo Episodio dell’Ulisse – Stephen Dedalus ed il Flusso di Coscienza
Buongiorno Readers!
Eccoci al primo vero monologo interiore, alstream of consciousness, consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi.
In compagnia dei Pensieri solipsistici di Stephen Dedalus e del suo intricato Labirinto mentale, attraversiamo la Spiaggia di Sandymount, la spiaggia più larga di Dublino.
Ineluttabile modalità del visibile: almeno questo se non altro, il pensiero attraverso gli occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose, uova di pesce e marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa
incipit terzo episodio
Stephen Dedalus andando verso la città , passa dalla spiaggia e camminando medita…
Su ciò che non si può evitare, sulla forma, opposta alla sostanza.
La morte della madre, la ricerca del padre, la miseria morale e materiale dell’Irlanda, l’artista ribelle sono i temi più riconoscibili, con un sottofondo ermetico riconducibile ad una ricerca di dialogo personale con Dio.
Stile e Linguaggio
Mentre l’anarchia sintattica dei suoi pensieri mira a depistare il Lettore, gli strati di ricordi e le associazioni mentali, coscienti e subcoscienti, portano a galla tutta la poetica di Joyce.
Il crollo delle strutture narrative tradizionali porta Joyce a ricercare un linguaggio nuovo, sofisticato, come richiede la mente poliedrica di un artista come Stephen Dedalus.
Le parole devono trasmettere immagini, sensazioni, come lampi neurologici e questo si realizza attraverso frasi brevi e discontinue, cambi di scenari temporali e spaziali, un lessico colorato e multilingue.
Il monologo di Stephen Dedalus stravolge la normale percezione di lettura.
Il confine tra realtà e fantasia si annulla e crea quel sottile straniamento che incanta il lettore; non nascondo che la tecnica narrativa risulta ostica al primo impatto, poi, lasciandosi trasportare dal flusso di visioni, più o meno percepite, la corrente vi trascinerà !
Chi Ú Proteo?
Il mutevole Proteo, simbolo del mimetismo di Joyce
Getto da me quest’ombra finita, ineluttabile umana forma, la richiamo a me. Infinita, sarebbe mia, forma della mia forma? Chi mi vede qui? Chi mai dovechessia leggerà queste parole scritte? Segni in campo bianco.
nella mente di Stephen Dedalus
Proteo Ú una divinità greca, figlio di Oceano e Teti, con il dono di saper vedere nel futuro e di poter mutare aspetto e forma in ogni momento. Questo mimetismo viene sfruttato da Proteo ogni qualvolta riceve da qualcuno la richiesta di prevedere ciò che dove ancora accadere. Proteo non accettava questo suo talento. Nel quarto libro dell’Odissea di Omero, Menelao narra a Telemaco di come egli sia riuscito con la forza, a farsi predire gli eventi futuri dal Dio Proteo.
Stephen Dedalus si interroga sulla mutevolezza della forma attraverso la Vista, ricordando la concezione Pansofistica del mistico tedesco Jakob Böhme (1575-1624) e l’empirismo aristotelico.
Dietro la figura di Proteo si mimetizza Joyce stesso; Stephen Dedalus rappresenta quella fase esistenziale che vede l’Autore nella sua giovane ribellione artistica. La sua Opera Ritratto dell’artista da giovane ci introduce la figura di Stephen, alter-ego dello stesso scrittore.
La storia Irlandese
Tra le righe del monologo interiore del nostro moderno Telemaco, si trova una riflessione importante sulla storia irlandese.
Viene ricordato Kevin Egan, pseudonimo di Joseph Casey, un ribelle irlandese espatriato e definito âanitra selvaticaâ, soprannome dato a tutti gli esuli politici irlandesi.
Guardando il Forte Pigeon House, Stephen rivive la prigionia di J. Stephens che, secondo la leggenda, riuscì ad evadere travestito da donna.
Joyce auspica l’emancipazione dell’Irlanda dal dominio inglese e riesce nell’impresa di produrre il primo Poema epico della sua Nazione.
