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𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 ~ 𝙻𝚊 𝚂𝚝𝚛𝚊𝚍𝚊 𝚍𝚒 𝙲𝚘𝚛𝚖𝚊𝚌 𝙼𝚌𝙲𝚊𝚛𝚝𝚑𝚢

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La Strada di Cormac McCarthy
Ph: Pattypici

𝕋𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠: La Strada

𝔸𝕦𝕥𝕠𝕣𝕖: Cormac McCarthy

𝔼𝕕𝕚𝕥𝕠𝕣𝕖: Einaudi – Collana Super ET – Anno 2014

ℙ𝕒𝕘𝕚𝕟𝕖: 218

𝔾𝕖𝕟𝕖𝕣𝕖 𝕝𝕖𝕥𝕥𝕖𝕣𝕒𝕣𝕚𝕠: Distopico

Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. 

Disse: Se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato.

La strada cormac McCarthy

ஜ Un Padre

ஜ Un figlio

ஜ Una pistola

ஜ Un colpo solo in canna

ஜ Unico obiettivo Sopravvivere e non dover usare quel proiettile.

Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la puunti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?

ஜ Un Padre e un Figlio

ஜ Una striscia d’asfalto, la Strada, a tratti disciolta in catrame fluido.

ஜ Un cammino verso la speranza 

Qua e là l’impronta di cose staccate dal catrame e portate via da chi era venuto dopo. Un altro paio di chilometri e cominciarono a trovare i morti. Cadaveri imprigionati nell’asfalto, le braccia strette intorno al corpo, la bocca urlante. 

ஜ Il Padre e il Figlio, l’uno il mondo intero dell’altro

ஜ Intorno solo Cenere 

ஜ E paura

Volumi fradici sugli scaffali di una libreria. Ne prese uno, lo aprì e lo rimise a posto. Tutto era umido. Marcescente. In un cassetto trovò una candela. Non c’era modo di accenderla. Se la mise in tasca. Uscì fuori nella luce livida, rimase lì in piedi e per un attimo vide l’assoluta verità del mondo. Il moto gelido e spietato della terra morta senza testamento. L’oscurità implacabile.

ஜ Tutto intorno è tenebra

ஜ Tutto intorno è gelido

ஜ Tutto intorno è morte


🖌 In questo Mondo Post-Umanità, dove l’orrore toglie le parole ed il Sole livido e nudo svela solo la desolazione, incontriamo il Padre con il Figlio. 

La loro disperata Volontà di Resistenza ci entrerà nelle ossa e il gelo che li circonda ci ghiaccerà il cuore. 


🖌 Il loro dialogo è privo di costrutti, di orpelli. Tutta la superficialità è sparita per lasciare posto all’essenziale; svaniti inutili aggettivi, tanto quanto le superbe virgolette, vestigia di inutili preamboli. 

Siamo ancora noi i buoni?, disse.
Sì. Siamo ancora noi i buoni.
E lo saremo sempre.
Sì. Lo saremo sempre.
Ok.

🖌 Il racconto si snoda senza interruzioni, non ci sono Capitoli, nè Paragrafi per prendere fiato e calmare il batticuore. 

Le normali strutture letterarie si perdono, come stravolte sono le coordinate fisiche ed emotive.

🖌 Le frasi sono un sussurro, come un  piccolo agognato respiro …

Il vento e la pioggia battono il ritmo di questo racconto in bilico tra Allucinazione e Parabola.

🖌 Goccia dopo goccia, Ok dopo Ok, ripetuto come un Mantra, la Storia si insinua nei nostri Sogni, assetata di Colore. 

🖌La scrittura ha una potenza evocativa tale da portare il Lettore oltre i confini del Libro. 

L’ambientazione è parte essenziale dell’esperienza di questo Racconto, resa con grande efficacia e maestria. 

Le Pagine che Verranno

Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno.

Fëdor Dostoevskij

Cormac McCarthy è riuscito a creare il Padre più Degno di tutta la letteratura moderna .

La più commovente e straziante Storia di Fiducia, Rispetto e Amore tra un Padre e il proprio Figlio, che io abbia mai letto. 

Visionario e poetico

🌟🌟🌟🌟🌟

𝚁𝚎𝚌𝚎𝚗𝚜𝚒𝚘𝚗𝚎 ~ L’Avversario di Emmanuel Carrère

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L’Avversario ~ pattypici ~


Titolo: L’avversario

Autore: Emmanuel Carrère

Editore: Adelphi Edizioni

Data di Pubblicazione: 2000

Pagine: 169

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👤 Sono Jean- Claude Roman, ho sempre desiderato fare il medico, forse per riuscire a guarire mia madre…

♻️ I miei genitori mi hanno insegnato a non mentire… mai… a parte quando mamma stava male… 

📖 Ho frequentato l’università e andavo talmente bene che passavo sempre i compiti ai miei compagni, i miei genitori mi hanno sempre insegnato ad essere onesto…

⛔️ Sono un medico ricercatore dell’OMS, questo è quello che mi dice l’orgoglio, la testa, in realtà è quello che racconto tutti i giorni ai miei cari…. ma l’esame universitario non l’ho passato.. chissà perché… ma da quel momento ho deciso che fossero gli Altri a non capire la potenzialità che potevo esprimere!

l’imputato possedeva le qualità per diventare un buon medico, un medico vero, e alla base della sua scelta c’era una forte motivazione inconscia, condizione necessaria per prendere qualsiasi iniziativa: il desiderio di capire la malattia di sua madre, forse addirittura di guarirla.

L’avversario di Emmanuel Carrère

⛔️ Tutti i giorni mi alzo, mia moglie mi prepara la colazione e i miei figli mi danno il bacio del buon giorno… poi prendo la macchina e faccio finta di andare a lavorare… ovviamente non possono telefonarmi in ufficio, perché sono un medico con mille responsabilità .. quindi mi possono contattare solo tramite un cerca-persone, poi io li richiamo.