Voi trovate oscure le mie parole. L’oscurità Ú nelle nostre anime, non vi pare?
stephen Dedalus
Vi lascio con un mio personalissimo pensiero…
Leggendo questo episodio si rischia di sentirsi mortificati dai molteplici richiami filosofici, storici, letterari, teologici…
Non lasciatevi schiacciare dalla mole di note e noticine che vi servirebbero per capire tutto! Respirate ed immergetevi nella mente di Stephen, senza se e senza ma, solo così potrete divertirvi!
Qui trovate qualche briciola per continuare il cammino …
à spargendo al vento le ceneri della madre che Martin Brenner, genetista all’apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia ad interrogarsi sul suo rapporto con lei: perchÚ non prova un vero dolore, perchÚ ha sempre sentito che un velo si frapponeva fra loro? Scoprirà il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto….
Vi schedano in categorie bizzarre di cui non avete mai sentito parlare e che non corrispondono a ciò che siete realmente. Vi convocano. Vi internano.
Vorreste proprio sapere perchÚ.
Patrick Modiano – dora bruder
Questa Citazione che Larsson sceglie con cura per introdurre il Lettore alla sua opera, ha un significato profondo e, come il Talismano raccoglie un mondo di Credenze, così le parole prese in prestito da Modiano, racchiudono l’Universo di parole che questa Storia attraversa.
Perfetto innesto nell’intricato Bosco Letterario, in cui Larsson ci introduce.
Cosa Ú giusto dirvi e cosa no…
Martin Brenner Ú un uomo di scienza; realizzato, presente a sÚ stesso in ogni occasione, ateo e coscientemente felice.
La moglie Cristina e la figlia Sara sono il suo mondo, perno di ogni scelta e riparo da quella strisciante inquietudine che mano a mano attanaglia il nostro Protagonista.
PerchÚ Maria… Gertrud…non si era portata il suo segreto nella tomba? PerchÚ non l’aveva lasciato all’oscuro?
Una Lettera che svela un mondo di sofferenze…
Larsson ci conduce tra i vicoli più bui dell’incredulità , dell’incertezza, dell’annientamento, svelandoci, attraverso le vicende di Martin, il baratro della coscienza umana.
Martin Brenner percorrerà la strada verso la consapevolezza, l’accettazione d’identità , in un continuo lavorìo psicologico e di ricerca, che lo porterà a stravolgere ogni sua certezza, mandando all’aria la sua vita.
Il difficile non Ú credere, ma sapere. L’uomo Ú più un essere di fede, se non addirittura di credulità , che di certezza.
Dopo una prima parte del libro molto fluida e scorrevole, nella seconda parte ci troviamo in bilico tra Saggio, Romanzo e Memoir.
In questa Seconda parte seguiamo tutte le ricerche che Martin svolge, per lo più in segreto, sulle testimonianze di persone che scoprono di avere un’identità diversa da quella che credevano.
I testi citati sono numerosi, gli estratti, le parole e le riflessioni degli Autori letti si intersecano e attraversano i pensieri di Martin, in un continuo rapporto osmotico, tale da confondere , a volte, il Lettore.
Non Ú mai sbagliato discutere, anche con chi la pensa diversamente, perfino con i propri nemici. Da solo l’uomo non Ú niente, a stento lo si può dire umano. Ce lo insegna Martin Buber, non perchÚ sia ebreo, ma perchÚ Ú uno dei pochi pensatori che ha capito che nessun uomom può essere un’isola[…]
Intavolare un dialogo però Ú più rischioso che restare in disparte, perchÚ rivelando la propria identità ci si apre all’avversario, che a sua volta può capire come ragioniamo, cosa sogniamo, di che cosa abbiamo paura, che valori difendiamo. Ma Ú rischioso anche perchÚ ci si apre al cambiamento: si mettono alla prova le proprie convinzionie le proprie veritÃ
Questa Storia narra di un uomo che difende la propria Libertà .
Libertà di amare, di credere o non credere in Dio, di vivere secondo i propri canoni, non quelli imposti da altri; Libertà di non essere etichettato, di ragionare senza schemi prefissati, di NON ESSERE ODIATO!!