Ovviamente ho un conto in banca all’altezza del mio lavoro… attingo il mio compenso direttamente dai conti che tutte le persone care mi hanno affidato, pensando che io li potessi investire e farli fruttare…. 

⛔️ Sono riuscito anche ad innamorarmi… infatti ho un’amante che coccolo e vizio con regali costosissimi… ogni tanto le dico di essere malato di cancro, così non mi può lasciare… anzi, ho visto che questa scusa funziona un po’ con tutti ..

❌ Ho un amico fidato, Luc, lui non si fa domande, non ha sospetti, pensa che io sia veramente una brava persona… 

Lo stesso Luc rammentava di essere rimasto perplesso, pochi mesi prima, quando Florence gli aveva detto che Jean-Claude si era classificato quinto al concorso per medici ospedalieri a Parigi.

Non era stato quel successo a stupirlo, ma il fatto di non averlo saputo all’epoca. Perché non gliene aveva mai parlato? Davanti a questa domanda Jean-Claude, accusato di fare il misterioso, aveva risposto con un’alzata di spalle, dicendo che non era la notizia del secolo, e aveva cambiato argomento.
Aveva una capacità straordinaria di sviare la conversazione non appena cadeva su di lui. Ci riusciva così bene che era impossibile accorgersene, e alla fine, se uno ci ripensava, era solo per ammirare la discrezione, la modestia, l’impegno con cui metteva in luce gli altri anziché se stesso.

L’AVVERSARIO ~ Emmanuel Carrère

 È sorto un Problema…ho finito i soldi... la mia amante mi ha lasciato e rivuole il suo investimento … che ovviamente non ho più… ho provato ad ammazzarla, ma io la amo e non le voglio fare del male…

Per tutto il viaggio di ritorno, durato più di due ore perché Romand guidava molto lentamente, ha temuto che venisse colto da un altro raptus omicida: per questo ha cercato a sua volta di distrarlo, parlandogli in veste di amica devota e di psicologa. Lui dava la colpa di tutto alla malattia. Il cancro non si accontentava di ucciderlo, lo faceva anche impazzire.
La famiglia Roman

❌ Mia moglie mi ha chiesto perché io non comparissi negli elenchi dell’Oms.. o me lo voleva chiedere.. perché io non esistessi da nessuna parte… ma io Sono un Grande Medico e lei non può essere afflitta dalla realtà… poi … qual è la realtà? 

❌ Ho dovuto ammazzare mia moglie, i miei figli, dopo il bacio …della buonanotte… ho ritirato la posta e poi sono andato dai miei genitori e ho ucciso anche loro… ma per far capire il mio disagio, ho dato fuoco a casa mia e ho detto che volevo uccidermi anch’io.. ovviamente nel momento in cui sapevo sarebbero passati i netturbini…

🔒 Mi hanno messo in carcere e quando mi chiedono ciò che non voglio dire arriva un attacco di Convulsioni…

il romanzo narcisistico continua in carcere, permettendo al protagonista di sfuggire ancora una volta alla violenta depressione che lo ha minacciato per tutta la vita 

🙏🏻 Ho trovato in Dio il modo di aiutare tutti! Prego per l’umanità e coltivo l’orto dell’abbazia… ora che finalmente sono uscito dal carcere… 

Gli incontri con un cappellano e con due volontari, capaci di ascoltare in modo meraviglioso e di parlare con semplicità senza giudicare, mi hanno strappato all’indicibile sofferenza di un esilio che aveva spezzato ogni rapporto con Dio e con il resto dell’umanità.

L’avversario ~ Carrère

✍️ L’Avversario di Carrère, letto assieme a @ psicoleggimi ed un gruppo di lettori molto Buoni , nasconde nel Titolo tutta la Condanna che lo Scrittore avrebbe voluto gridare! 

« Per i vecchi Roman, anziché rappresentare il pieno coronamento, aveva segnato il trionfo della menzogna e del male. Avrebbero voluto vedere Dio e al suo posto avevano visto, sotto le sembianze dell’amato figlio, colui che la Bibbia chiama Satana: l’Avversario».

Emmanuel Carrère

📰 Questo non è un Romanzo, non è una Storia orrorifica creata per divertirci; Questa è l’incarnazione del Male trasposta nella realtà e nessuna condanna può essere adeguata per Colui che ammazza i propri figli indifesi, la moglie e i genitori e riesce a manipolare il Prossimo, tanto da risultare un Caso da studiare, una Malattia da comprendere e un Cristiano che ha finalmente trovato la Via…


Ho pensato che scrivere questa storia non poteva essere altro che un crimine o una preghiera



Questo Libro, scritto con polso malfermo, ma penna fluida e capace, non lascia indifferenti, nel bene e nel male.

Recensione ~ La Repubblica dell’Immaginazione di Azar Nafisi

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😃Buona Domenica Readers!!

📚 Oggi vi propongo una passeggiata letteraria tra le pagine di Azar Nafisi e la sua REPUBBLICA DELL’IMMAGINAZIONE .

Pattypici

🖌” la mia vera casa: una terra senza frontiere e con poche restrizioni […] gli unici requisiti per l’ingresso sono una mente aperta, un incessante desiderio di conoscere è un indefinibile bisogno di fuggire dall’ordinario”.

Azar nafisi

📍 Il viaggio verso una terra libera porterà la Professoressa Nafisi ad abbandonare la sua Teheran, dove la Letteratura era un’arma troppo potente per essere insegnata, se non nel suo Salotto, in segreto.

« Così mi aggrappai all’altra terra, quella dei romanzi. I suoi cittadini vagabondi e a volte infelici mi aiutarono a mantenere la prospettiva mentre la vita di tutti i giorni prendeva sempre più l’aspetto di un bruttissimo incubo.»

Azar Nafisi

📖 L’esilio negli Stati Uniti la porterà ad inseguire il sogno americano attraverso i personaggi più ribelli e rappresentativi della Letteratura americana.

📕 Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain
si intrecciano alle parole dell’amica Farah, la ribellione di Huck diventa quella di ogni Lettore.

Quintessenza dell’individualismo, incarna l’idea di America e diventa il Personaggio simbolo della “ scelta morale che viene da un cuore intatto, da una continua messa in discussione del mondo e di sé stessi… in una società che sembra concedere tutte le libertà possibili e immaginabili “.

📝 L’esperienze personali e quelle letterarie sono intimamente connesse: la dignità umana, la libertà di pensiero, l’uguaglianza non sono solo fantasie velleitarie, ma valori universali decantati dai grandi Classici, tanto temuti dai Regimi Totalitari. 

🖌 « «La letteratura è un antidoto, un memento sul potere della scelta individuale. Al centro di ogni romanzo c’è una scelta compiuta da almeno uno dei protagonisti, la quale ricorda al lettore che anche lui può scegliere di essere indipendente, di opporsi alle cose che i genitori, la società o lo Stato gli dicono di fare, e seguire il debole me essenziale palpito del suo cuore».

Azar Nafisi

📘 Babbit di Lewis Sinclair

~ Premio Nobel per la Letteratura nel 1930, “per la sua arte descrittiva vigorosa e grafica e per la sua abilità nel creare, con arguzia e spirito, nuove tipologie di personaggi”, rappresenta l’apice del materialismo americano.

« Mi sembrava che Lewis avesse ritratto alla perfezione la nostra epoca vuota ma piena di oggetti; era come se i personaggi creati quasi un secolo fa ci facessero il verso è gongolassero perché eravamo diventati i loro veri discendenti ».

Azar nafisi

📝 L’analisi del Romanzo di  Sinclair porterà Azar a ragionare sul sistema scolastico americano e sulla possibile sconfitta della potenza creativa, dovuta all’erosione tecnologica di tanti educatori utilitaristi e orientati al business, ma non ci riusciranno:

“ … perché la Poesia, come l’amore è la pazzia, è la parte della condizione umana, come la paura e il coraggio di essere liberi “

📙 Il cuore è un cacciatore solitario di Carson McCullers è un romanzo americano dove il paesaggio è parte integrante dell’universo morale.

È la storia del calore urbano, dell’isolamento in cui vivono personaggi disadattati, incapaci di instaurare legami. 

Azar esamina la narrativa del sud come se fosse un genere peculiare, dove il sole brucia come il senso della sconfitta e riveste tutte le pagine scritte. 

Le vicende dell’amico Mick si dissolvono nella trama del romanzo e come tante scatole cinesi, la narrazione cancella i confini tra realtà e immaginazione, rendendo tutti Personaggi di una unica Storia.

🖋 Attraverso questi racconti, frammentati da ricordi e vicende personali, Azar Nafisi prende possesso della sua Cittadinanza americana e traccia nuovi percorsi, alla continua ricerca di una Identità che sia degna di essere definita universale. 

Racconta se stessa attraverso le sue letture e descrive la quotidianità attraverso la letteratura. 

La sua missione è quella di ogni Lettore, trasmettere le storie, per ritrovare le basi del nostro umanesimo, che non ha confini, né censure. 

🖌 “ tanti, nel corso dei secoli, hanno incontrato nei libri la determinazione e la passione, e ne hanno tratto forza – in breve, hanno incontrato la capacità di accettare la vita o il desiderio di cambiarla “

La repubblica dell’immagi nazionE

🖋 A primo impatto questo libro è ostile, distante, la Repubblica dell’immaginazione sembra un piccolo Principato monarchico.

La sensazione che Azar parli con se stessa e con i propri trascorsi, cercandone un senso, è fortissima! 

Ma “ ogni buon lettore è un rilettore” dice Nabokov e la prospettiva cambia nel momento in cui lasciamo sedimentare le parole e ne osserviamo i contorni da più lontano. 

Nafisi riesce a dare corpo e anima ad ogni Personaggio, riesce a vivere la Fantasia in modo concreto, regalandoci una Casa vera, un luogo dove i Sogni ci danno la forza per cambiare la Realtà! 

LA REPUBBLICA DELL’IMMAGINAZIONE 

⭐️⭐️⭐️⭐️

❌ Spoiler ❌ Il Manoscritto ~

Eccoci qui con l’ultima pagina di un giallo rompicapo e ….. con una domanda Chi è il vincitore???!!!

Ehhh sì! Thilliez ci aveva avvertito… « se siete stati attenti alla lettura troverete per forza la risposta alla domanda che vi farete »!

Il primo vero indizio lo spiattella subito nella frase che si trova all’inizio dell’inizio del Prologo… vi ricorda qualcosa?

Tutto il romanzo è costellato di indizi che fanno pensare al doppio, ma il Lettore viene sviato dai Palindromi sottolineati… la famosa misdirection!

L’enigma più importante che il Lettore deve tenere a mente è sicuramente la decifrazione della lettera di Delpierre, perché è quella che lo aiuterà a risolvere l’enigma finale!

Un modo molto ingegnoso per confondere le acque è stato quello di far scrivere a Léane lo stesso thriller che sta vivendo lei, ( la matrioska di storie ) tanto che il confine tra fantasia e realtà sfuma e lascia ancora più disorientato il Lettore… è Léane che è vera ed il figlio J.L. Traskman in realtà non esiste… oppure è tutta fantasia… ?

Ci stiamo avvicinando al gran finale e la confessione del Gemello di Jullian lascia presagire il peggio… in più Léane stessa ci suggerisce un finale tragico…

Ma noi abbiamo seguito le istruzioni e preso il patentino da Investigatore😂 e la soluzione È LÉANE !