Definire gli uomini sulla base della genetica e della discendenza Ú e resta una forma di razzismo…
Leggere queste Pagine provoca rabbia, commozione, sgomento; ci scuote e percuote pensieri assopiti, relegati in un cassetto della memoria, lontano ….
” Ma davvero i singoli individui hanno il dovere di ricordare il proprio passato?”
Non vi dirò nulla della Terza Parte del Libro…
PerchÚ Ú giusto che proseguiate il viaggio con Martin Brenner in autonomia, lasciandovi stupire dallapiega che questa potente Lettura prenderà ð
ð ð ð ð Consiglio a tutti questa lettura molto coinvolgente e commovente; per arricchirvi, per vestire panni scomodi, per pensare e per non dimenticare…
I nostri personaggi si vivono, si intrecciano, si studiano, mentre la loro giornata trascorre in previsione del Ritorno.
Il Ritorno Ú il Leitmotiv di tutta l’opera. Ritorno dal passato, che anima i pensieri dei nostri personaggi; ritorno al presente, a sÚ stessi, alla contingenza; ritorno a Casa, luogo pregno di tutti gli intrecci che i protagonisti, assieme alla moltitudine di posti, persone, discorsi, pensieri che hanno animato la giornata, sono diretti.
Dublino, statica e decadente funge da teatro e qui i nostri eroi moderni incastrano pensieri passati con presente e futuro, in un dialogo continuo con la Storia, la Religione e la Filosofia. Leopold Bloom Ú il nostro Odisseo che con incertezza e gentilezza mostra la fragilità dell’epoca moderna.
La struttura di questa Opera la suggerisce Joyce inviando a Carlo Linati uno schema che fungesse da chiave interpretativa alla ” enorme mole e alla più che enorme complessità del suo romanzo mostruoso”.
.
3 PROTAGONISTI â¡ïžLeopold ~ Stephen~~Molly
3 SEZIONI â¡ïž I ~ II ~ III
SEZIONE I â¡ïž 3 EPISODI ~ Protagonista Stephen .
Telemaco ~ Nestore ~ Proteo
SEZIONE II â¡ïž 12 EPISODI ~ Protagonista Leopold Bloom .
Calipso, Lotofagi, Ade, Eolo, Lestrigoni, Scilla e Cariddi, Rocce erranti, Sirene, Ciclopi, Nausicaa, Armenti del sole, Circe.
SEZIONE III â¡ïž 3 EPISODI Protagonista Molly.
Eumeo, Itaca, Penelope.
Da notare l’ossessione di Joyce per il numero TRE e per tutti i significati esoterici dei numeri che si susseguono nella mente matematica e massone di Leopold Bloom. Ogni numero ha un proprio significato ed il significato cabalistico ci dona un’ulteriore prospettiva, nella visione già enigmatica di questo Capolavoro.
Tre Persone comuni alle prese con le vicende quotidiane, prototipi dell’Umanità alla ricerca del senso della vita e della morte, in un fiume di pensieri ed emozioni; la perfetta rappresentazione teatrale dell’Uomo.
Secondo Episodio
2º EPISODIO della prima sezione.
Quando
H 9/10 del mattino.
Con Chi
Protagonista Stephen Dedalus e Mr. Deasy, Preside della scuola, scozzese, nazionalista, filobritannico e antisemita.
Dove
Scuola di Dalkey Avenue _ Località sul mare, presso Summerfield.
Storia
Stephen insegna Storia, che per lui rappresenta un incubo dal quale vorrebbe svegliarsi.
Dalkey teatro del secondo episodio dell’ulisse di Joyce
Mentre in classe le vicende si susseguono, noi lettori abbiamo la possibilità di guardare tutto dal punto di vista delle associazioni mentali di Stephen; il flusso di coscienza, il percorso mentale che segue il nostro protagonista al di là delle contingenze.
” – Pirro, professore? Pireo, un molo. Tutti risero. Alta inamena malevola risata. Armstrong volse lo sguardo ai compagni, profilo di una stolida gaiezza. Tra un momento rideranno più forte, consci della mia scarsa autorità e delle rette che i loro babbi pagano”.
Stephen dedalus in classe
Lo Stipendio
Troviamo poi Stephen che riscuote il suo stipendio nello studio di Mr Deasy.
” – Tre e dodici, disse. Credo che troverà che il conto torna”.
Mr Deasy
ðš Il preside chiederà a Stephen un favore che sarà causa di futuri accadimenti:
“– A proposito, disse Mr Deasy. Lei può farmi un favore, Mr Dedalus, con qualcuno dei suoi amici letterati. Ho qui una lettera per la stampa…..[…]”
Questa lettera, che parla dell’afta epizootica del bestiame, s’intreccia con la corsa di cavalli e con il giornale dove lavora Leopold Bloom come pubblicista.
L’antisemitismo delle comparse dell’Ulisse
ð Il dialogo che segue Ú sicuramente quello che stupisce per intolleranza e parzialitÃ
– Mi stia bene a sentire Mr Dedalus, disse. L’Inghilterra Ú nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L’ho visto venire in questi anni. Come Ú vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo”.
Mr Deasy
In queste parole, nel secondo episodio, c’Ú tutta la marea bigotta e antisemita che investirà Leopold Bloom. Per tutta la giornata il nostro protagonista si troverà ad affrontare allusioni, più o meno palesi, sulle sue origini ebraiche intente a mortificare la dignità di Bloom…..come ne uscirà ??
Una risposta stupenda e tra le più rimarchevoli di Stephen Dedalus chiuderà la bocca all’antisemitismo borghese di Mr Deasy:
” – Un mercante, disse Stephen, Ú uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?”.
Storia Religione Filosofia
Tra queste pagine del Secondo Episodio troviamo la frase più citata di Joyce, pronunciata da Stephen Dedalus mentre dialogava con il Preside della scuola, prototipo del bigotto filisteo razzista:
– Le vie del creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un’unica grande meta, la manifestazione di Dio. Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo : -â quello Ú Dio. Urrà ! Ahi! Fiuuuu! â Che cosa? Chiese Mr Deasy. â Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle”.
stephen e mr deasy nel secondo episodio della primasezione dell’ulisse
Queste briciole di curiosità vi aiuteranno a comprendere un po’ meglio le vicende che seguiranno, rendendo più divertente questo nostro viaggio insieme a Joyce.
Per chi vuole ripercorrere il primo episodio lo trova Qui
#divertirsi con Joyce si può
Vi aspetto Venerdì prossimo per continuare il cammino
Zaini in spalla e pronti a conoscere la Dublino dellâUlisse di Joyce.
Si parte per un viaggio semi-serio tra le pagine di un libro enigmatico ed affascinante, che merita tutta la sua Fama
La mappa di lettura
Siamo a Dublino, nel 1904, giovedì 16 Giugno. Giorno in cui Joyce conoscerà sua moglie
Quel giorno il giornale ( Evening Telegraph ) riporta tre notizie principali di cui discuteranno i vari personaggi durante tutta la giornata; La corsa dei cavalli nella Ascot Gold Cup, lâincendio di un battello americano, la gara automobilistica ad Homburg, in Germania.
Personaggi principali: Stephen Dedalus ( Telemaco il figlio di Ulisse) 22 anni, intellettuale, insegna storia alla Dingyâs School, irlandese, poeta e terribilmente sporco. Leopold Bloom ( Ulisse ) 38 anni, pubblicitario, ebreo non praticante, materialista, massone, dallâindole mite. Marion Bloom ( Penelope ) o Molly, moglie di Leopold, cantante, adultera, ci svelerà solo allâultimo episodio la particolarità dei suoi percorsi mentali. .
Le loro vite, come quelle di un folto ed eterogeneo gruppo di comparse, si incroceranno ed intersecheranno in questa incredibile giornata, dando vita al romanzo moderno per eccellenza.