Questo Thriller machiavellico mi ha appassionato e coinvolto ed ogni volta penso di essermi lasciata sfuggire qualche altro enigma…

Il Manoscritto di Franck Thilliez 📝 Recensione

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Un romanzo è un gioco di illusioni, tutto è vero quanto è falso, è la storia inizia a esistere solo nel momento in cui voi la leggete

J.L. Traskman

📖Ho letto questo libro ad Ottobre e dopo mesi cercherò di raccontarvi quello che la Storia di Thilliez ha suscitato in me, cercando di condensare un bailamme intellettivo decisamente anarchico!!

Trama

📝Il figlio di Caleb Traskman, illustre esponente del Thriller, trova un Manoscritto del padre, lo legge e si rende conto del potenziale di questa storia… Ma! Il romanzo è incompleto! Mancano le ultime 10 pagine… il finale che tiri le fila di tutto il racconto!

❗️Unica soluzione possibile  è inventare un finale degno del libro… J.L. Traskman.. ci sarà riuscito? 

«Questo libro che state per iniziare ( o l’avete già iniziato, forse? ) si intitola Il Manoscritto. È stata una mia idea e tutta la casa editrice ha approvato. Non c’erano alternative».

📝Il Manoscritto narra la storia di Léane, nota scrittrice di Thriller, di suo marito Jullian e della figlia Sarah, rapita e probabilmente uccisa da un Serial Killer. 

Il Manoscritto

📖Léane scrive con lo pseudonimo Enaël Miraure, vive a Parigi e cerca di dimenticare… il marito Jullian invece consuma anima e tempo dietro una risposta, un indizio… qualsiasi cosa possa portarlo a capire se sua figlia sia veramente morta oppure no, unico suo indizio è una ciocca di capelli ( 512 x l’esattezza )….

🔗Nel frattempo viene trovata una ragazza senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata… un poliziotto ~ Vic ~ dalla memoria Portentosa, avrà il compito di incastrare i pezzi del Puzzle e riuscire a capire la verità…..

Il Lettore attento…

‼️Ma non è lui che risolverà il mistero‼️bensì VOI LETTORI!! .

🔱Ebbene Sì! Questa storia ha bisogno di voi, di ogni Lettore che ha deciso di sfogliare queste pagine e per curiosità si è posto due domande… 

🔰Il Manoscritto è un giallo dalle tinte forti, prende varie deviazioni splatter e si accomoda sulle note collaudate di King e Doyle e certe scene sembrano uscite dal Silenzio degli Innocenti, ma riesce a creare un colloquio unico con il Lettore, vero protagonista di un Finale con il botto! 

Attenzione!

🖇Da tenere fortissimamente presente: Misdirection = l’arte di distrarre l’attenzione!

Criptomnesia: un processo psicologico attraverso il quale ci si poteva appropriare di idee altrui in modo inconsapevole.

Queste due paroline sono il perno su cui si appoggia il gioco psicologico, fatto di specchi e metamorfosi, dell’Autore.

Stile narrativo

✍️La penna di Franck Thilliez è briosa, fluida, non si perde in orpelli nè in tecniche narrative inadeguate, concentra l’attenzione e calca le parole che vogliono incatenare gli eventi.

 📌Degna di plauso l’Ambientazione. Corre Sempre parallela alle varie situazioni, sostiene, evidenzia e accentua la Suspense. Ho amato molto l’Ispiratrice , le dune e l’alta marea che isola il Forte di Ambleteuse.

📖Una Matrioska di storie … al Lettore capire quale sia vera e quale sia la finzione letteraria… 

📝Uno scrittore, figlio di Scrittore, che scrive di una scrittrice, che scrive dell’uccisione di uno Scrittore….

⭐️⭐️⭐️⭐️1/2 Uno dei più bei Thriller degli ultimi anni ! 

❌❌❌ SPOILER E SOLUZIONI QUI !!!‼️‼️

Casa Desolata – Charles Dickens – Recensione

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Pattypici

⚖️🖌⚖️🖌⚖️🖌⚖️🖌⚖️🖌⚖️🖌⚖️

📜“ Nebbia ovunque. Nebbia su per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume, che fluisce tra isolette e prati verdi; nebbia giù per il fiume che scorre insudiciato tra le file di navi e le sozzure che giungono alla riva di una grande ( e sporca ) città. Nebbia sulle paludi dell’Essex, nebbia sulle alture del Kent.”.

🖌Leggendo Casa Desolata ci troviamo avvolti dalla nebbia, respiriamo odore di muschio e cenere bagnata, la nebbia ci vuole ciechi, infreddoliti …. per trasportarci nella Londra di Dickens, nelle case umide e scrostate dei poveri, nelle case fredde dell’alta società, nelle aule austere della Corte di Giustizia.

📝Ogni parola è calibrata, dettagliata, posta ad hoc per catturare i sensi del Lettore. 

📝Grande tecnico dell’arte narrativa, Charles gioca con le parole, incanta con immagini palpabili, stupisce con metafore dalla pregnanza fisica.

Casa desolata è la magistrale testimonianza del talento di Dickens di plasmare il lessico a suo piacimento, dalle metafore alle similitudini, dalle assonanze alle allitterazioni, per non dimenticare le figure retoriche e le ripetizioni evocative.

📓Bleak House – Casa Desolata –

è il mastodontico ( ben 900 pagine! ) Romanzo_a_sfondo_sociale di Charles Dickens, pubblicato per la prima volta mensilmente fra il marzo 1852 ed il settembre 1853.

Casa_Desolata

L’ultimo Jarndyce, John, è il proprietario della tenuta di Bleak House, che dà nome al romanzo. Dickens intreccia alla vicenda principale molte sottotrame, riguardanti le vicende familiari e sentimentali di Esther, la vita nella magione confinante con Casa Desolata, appartenente a Sir Deadlock, le indagini su un omicidio che sembra avere misteriosi legami con la causa.

📖Grande affresco della Società inglese della metà Ottocento, percorso da un caleidoscopio di personaggi ben caratterizzati, racconta, con tanta amara ironia, la sconfitta di un sistema giudiziario pachidermico, la voglia di riscatto del nuovo ceto operaio, figlio primogenito della rivoluzione industriale, la debolezza della stratificazione stagna  delle famiglie vittoriane.

Il grande affabulatore

📖L’intreccio narrativo è complesso e labirintico, oltre al tema centrale, il Processo giudiziario Jarndyce contro Jarndyce per una causa di eredità, si intrecciano i canonici filoni romanzeschi a tinte rosa, con relativi orfanelli protagonisti delle pieghe più commoventi del racconto ed infine, per non farci mancare nulla😅, un pionieristico e non ben riuscito, abbozzo di poliziesco. 

🖋Grande affabulatore, come lo definisce Nabokov oppure maestro del romanzo canonico, che con Casa desolata ci porta a “sublimi epifanie”, come afferma Harold Bloom, Dickens sa incantare con descrizioni particolarmente efficaci e ritratti psicologicamente raffinati, ma non riesce a convincere un Lettore sagace, che conosce le tecniche e gli strumenti letterari.

In questo fangoso pomeriggio vogliamo soltanto dare un’occhiata al bel mondo. Non è poi così dissimile dalla Corte di Giustizia del Lord Cancelliere da impedirci di passare da una scena all’altra.

Capitolo sesto

Esther Summerson

🖋La trama risulta scontata, i personaggi interpretano alla perfezione il loro stereotipo, i giudizi e pregiudizi delle varie comparse sono al limite del grottesco, ma l’errore più grave che Dickens poteva commettere era affidare la narrazione ad un personaggio che non può in alcun modo entrare in empatia con il Lettore: Esther 😰

📝𝙰𝚙𝚘𝚝𝚎𝚘𝚜𝚒 𝚍𝚎𝚕 𝚟𝚒𝚝𝚝𝚒𝚖𝚒𝚜𝚖𝚘, 𝚒𝚗𝚌𝚊𝚛𝚗𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚛𝚒𝚖𝚘𝚛𝚜𝚘 𝚍𝚒 𝚌𝚘𝚜𝚌𝚒𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚞𝚗 𝚜𝚎𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚍𝚒 𝚘𝚛𝚏𝚊𝚗𝚎𝚕𝚕𝚒 𝚛𝚒𝚗𝚗𝚎𝚐𝚊𝚝𝚒, 𝚙𝚎𝚛𝚏𝚎𝚝𝚝𝚒𝚗𝚊 𝚙𝚎𝚍𝚊𝚗𝚝𝚎 𝚎 𝚊𝚜𝚎𝚝𝚝𝚒𝚌𝚊.

🤦‍♀️Peccato!

🌟Romanzo simbolo di una letteratura che forgia le sue opere nella fucina del moralismo, strepitoso tessuto connettivo che unisce trasversalmente le più grandi storie dell’Ottocento.

Casa Desolata in Tv

🎞Dopo l’adattamento televisivo del 1985 con Diana Rigg e Denholm Elliott, la BBC ha prodotto un period-drama in 15 episodi trasmesso con grande successo di pubblico e critica nel 2005. Un’edizione con un cast importante composto, tra gli altri, da Gillian Anderson (Lady Honoria Deadlock), Carey Mulligan (Ada Clare), Charles Dance (Talkinghorn) e Anna Maxwell Martin (Esther Summerson).

Il giudizio finale :🌟🌟🌟1/2

Recensione – Numero undici di Jonathan Coe

Pattypici

Numero undici. Storie che testimoniano la follia riprende il titolo del film horror del 1973 diretto da Freddie Francis, uscito in Italia con il titolo Delirious. Il baratro della follia.

“Perchè arriva il momento Michael”, e qui si chinò innanzi puntandogli addosso la siringa, ” arriva il momento in cui rapacità e follia diventano preticamente indistinguibili l’una dall’altra. Si potrebbe quasi dire che diventano una e una sola cosa. E poi arriva un altro momento in cui anche tollerare la rapacità, e viverci fianco a finaco, o addirittura prendersene carico, diventa una sorta di follia.”

Jonathan coe ” la famiglia winshaw”

È con queste parole che Coe ci introduce nel suo Undicesimo Romanzo, presentato come il seguito del suo capolavoro What a Carve Up!” del 1974 – La Famiglia Winshaw –

Undici come il numero civico della casa della Pazza del Gheppio

Undici come la linea dell’autobus che percorre la cerchia esterna di Birmingham

Undici come il magazzino che custodisce scatole di ricordi e dolori

Undici come il tavolo apparecchiato dal gioco della Morte

Undici come il numero civico di Downing Street sede del Ministro delle Finanze

Undici come i piani interrati che svelano tutto l’orrore dell’animo umano.

Seguendo il filo della tela il Ragno ci intrappola nella sua ragnatela…

Alison e Rachel, due amiche diversamente equipaggiate per vivere le loro ordinarie esistenze, ci conducono per le strade di questa Inghilterra contemporanea, ricca di forti contraddizioni e disaccordi sociali.

Jonathan Coe ci presenta con sarcasmo e sagacia la complessità della vita urbana, abile nel catturare le dissonanze e a regalarci un ritratto grottesco della società inglese.

A tratti surreale, a volte realista, sempre implacabile nel portare a galla gli abissi dell’animo umano e l’inconsistenza dei rituali narcisistici dei tempi moderni.