Ogni Episodio uno stile narrativo differente, dal flusso di coscienza alla parodia giornalistica; non sempre facile, spesso ironico, ma costantemente ermetico.
Si Comincia
Prima pagina
Dove siamo? Nella Baia di Dublino, a Sandycove, nella Torre Martello, lâomphalos ( lâombelico del mondo ).
oggi la Torre Martello Ú un piccolo museo visitabile
Con chi? Stephen Dedalus con i suoi coinquilini, Buck Mulligan studente di medicina moderatamente antipatico e Haines studente inglese in visita a Dublino.
pag. 25 dell’ulisse di joyce – ed. oscar mondadori 1984
Una mattina a colazione
Dopo una bella colazione a base di pane, burro, miele, uova, the e latte, i tre si incamminano verso la spiaggia per un bel bagno in mare( unico ad evitare una bella nuotata purificante, Ú Stephen ) ed il tono dei discorsi oscilla tra lâironico e lâintellettuale, mescolando lo stile narrativo semplice al monologo interiore.
Lungo il viaggio percorreremo le strade del loro inconscio, ci vestiremo dei loro tormenti e costruiremo loro una casa nel nostro mondo dellâimmaginario per non abbandonarli più.
Il rimorso di coscienza
In questo primo incontro con il mondo immaginifico di Joyce, troviamo subito la danza della contrapposizione, la vena sarcastica e provocatoria della sua penna.
Stephen ha negato , sul letto di morte della madre, la preghiera tanto attesa …… – Angenbite of inwit – il rimorso di coscienza lo attanaglierà per sempre e lo porterà ad avere una visione sempre molto cupa e tormentata dell’avvenire.
Proprio questo rimorso di coscienza sarà la base dello scherno cosi tanto gradito a Buck Mulligan e motivo per cui tanto antipatico a noi lettori empatici….
Divertente anche lo scambio di battute che i nostri tre personaggi hanno sulle teorie di Stephen dell’Amleto di Shakespeare.
Puah! disse Buck Mulligan. Ci siamo svezzati da Wilde e dai paradossi. à semplicissimo. Dimostra con l’algebra che il nipote di Amleto Ú nonno di Shakespeare e che lui stesso Ú il fantasma di suo padre.
Amleto, principe di Danimarca, da un dipinto di Kaufmann del 1789
Il dibattito su Shakespeare non si conclude in questo episodio, ma vedrà un suo prosieguo più in là nella giornata. La poetica shakesperiana, la sua interpretazione, le analogie e le trasposizioni sono un punto focale nel flusso narrativo di Joyce e diverranno fonte di un acceso dibattito, che vedrà Stephen Dedalus come protagonista.
Il Sogno
– Ha delirato tutta la notte di una pantera nera, disse Stephen. Dov’Ú la fonda del suo fucile? – un miserabile pazzo, disse Mulligan. Hai avuto fifa?
pag. 7 dialogo tra Stephen e mulligan, parlando di haines
Riguardo questo sogno le supposizioni sono molteplici.
Si dice che lo stesso Joyce abbia vissuto l’episodio descritto. Fu proprio lui la vittima ( sfiorato da una pallottola ) di questo pericoloso incubo, quando condivise le stanze di Torre Martello con due suoi conoscenti.
Nabokov invece, ci sottolinea questo passaggio, mettendolo in stretto contatto con il sogno che farà Stephen Dedalus ( un orientale che gli offriva una donna ) ed anche Bloom ( che aveva fatto un sogno orientale con Molly vestita alla turca tra le gualdrappe del mercato degli schiavi ).
Qui ci addentriamo in quel fosco e fumoso territorio delle interpretazioni, tanto caro ad una parte della critica letteraria, ma che io eviterò, perchÚ ritengo che sia un ambito in cui solo i veri esperti la debbano fare da padroni.
Il mio piccolo, limitato ed umile intento Ú avvicinare l’Ulisse ai Lettori comuni, che hanno voglia di leggere questa favolosa Storia, senza lasciarsi condizionare da un’apparato scolastico intimorente.
Spero di aver seminato qualche briciola di curiosità …..