Le vite dei Personaggi si intrecciano, si allontanano e si avvicinano, rincorrendo, con rassegnazione, una nuova opportunità, un nuovo inizio. Profondamente soli, fanno i conti con la realtà rimanendo aggrappati ai loro sogni.

È una Storia dissonante, generi narrativi si mescolano per evidenziare l’assoluta superficialità della società del XXI° secolo.

Sotto il mirino del sarcasmo corrosivo dello scrittore di Birmingham finiscono i Reality show, l’edilizia londinese, il giornalismo corrotto e corrosivo, i Premi internazionali ed ovviamente l’industria della carta stampata.

Il Lettore riconoscerà i personaggi , divenuti iconici, della Famiglia Winshaw, che rifulgono nello spazio narrativo illuminando i soggetti che ruoteranno loro intorno; la capacità dei personaggi di Coe è proprio quella naturale predisposizione a creare connessioni, dove sembra ci sia solo il vuoto.

Questa è una Storia circolare ed il Lettore rischia di rimanere intrappolato… la fine lo riporta all’inizio… ma il Numero 11 è palindromo… si legge da destra a sinistra o da sinistra a destra.

Ottima lettura, scorrevole ed intrigante, la penna di Coe si fa riconoscere, anche se non tocca vette altissime, consiglio di leggere prima La famiglia Winshaw

⭐️⭐️⭐️⭐️

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮8

Ottavo Episodio dell’Ulisse di Joyce: Lestrigoni

Ottavo Episodio dedicato ai Lestrigoni dell’Odissea
🍀
😃

Buon giorno Readers !

Eccoci arrivati al Capitolo più mangereccio dell’Ulisse e non a caso Joyce lo dedica ai Lestrigoni incontrati da Odisseo.

Ma chi sono i Lestrigoni?

I Lestrigoni sono un popolo leggendario di giganti antropofagi, che per ordine del loro re, Antifate, distrussero la flotta di Ulisse ed uccisero tutti i marinai infilzandoli con enormi spiedi. Si salvò dalla strage solo la nave dell’eroe, rimasta all’ancora fuori dal porto.

Lestrigoni

Tutto l’Ottavo episodio dell’Ulisse ruota intorno al tema del Cibo; la Fame, non solo fisica, ma anche mentale; la Sensualità dell’atto del mangiare e tutte le varie connessioni sensitive che il cibo sa smuovere.

Fammi vedere come mangi e ti dirò chi sei 

Il pranzo

⏰

Sono le H 13 del 16 Giugno 1904

📍

Per le strade di Dublino, a sud della colonna di Nelson, Bloom passeggia e si ferma poi a pranzo al Davy Byrne’s Pub

👥

Personaggi: Leopold Bloom incontra per la strada varie persone a lui note, tra cui una vecchia fiamma Mrs Breen, al pub parlerà con un conoscente dal nome Nosey Flynn ( Joyce gioca sempre con le parole Nosey= curioso) che ovviamente sa tutto di tutti ed un ragazzo cieco.

📝

Lo stile è lineare e segue il dialogo interiore di Bloom, intrecciato a parti dialogiche che innescano il movimento del ricordo.

Tutte le parole hanno in qualche maniera un rimando al cibo

Bloom: ebreo non osservante e massone

Come se fosse un Puzzle da ricostruire, Joyce dissemina in questo ottavo episodio, diversi pezzi che ci consentono di delineare in modo più completo la figura del nostro Odisseo.

Rete trippe ammuffite gargarozzi attortigliati e sminuzzati. Rompicapo a trovare la carne. Kosher. Mai carne e latte insieme. Igiene la chiamano ora. Digiuno di Yom Kippur pulizie primaverili delle budella. La pace e la guerra dipendono dalla digestione di un individuo. Religioni.

Bloom nell’ottavo episodio

Come abbiamo visto nel quarto episodio, Bloom fa tranquillamente colazione con rognone di maiale cotto nel burro. Tutta la cultura ebraica che consiglia di cibarsi di cibi Kosher, perchè il cibo è nutrimento, non solo del corpo, ma anche dello spirito, viene bellamente ignorata!

Che serataccia di vento quando andai a prenderla c’era quella riunione della loggia per quei biglietti di lotteria dopo il concerto di Goodwin nella sala dei banchetti o dei ricevimenti del municipio.

bloom

Le riunioni delle Logge sono per i soli massoni…

– È nella società, disse

– Ma cosa mi dice! fece Davy Byrne.

– E come, disse Nosey Flynn. Ordine antico libero ed accettato. Luce, vita e amore, perdio. Gli dànno una mano. Me l’ha detto un, ehm, non starò a dire chi.

nel Davy Byrne’s pub

chissà come mai, c’è sempre qualche personaggio che deve parlare e sparlare di Bloom … possibilmente alle spalle….

Sincronie

Il sorriso gli svanì dalle labbra mentre camminava, una nube pesante nascondeva lentamente il sole, ombreggiando la facciata aggrondata di Trinity college.

Durante l’arco della giornata si possono notare delle sincronie tra ciò che attrae l’attenzione di Bloom e ciò che osserva Stephen. Minuzie che acquisiscono un significato solo nel momento in cui le notiamo.

La nube che passa lentamente in cielo viene notata da entrambi i nostri personaggi, trascinando con sè pensieri e riflessioni differenti.

Nessuno è niente.

Questa è proprio la peggiore ora del giorno. Vitalità. Opaca, oscura: odio quest’ora. Mi par d’essere stato mangiato e vomitato.

Bloom

Il pranzo

Davy Byrne’s Pub

Dopo aver chiacchierato con Mrs Breen, una vecchia amica di Leopold ed essersi aggiornato sullo stato di salute di Mina Purefoy, una conoscente comune, che avrebbe partorito da lì a poche ore; Bloom si perde nel suo flusso di pensieri.

In questo Libro da cosa nasce sempre cosa e l’incontro con la sua vecchia fiamma mette in moto nella mente di Bloom ricordi legati al passato felice con Molly e riflessioni sul presente amaro e sgradevole.

Nel frattempo Bloom è entrato nel ristorante rumoroso e sporco di Burton, per uscirne subito e dirigersi verso il pub di Byrne.

Il pranzo di Leopold Bloom

– C’è un tramezzino al formaggio?

– Sì Signore.

Mi piacerebbe anche qualche oliva, se ci fosse. Le preferisco italiane. Un bel bicchiere di borgogna portalo via. Lubrifica. Una bella insalata fresca come un cetriolo. Tom Kernan la sa condire. Ci mette il tocco da maestro. Puro olio d’oliva

bloom a pranzo

Il ragazzo cieco

Uscito dal pub Bloom incontra un ragazzo che svelerà il lato più umano e compassionevole di Leopold.

Un giovanotto cieco era fermo sul marciapiede battendone l’orlo con il bastoncino. Nessun tram in vista. Vuol traversare.

bloom e il ragazzo cieco

Questo giovanotto e la sua cecità invaderà la mente di Bloom, portando il lettore a leggere, incantato, parole dalla splendida e fulgida bontà

Poveretto! Un ragazzo ancora. Terribile. Proprio terribile. Che sogni potrà fare, se non vede? La vita è un sogno per lui. Dov’è la giustizia quando si nasce così?

bloom nell’ottavo episodio

Mano a mano che prosegue la lettura dell’Ulisse ci troviamo sempre più legati a questo bizzarro e umanissimo Personaggio, Leopold Bloom, riscoprendo nei suoi pensieri più semplici, una profonda ed ammirevole Tolleranza.

Vi aspetto la prossima settimana con Stephen e la sua versione tutta personale dell’Amleto!

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#divertirsiconjoyce si Può!!

╰☆Il Venerdì con Joyce ☆╮7

Settimo Episodio dell’Ulisse di Joyce : Eolo

Settimo Episodio – Eolo –
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Buon giorno Readers !!

La settimana scorsa abbiamo lasciato Leopold Bloom, mesto e pensieroso, al funerale dell’amico Paddy Dignam.

🗞

Ci siamo ormai abituati al ritmo dei pensieri di Bloom, agli incastri narrativi che fraseggiano le varie vicende, colorandole di mille sfumature e densità.

Ora il registro cambia.

Stiamo leggendo l’Ulisse e sappiamo tutti quanto si è divertito Joyce a disseminare trappole ed indovinelli.

Siamo consapevoli che l’Ulisse sia poco Reader Friendly, tanto che la maggioranza ha solo millantato la lettura di questo Capolavoro Post- modernista.

Per cui siamo pronti a ribaltare le regole lineari e fluide della nostra percezione letteraria, per dare libero accesso ad un nuovo universo di parole; anarchiche, invadenti.

Il Giornale

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Dalle H 12 alle H 13

Redazioni del Freeman’s Journal ( la testata per la quale Mr. Bloom lavora ) e Evening Telegraph, vicino alla colonna di Nelson, nel centro della città subito a nord del Liffey

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Personaggi: Bloom, Stephen, Ned Lambert, J.J.O’Molloy, Simon Dedalus, il direttore Myles Crawford e il giornalista Lenehan.

L’intero episodio è scandito da divertenti titoli che parodiano quelli dei giornali.

La trama è ritmata dalla successione di sessantatré brevi articoli di giornale introdotti da altrettanti titoli, ai quali si intreccia una fittissima rete di dialoghi.

L’ars rethorica, con espliciti richiami all’oratoria civile e politica, viene percorsa in tutte le sue declinazioni possibili.

Freeman’s Journal

Joyce dà fondo al dizionario della lingua inglese, per non accontentarsi mai e creare lemmi dal suono gutturale, echi di un sottobosco sociale.

È CON PROFONDO RAMMARICO CHE ANNUNCIAMO LA SCOMPARSA DI UN EMINENTE CITTADINO DUBLINESE

C’è anche Hynes: resoconto del funerale probabilmente. Tonfi, cupi tonfi. Stamattina i resti mortali del defunto Patrick Dignam. Macchine. Ti riducono in briciole un uomo se lo afferrano. Oggi governano il mondo. Anche i suoi macchinari lavorano a tutta forza. E quel vecchio sorcio grigio che spingeva per entrare.

Bloom si reca al giornale per piazzare un annuncio di Alexander Keyes, per cui ha in mente di realizzare un disegno con due chiavi incrociate.

Nello stesso momento anche Stephen Dedalus deve mantenere la promessa fatta al Preside Mr Deasy e fargli pubblicare la lettera sull’afta epizootica.

Ma i due si incrociano ancora una volta, senza parlarsi.

Dublino

Battiti e dibattiti

I vari personaggi danno vita, in questo settimo episodio dell’Ulisse, ad un ironico e scanzonato dibattito su personaggi e fatti molto nazional-popolari. Very Very Irish.

Senza dimenticarsi di fare qualche escursione filosofica in altri lidi…

[…] Pensiamo a Roma, imperiale, imperiosa,imperativa.

Tese le braccia elocutorie fuor dai polsini macchiatie sfilacciati, con una pausa:

– Cos’era la sua civiltà? Vasta, lo concedo: ma volgare. Cloacae: fogne.

I Giudei nel deserto ed in cima alle montagne dissero: Qui star conviene. Eleviamo un altare a Gehova. Il romano, come l’inglese che ne segue le orme, portò a ogni nuovo lido su cui mise piede( sul nostro lido non ce lo mise mai ) solo la sua ossessione cloacale.Si guardò intorno avvolto nella sua toga e disse : Qui star conviene. Costruiamo un Watercloset.

Questo settimo episodio, intitolato ad Eolo, cita filosofi e personaggi storici, letterati e sensitive, accostando sacro e profano con la leggerezza della provocazione, sfrastornando ed incantando il lettore.

Eolo: breeze, breath of fresh air, storm, hurricane, puff… il vento, in tutte le sue possibile forme, diventa protagonista del capitolo, spazzando e disarticolando il canovaccio retorico. E’ il vento a far sbattere le porte, a creare correnti d’aria improvvise, a portare con sé rumori casuali: urla di strilloni, fruscio di veline, frastuono delle rotative in funzione…

Il Dio del Vento è impersonato dal direttore del giornale, regista e maestro nel dare vento ad ogni notizia.

Una piccola briciola di mistero…

“Voglio che lei scriva qualcosa per me, disse. Qualcosa che abbia del mordente…Dia loro qualcosa che abbia del mordente. Ci metta tutti noi dentro, e al diavolo. Padre, Figlio e Spirito Santo e Jakes M’Carthy.”

Eolo il direttore del Giornale Myles Crawford

Sembrano molto esplicite queste parole e non sono pochi che le considerano autoreferenziali.

Altre briciole sono state disseminate ed il cammino diventa sempre più intrigante…

Vi aspetto la prossima settimana con un succulento pranzo in compagnia di Leopold Bloom

😃
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#divertirsiconjoyce si può !!

La Lettera di Gertrud di Björn Larsson

Pubblicato da Iperborea 2019

Traduttrice: Katia De Marco

Pagine: 465

Prezzo: 19,50€

Sinossi

È spargendo al vento le ceneri della madre che Martin Brenner, genetista all’apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia ad interrogarsi sul suo rapporto con lei: perchè non prova un vero dolore, perchè ha sempre sentito che un velo si frapponeva fra loro? Scoprirà il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto….

Vi schedano in categorie bizzarre di cui non avete mai sentito parlare e che non corrispondono a ciò che siete realmente. Vi convocano. Vi internano.

Vorreste proprio sapere perchè.

Patrick Modiano – dora bruder

Questa Citazione che Larsson sceglie con cura per introdurre il Lettore alla sua opera, ha un significato profondo e, come il Talismano raccoglie un mondo di Credenze, così le parole prese in prestito da Modiano, racchiudono l’Universo di parole che questa Storia attraversa.

Perfetto innesto nell’intricato Bosco Letterario, in cui Larsson ci introduce.

Cosa è giusto dirvi e cosa no…

Martin Brenner è un uomo di scienza; realizzato, presente a sè stesso in ogni occasione, ateo e coscientemente felice.

La moglie Cristina e la figlia Sara sono il suo mondo, perno di ogni scelta e riparo da quella strisciante inquietudine che mano a mano attanaglia il nostro Protagonista.

Perchè Maria… Gertrud…non si era portata il suo segreto nella tomba? Perchè non l’aveva lasciato all’oscuro?

Una Lettera che svela un mondo di sofferenze…

Larsson ci conduce tra i vicoli più bui dell’incredulità, dell’incertezza, dell’annientamento, svelandoci, attraverso le vicende di Martin, il baratro della coscienza umana.

Martin Brenner percorrerà la strada verso la consapevolezza, l’accettazione d’identità, in un continuo lavorìo psicologico e di ricerca, che lo porterà a stravolgere ogni sua certezza, mandando all’aria la sua vita.

Il difficile non è credere, ma sapere. L’uomo è più un essere di fede, se non addirittura di credulità, che di certezza.

Dopo una prima parte del libro molto fluida e scorrevole, nella seconda parte ci troviamo in bilico tra Saggio, Romanzo e Memoir.

In questa Seconda parte seguiamo tutte le ricerche che Martin svolge, per lo più in segreto, sulle testimonianze di persone che scoprono di avere un’identità diversa da quella che credevano.

I testi citati sono numerosi, gli estratti, le parole e le riflessioni degli Autori letti si intersecano e attraversano i pensieri di Martin, in un continuo rapporto osmotico, tale da confondere , a volte, il Lettore.

Non è mai sbagliato discutere, anche con chi la pensa diversamente, perfino con i propri nemici. Da solo l’uomo non è niente, a stento lo si può dire umano. Ce lo insegna Martin Buber, non perchè sia ebreo, ma perchè è uno dei pochi pensatori che ha capito che nessun uomom può essere un’isola[…]

Intavolare un dialogo però è più rischioso che restare in disparte, perchè rivelando la propria identità ci si apre all’avversario, che a sua volta può capire come ragioniamo, cosa sogniamo, di che cosa abbiamo paura, che valori difendiamo. Ma è rischioso anche perchè ci si apre al cambiamento: si mettono alla prova le proprie convinzionie le proprie verità

Questa Storia narra di un uomo che difende la propria Libertà.

Libertà di amare, di credere o non credere in Dio, di vivere secondo i propri canoni, non quelli imposti da altri; Libertà di non essere etichettato, di ragionare senza schemi prefissati, di NON ESSERE ODIATO!!

Definire gli uomini sulla base della genetica e della discendenza è e resta una forma di razzismo…

Leggere queste Pagine provoca rabbia, commozione, sgomento; ci scuote e percuote pensieri assopiti, relegati in un cassetto della memoria, lontano ….

” Ma davvero i singoli individui hanno il dovere di ricordare il proprio passato?”

Non vi dirò nulla della Terza Parte del Libro…

Perchè è giusto che proseguiate il viaggio con Martin Brenner in autonomia, lasciandovi stupire dalla piega che questa potente Lettura prenderà 😉

🕎 🕎 🕎 🕎 Consiglio a tutti questa lettura molto coinvolgente e commovente; per arricchirvi, per vestire panni scomodi, per pensare e per non dimenticare…

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